Nella puntata di martedì 11 novembre 2014 della trasmissione di approfondimento diMartedì, condotto sua La7 da Giovanni Floris sono presenti in studio Alessandra Moretti del Partito Democratico, Giorgia Meloni di Fratelli dItalia, larcheologo e storico dellarte Salvatore Settis, Luigi De Magistris sindaco di Napoli, Aldo Cazzullo giornalista de Il Corriere della Sera, Pierluigi Battista ed Andrea Scanzi de Il Fatto Quotidiano. Come consuetudine ormai consolidata del programma, si incomincia dalla copertina curata dal comico genovese Maurizio Crozza che si rivolge immediatamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al quale fa presente come lui ha promesso che si sarebbe dimesso una volta che fossero state attuate tutte le riforme necessarie a partire dalla legge naturale, per cui siccome non è stato fatto nulla non può andare via. Crozza poi regala delle battute sulla presenza di Massimo DAlema alla trasmissione Otto e mezzo di Lilli Gruber, rimarcando come sembravano uno dei quei contenuti ripescati dalle teche e su Brunetta critico sullaccordo che lega Matteo Renzi e il suo leader Silvio Berlusconi. Prima di entrare nel merito del dibattito viene effettuato un collegamento in diretta con il comune di Chiavari alle prese con lalluvione e con il sindaco presente in studio, che lamenta il fatto di non poter far nulla in quanto per via del patto di stabilità non può utilizzare le risorse. Il sindaco sottolinea come non si stia facendo nulla per prevenire questi gravi disagi e questo equivale da parte delle istituzioni a una sorta di omicidio. Dopo un veloce collegamento con Roma dove si sta discutendo la vicenda delle otto multe non pagate dal sindaco Marino, la Meloni rimarca come sia necessario fare investimenti che magari non danno ai politici un consenso elettorale, ma che sono molto importanti per prevenire i disastri accaduti nelle ultime settimane in Italia per via dei nubifragi. Mentre Scanzi fa presente come non ci sia un partito che abbia nel proprio programma il tema ambientale, la Moretti fa presente come ci siano delle colpe anche della burocrazia che spesso non permette di fare le cose necessarie e De Magistris se la prende con il patto di stabilità. Un servizio introduce il tema delle conseguenze che può avere la manovra del Governo Renzi sui pensionati, con la Meloni che si dimostra molto critica nei riguardi delloperato del Governo sottolineando come gli italiani si stiano rendendo conto come la realtà sia molto differente rispetto a quello che Renzi va raccontando con le proprie slides ed inoltre sottolinea che la manovra farà in modo di aumentare le tasse contrariamente a quello che si dice. La Moretti rimarca come alcune proteste di certo non spaventino il Governo elencando tutte le misure messe in atto come gli 80 euro in busta paga ormai diventati fissi, labbattimento dellirap ed altro. Scanzi non è daccordo parlando del fatto che ad esempio il taglio dellIrap venga bilanciato da unaltra tassa. La Moretti rimarca come quello che si è fatto in soli sette mesi sia bene superiore a quanto messo in essere dagli altri Governi nei precedenti 20 anni con Scanzi che commenta la cosa con una battuta.
Scontro tra Scanzi e la Moretti, con il primo che laccusa di essere una sorta di voltabandiera con la rapprenentante del pd che sottolinea come lei non abbia mai pensato di passare nel centro destra mentre non ci trova nulla di male se precedente fosse contro Renzi o per meglio dire a favore di Bersani. De Magistris se la prende con Renzi perché gli 80 euro sono costati molti tagli ai Comuni con Battista che va in verso opposto sottolineando come si sarebbe dovuto fare molto di più. Si passa a parlare dei dubbi evidenziati dallEuropa nei confronti della manovra italiana con leconomista Minnea presente in studio che rimarca come essa allungherà il pareggio del bilancio al 2017 ipotizzando una seconda manovra di rettifica dopo quella attuale.
Un cartello parla delle cosiddette tasse retroattive chiamate anche tasse nascoste, con De Magistris che rimarca come i sindaci siano dei veri e propri esattori ed inoltre lamenta il fatto che buona parte delle tasse non rimangano nel territorio. Scanzi attacca nuovamente Renzi sottolineando come non trovi differenze tra il suo Governo e quello che l’ha preceduto mentre la Moretti sottolinea come l’atteggiamento verso l’Europa sia quello di dire stop con questo essere troppo burocrate nei confronti dell’Italia. Mentre la Meloni e lo stesso Scanzi attaccano il Pd per il voto dato a Juncker, Moretti espone le motivazioni di tale decisione. Battista è stanco di sentir dire a una certa classe politica che le colpe dello stato attuale dell’economia dell’Italia sia figlio delle politiche europee imposte dalla Merkel, ricordando come in Italia non si sono fatte quelle riforme che invece sono state eseguite in Germania. Settis è piuttosto critico rispetto allo sblocca Italia a favore dell’ambiente in quanto dal proprio punto di vista, potrebbe bloccare ulteriormente la situazione. Settis ha un botta e risposta con Battista su come gestire il demanio che per il primo è una risorsa da non svendere, mentre la Meloni parla del presunto fatto che nello sblocca Italia la Basilicata non possa può controllare l’estrazione del petrolio. In collegamento c’è anche Matteo Salvini che parla dell’aggressione subita nella scorsa settimana con Scanzi che parla di situazione cercata al fine di essere visto come un martire e quindi per qualche voto in più. Salvini smentisce tali insinuazione rimarcando come sarebbe potuto rimanere ferito. Botta e risposta che continua tra lo stesso Salvini e Scanzi con quest’ultimo che lo definisce un razzistello. La puntata si chiude con i sondaggi che testimoniano come gli italiani per il 52% preferiscano Renzi, al 18% c’è Salvini con Grillo al 13%.