Li aspettavamo tutti da tempo e finalmente sono arrivati. In sala dal 27 novembre, prontissimi a stupirci, affascinarci e, soprattutto, a riempirci di risate, tornano su grande schermo i magnifici quattro; niente superpoteri, ma tanto divertimento. I pinguini di Madagascar stavolta viaggiano per lEuropa, e visitano lIrlanda, con al seguito una serie di mirabolanti eventi.
Unavventura mozzafiato quella in cui Skipper, Kowalski, Rico e Soldato ci inglobano a braccia aperte, anche grazie alle brillanti menti dei loro creatori, che dopo i vari Madagascar decidono stavolta di allietare i nostri pomeriggi bui con uno spin-off tutto dedicato ai pinguini (oramai) più famosi di tutti. Così allora Simon J. Smith, Eric Darnell, con i doppiaggi in lingua originale di niente popò di meno che John Malkovich, Benedict Cumberbatch, Tom McGrath, Christopher Knights e Chris Miller, per la produzione di 20th Century Fox, divertono grandi e piccini (e credetemi, gli adulti in sala non mancheranno affatto!) con un nuovo capitolo mozzafiato a proposito di quei pochi (ma buoni) pinguini che non si accontentano proprio di unesistenza da carini e coccolosi, ma che puntano in alto, per conquistarsi abilmente ogni giorno il loro pesce quotidiano.
Coraggiosi ma anche strappalacrime (sì, ho pianto anche stavolta, ma dalle risate) i nostri quattro super-penguins partono per una missione impavida: combattere il cattivissimo polpo Octavius Tentacoli, trasformatosi da poco in una sottospecie di umano geneticamente modificato, che minaccia di trasformare tutti i poveri pinguini della terra in mostri.
Una commedia decisamente particolare, ma altresì ben riuscita che, nonostante il cartone animato, non lascia spazio a banalità, noia, o umorismo decisamente… triste. Non una sola tipologia di umorismo, infatti, che non venga presa in considerazione nel corso dei ben 92 minuti di proiezione. Sì, i nostri pinguini fanno ridere sotto tutti i punti di vista possibili e immaginabili; dalla simpatica ridarella metacinematografica (avete presente cose tipo i documentaristi nelle jungle africane? Ecco, sì, qualcosa di molto simile) a un molto ben sviluppato slapstick che no, il racconto non lo abbandona proprio mai.
Stavolta i nostri pinguini super-eroi, allora, si impersonificano davvero in quella dipendenza da salvamondo di cui tutti, non negatelo, prima o dopo sentiamo – talvolta fortissima – lastinenza. Dopo i magnifici quattro della Marvel, quindi, che il mondo intero (e soprattutto quello cinematografico) lasci spazio ai magnifici quattro pinguini che, poveri loro, saranno pronti a ogni sacrificio immaginabile (compresa la rinuncia al corso di Teatro già prenotato, o allora di divertimento sui gonfiabili) pur di salvare tutto ciò che sembrava ormai esser perduto.
Fuori posto e fuori luogo, espansivi forse troppo e mai – ma proprio mai – capaci di comportarsi come si deve. Un pochino disorganizzati e pasticcioni, ma dal cuore d’oro, i nostri pinguini di Madagascar non faticano a vincere il paragone con la strabiliante task force segreta “Vento del Nord”‘, e con l’aiuto dell’agente Classified (un husky tutto d’un pezzo e orgogliosissimo) riusciranno con semplicità a regalare a tutti noi spettatori batticuore invidiabili ed effetti pirotecnici decisamente apprezzabili.
Insomma, I pinguini di Madagascar è una di quelle pellicole che tutti aspettano da mo’, ma che al tempo stesso temono possa non piacere. Sì, perché, si sa, di solito più credi quel film ti piacerà moltissimo, e più questo, al contrario, ti fa proprio ribrezzo. Ma, tranquilli, ve lo assicuro; stavolta non succederà. I pinguini di Madagascar riusciranno a conquistare il loro pesce quotidiano, e anche il nostro cuore e tutta la nostra attenzione.