Iris stasera manda in onda il film La prima cosa bella, di Paolo Virzì e con Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Stefania Sandrelli e Claudia Pandolfi. La pellicola è ambientata nel 1971 e si apre con levento estivo di Livorno: lelezione di Miss Pancaldi. Il concorso della mamma più bella viene vinto da Anna. Da qui una serie di avventure sino ad arrivare agli anni 2000.



Stasera su Iris va in onda il film “La prima cosa bella”. una pellicola del 2010 diretta dal regista Paolo Virzì; per lui si tratta del nono lavoro alla regia, girato interamente nella sua città locale, Livorno. Il film è riuscito ad ottenere ben 18 candidature ai David di Donatello, tra le quali è possibile ricordare quelle come migliore film, migliori attori e migliore regia; alla fine sono state 3 le statuette conquistate: sceneggiatura, attrice protagonista (vinta da Micaela Ramazzotti) e attore protagonista (premio vinto da Valerio Mastandrea). stato candidato anche ai Nastri d’argento 2010, aggiudicandosi 4 premi (regia, sceneggiatura, attrice protagonista e costumi). Infine, ha ottenuto la nomination agli Oscar del 2011 come miglior film straniero. Da notare che per il ruolo di Anna attraverso i vari periodi storici sono state scelte, rispettivamente, Micaela Ramazzotti (per gli anni ’70 e ’80) e Stefania Sandrelli (per gli anni 2000). Questo è avvenuto dopo aver effettuato circa 6500 provini per trovare sia gli attori che interpretassero Anna che Bruno nelle diverse fasi della loro vita. Il titolo scelto dal regista per il film, “La prima cosa bella”, è lo stesso della canzone scritta da Mogol e da Nicola di Bari, che ha ottenuto un enorme successo proprio negli anni ’70. Appositamente per il film la cantante Malika Ayane ha cantato una cover della canzone, inclusa nella colonna sonora. Tra tutti i film di Virzì, “La prima cosa bella” è quello che ha ottenuto il maggior successo di pubblico nel primo weekend di programmazione, incassando quasi 1,5 milioni di euro e raggiungendo, in totale, più di 6 milioni di euro. Vediamo la trama.



Il film è ambientato nel 1971 e, all’inizio, mostra l’evento che caratterizzava, in quegli anni il periodo estivo di Livorno, ossia l’elezione di Miss Pancaldi. A vincere il concorso della mamma più bella è Anna; tale evento porta lei e la sua famiglia a vivere una serie di avventure in chiave tragicomica e la pellicola mostra i cambiamenti che avvengono al suo interno fino a raggiungere gli anni 2000. L’altro protagonista del film è Bruno Michelucci, il figlio di Anna, che viene presentato al pubblico com’è ora. professore di lettere e appare come un uomo che non riesce ad essere felice di quello che la vita gli sta offrendo. Sente, infatti, di aver raggiunto la mezza età senza essere riuscito a fare qualcosa di valido. La sorella Valeria, più giovane di lui, lo chiama per chiedergli di raggiungerla al capezzale della mamma Anna, che ormai sta perdendo la sua lunga battaglia condotta contro il cancro. Bruno, a malincuore, decide di rispondere alla richiesta della sorella, anche se i rapporti con la madre sono stati interrotti molti anni prima, quando lo stesso Bruno frequentava il liceo. I litigi erano nati in seguito alle cattive voci che giravano nell’istituto in merito proprio ad Anna, che la dipingevano come una donna di facili costumi. L’occasione offerta dall’incontro permette a Bruno di ripercorrere la sua esistenza e quella della madre. Si apprende che il padre, dopo che la moglie ha vinto il concorso di bellezza, è diventato di giorno in giorno più geloso, portando ben presto il matrimonio al fallimento. Da lì in poi per tutta la famiglia inizia un lungo percorso che si caratterizza per la presenza di litigi e di fughe; il film, comunque, mostra anche momenti di allegria, con nuove amicizie che nascono grazie ad incontri fortuiti, pur essendo ben presenti anche lutti e perdite, fino a giungere al momento della separazione che coinvolge Bruno e Anna. 



Riavvicinandosi alla madre Bruno inizia a capire che sono molte le cose che, da ragazzo, non aveva mai capito o, forse, che non aveva mai avuto la volontà di comprendere, spinto dai suoi compagni di scuola ad accettare una visione della madre ben diversa da quella reale. Sono proprio gli ultimi giorni trascorsi al capezzale di Anna a consentire a Bruno di riannodare il suo rapporto conclusosi in maniera brusca anni prima. Il fatto di apparire così fragile di fronte al figlio permette a quest’ultimo di andare a riconsiderare i fatti non più come ragazzino ma come un uomo adulto che ha più esperienza per poter valutare tutte le vicende avvenute nel passato.