Ospiti della puntata di domenica 14 dicembre del talk show “La gabbia”, condotto da Gianluigi Paragone, sono stati l’assessore al territorio, urbanistica e difesa del suolo della Lombardia Viviana Beccalossi (Fratelli d’Italia), il direttore de “Il fatto quotidiano.it”, la giornalista Claudia Fusani, il vicepresidente della Camera dei deputati Roberto Giachetti (PD) e il vicedirettore de “Il Sole 24 Ore” Alessandro Plateroti. In collegamento da Padova Veronica Gentili. Si comincia con un servizio sull’inchiesta Mafia Capitale. Viviana Beccalossi spiega di voler attendere la fine delle indagini prima di dare un giudizio definitivo sulla vicenda ma spiega che se Alemanno dovesse essere condannato “sarà preso a calci nel sedere da quelli come me”, precisando che allo stato attuale delle cose non lo vorrebbe come compagno di partito. Giachetti ricorda che quando Buzzi partecipò alla cena elettorale da 1.000 euro di Renzi non era indagato e invita a non generalizzare sulle cooperative (invito condiviso anche da Plateroti). In un reportage si parla della situazione economica della Grecia, dove una parte crescente della popolazione vive in condizioni drammatiche a causa delle condizioni imposte dalla Troika al governo Samaras. Le misure straordinarie di tagli alla spesa pubblica, necessarie per ottenere il prestito da 240 miliardi di euro, hanno ridotto molte persone alla fame. Nonostante il Natale sia alle porte, quasi tutta la merce nei mercati resta invenduta mentre le mense comunali vengono assediate dalla popolazione.Gli ospiti in studio danno i voti ai politici Matteo Renzi, Ignazio Marino, Beppe Grillo e Matteo Salvini. Da segnalare il 2 e il 3 attribuiti a Grillo rispettivamente da Giachetti e Fusani, che accusano il leader del Movimento 5 Stelle di non aver collaborato con la maggioranza, e il 5 di Viviana Beccalossi a Renzi, definito un “paraculo”. La Beccalossi attacca anche Marino (voto 4) che ha delle colpe nello scandalo Mafia Capitale e loda Salvini (voto 8) che a suo parere sta facendo gli straordinari.



In un servizio intitolato “Tasse, la stangata di Natale”, gli inviati hanno intervistato alcuni esercenti che hanno parlato di un’incidenza delle tasse del 60-70% e in alcuni casi hanno confessato di non fatturare per poter sopravvivere. Gli inviati hanno intervistato l’ingegner Castoldi, presidente della BCS, azienda che produce macchine agricole in Italia, che ha parlato di una pressione fiscale dell’85% per la sua azienda. L’ingegnere ha confessato di aver pensato ad una delocalizzazione della produzione (i suoi lavoratori avrebbero dato l’assenso a trasferirsi nelle sede all’estero) ma poi ha deciso di rimanere in quanto la delocalizzazione deve essere fatta nei confronti di chi ha ridotto l’Italia in queste condizioni (si riferisce ai politici). Castoldi spiega che se la pressione fiscale fosse stata pari al 30% (un dato simile a quello di molti paesi concorrenti) avrebbe prodotto molti utili da investire in R&S e assunto 60 persone. Plateroti commenta la proposta di Salvini di introdurre una flat tax al 15% e la definisce un sogno irrealizzabile se prima non viene tagliata la spesa pubblica. Gomez concorda con Plateroti e ricorda che la proposta è già stata fatta in passato (quando la Lega Nord era al governo) ma non è stata realizzata per motivi legati alla spesa pubblica.
In un servizio si parla dei privilegi delle cooperative e di come possano essere utilizzati in maniera distorta, esercitando un’attività in competizione con aziende a regime ordinario.



Nel servizio si parla del caso di CoopCa, la cooperativa che richiedeva prestiti sociale ai soci e ha chiesto il concordato. Secondo alcuni soci, nell’effettuare l’operazione la cooperativa non ha spiegato loro che, a differenza di quanto avviene per i conti correnti inferiori ai 100.000 euro, solo il 30% delle somme versate viene garantito. In un servizio di Valeria Castellano si parla della concorrenza al Made in Italy delle attività gestite da imprenditori cinesi. L’inviata ha seguito la polizia locale di Castel Goffredo (provincia di Mantova), impegnata in un blitz in un’azienda tessile, dove hanno scoperto che i lavoratori, oltre a lavorare, dormono e trascorrono tutto il loro tempo, in condizioni pessime sotto vari punti di vista. La zona è diventata il più grande distretto europeo nella produzione di calze e collant e mentre le imprese italiane di grosse dimensioni hanno delocalizzato, le più piccole devono fronteggiare i prezzi più bassi (circa la metà) offerti sul mercato dagli imprenditori cinesi. Il sindaco della città ha spiegato che esiste una forte illegalità e in alcuni casi sono stati accertati l’evasione totale delle tasse e il mancato pagamento dei contributi.



L’inviato Danilo Lupo ha intervistato un imprenditore cagliaritano che ha ricevuto una cartella esattoriale da 9 milioni di euro da Equitalia. All’imprenditore, distributore di carburanti, è stata contestata l’evasione totale dell’Iva nel periodo 2003-2007, a seguito di un controllo, ma in realtà l’imprenditore ha versato gli importi al commercialista di fiducia (un falso commercialista), che ha omesso il versamento, intascando gli importi (il falso commercialista si è comportato nella stessa maniera anche con altre 30 imprese della zona); mentre il falso commercialista ha ricevuto una multa di 1.000 euro e si è trasferito in Germania, l’imprenditore ha subito vari pignoramenti. Gli italiani, alle prese con la crisi economica, riescono a sopportare i privilegi dei parlamentari? Due attori si sono finti il senatore Codazzo e il suo portaborse e hanno chiesto sconti o esenzioni agli esercenti, ottenendoli in alcuni casi. Il senatore ha tentato anche di ottenere una panchina di un parco pubblico ma ha compreso in questo caso che il livello di indignazione è piuttosto alto. Chiusura affidata alla satira di Paolo Hendel che ironizza sull’incontro tra Matteo Renzi e Papa Francesco, sulle note della band Skassakasta. 

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