Nella puntata di lunedì 24 novembre 2014 del programma di approfondimento di La7, Piazzapulita, condotto da Corrado Formigli, sono presenti in qualità di ospiti il presidente della RCS Libri Paolo Mieli, limprenditore Alfio Marchini che in passato si è candidato al ruolo di sindaco di Roma, il deputato del Partito Democratico Pippo Civati, Oscar Giannino giornalista e conduttore radiofonico, limprenditore Mattia Mor e Lucia Borgonzoni esponente della Lega Nord. Si parte immediatamente presentando due cartelli che riassumono i dati delle elezioni amministrative che hanno avuto luogo nelle regioni Emilia Romagna e Calabria. Nella prima regione cè stata la vittoria del Pd anche se i dati che vengono messi in risalto sono il grande astensionismo che ha portato lo stesso partito di Renzi a prendere molto meno voti, il raddoppio dei consensi della Lega Nord di Matteo Salvini e la caduta libera di Forza Italia e dello stesso Movimento 5 Stelle passato da 423 mila voti agli attuali 159 mila. Se invece il confronto lo si fa rispetto alle elezioni regionali del 2010 tutte le forze hanno perso voti in termini assoluti per via del calo dellaffluenza allurne che è stato di circa il 37% ma in termini percentuali il Pd passa dal 40,65% al 44,52%, la Lega dal 13,68% al 19,42% e il Movimento 5 Stelle dal 6,0% al 13,26%. Civati rimarca come lo scontro che il Pd ha avuto con i sindacati nellultimo periodo abbia fatto flettere il dato assoluto mentre Mieli spiega il calo dellaffluenza alle urne ricordando come per gli italiani le regioni siano ormai il simbolo della corruzione politica. Mieli poi sottolinea alcune colpe di Renzi nel non rispetto del suo famoso programma in termini di tempistica ed inoltre aggiunge che ci sono stati dei boicottaggi nei confronti dello stesso Premier allinterno del Pd chiamando in causa lo stesso Civati che sconfessa questa visione. Mor si schiera al fianco di Renzi nella considerazione fatta nei giorni precedente secondo la quale la Camusso e Salvini farebbero parte della stessa faccia della medaglia. Marchini invece attacca Renzi che per il momento non ha fatto nulla di concreto ed inoltre a suo modo di vedere il popolo italiano non si reca alle urne perché sfinito dalle false promesse che negli ha manifestato più volte Berlusconi ma non solo. 



Mieli analizza i famosi 80 euro parlando di una sorta di regalo e non certo di una riforma mentre per Civati i risultati ottenuti negli ultimi mesi da Salvini danno vita alla nascita di una sorta di partito nazionalista dello stesso Salvini. Invece, Mor ritorna a tessere le lodi dellazione del Governo aggiungendo come soprattutto in questa fase sia opportuni il decisionismo messo in atto. Giannino critica alcune questioni come ad esempio le tasse sulla casa che sono senza dubbio aumentate mentre Mor rimarca come il taglio dellIrap mette nelle condizioni le aziende di operare in un ambito più competitivo e di non avere più alibi rispetto alle proprie capacità di creare ricchezza. Civati critica buona parte del discorso di Mor evidenziando che lui non voterà il Job Act e per quanto riguarda gli 80 euro fa presente come non siano previsti per quanti sono in maggiore difficoltà ossia coloro che non lavorano. Mieli ribadisce un concetto espresso allinizio della trasmissione secondo il quale a partire dalle elezioni europee in poi il Governo abbia potuto agire con molta più difficoltà per via di un blocco trasversale allinterno del Parlamento e chiaramente avverso a Renzi. Si passa a parlare con un servizio dedicato della questione delle case abusive occupate e in particolare del problema della città di Milano nella quale ci sono circa 10 mila case vuote. Quindi vengono presentati una serie di cartelli secondo i quali lItalia spenderebbe circa l80% in meno rispetto alla media europea per dare sostegno ai poveri ed inoltre cè un sondaggio secondo il quale il 76% delle persone che hanno percepito il bonus da 80 euro dato dal Governo Renzi non ha variato lentità delle proprie spese mensili. Per Giannino occorreva concentrare tutte le risorse per abbattere i costi alle imprese mentre per Mieli nessuno si è mai occupato effettivamente del problema della povertà. 

Vengono quindi effettuati dei collegamenti con Cagliari dove ci sono diversi operai che si trovano in ambienti di lavoro in crisi e che quindi manifestano le proprie preoccupazioni per il futuro. Mieli parlano del Jobs Act fa presente che la questione dell’articolo 18 sia un problema insignificante e per questo potrebbe anche non essere più toccato mentre lo stesso Mieli si trova d’accordo con Civati nell’ipotizzare che il risultato di questi elezioni possa avere l’effetto di accelerare l’arrivo alle elezioni politiche e che in pratica l’avvento di Renzi nella scena politica nazionale stia di fatto azzerando il consenso di Berlusconi. Civati aggiunge la propria contrarietà del cosiddetto patto del Nazareno e che non sono state fatte le riforme costituzionali e la legge elettorale mentre sull’apertura al Movimento 5 Stelle, Civati si dice convinto che non sia stato fatto un tentativo serio in tale senso. Per Marchini la disamina è molo semplice ossia si va al voto perché l’attuale Governo si sta rendendo conto di come non riesca a fare le cose fissate. Viene quindi mandato in onda un lungo servizio realizzato sul campo rom presente a Tor Sapienza e che è stato al centro dell’attenzione nel corso delle ultime settimane. L’auto dell’inviata viene danneggiata con gli oggetti presenti al suo interno che sono stati derubati. Si parla nel finale di puntata dell’aggressione subita dalla Borgonzoni a Bologna con la presenza in studio di Pavlocic che alla fine della puntata non si sente di chiedere scusa per il fatto in quanto la Lega istiga alla rabbia nei confronti dei rom.

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