Rodolfo Laganà, ieri, per la prima volta, ha raccontato di avere la sclerosi multipla. L ha fatto aprendo un convegno organizzato dalle associazioni Anima, Aism lUniversità Tor Vergata e con il patrocinio della Regione Lazio per sostenere chi si ammala: settantaduemila le persone in Italia. Il titolo del convegno: “Sclerosimultipla: stare bene è un diritto, realizzarlo un dovere”. “Non avrei mai pensato che facendo il comico un giorno avrei aperto un convegno medico. la prima volta che parlo di sclerosi multipla. Per quattro anni l’ho tenuta nascosta, quasi vergognandomi. E chiedendomi: “Smetto di fare l’attore?”. Da 4 anni mi rispondo: “Non ci penso per niente”, ha detto lattore. Lartista cresciuto alla scuola di Gigi Proietti, diventato famoso a metà degli anni Ottanta con la Zavorra, ha commosso la platea, strappando applausi, sorrisi e qualche lacrima. Il mio percorso è stato lungo. I primi due anni sono trascorsi tra il sospetto e la diagnosi. Gli altri li ho passati a scappare. Ecco, oggi sono qui per dire a tutti quelli che hanno la sclerosi multipla di non chiudersi. Io l’ho fatto, e sono peggiorato anche clinicamente”. Poi lattore racconta delle scuse che si è inventato per non rivelare la sua malattia: “Non sapete poi quanto è complicato trovare le scuse quando la gente ti vede zoppicare. “Che c’hai?”, ti chiedono. E tu inventi: “Mi sono stirato il muscolo giocando a calcetto”. Poi la stessa persona ti rincontra. “Ma che ancora zoppichi? E tu: “No, è che adesso m’è venuta una discopatia”. E quello: “Ma non era il muscolo?”. Una volta uno mi ha disarmato: “Quanti problemi che hai, pensa io ho la sclerosi ma mica ne ho così tanti” (Serena Marotta)



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