Rete 4 stasera propone il film Il caso Thomas Crawford, con Anthony Hopkins e Ryan Gosling. Thomas è un magnate dellaeronautica. Un giorno scopre che la moglie Jennifer ha una relazione con un poliziotto di nome Rob. Così luomo decide di ucciderla. Poi confessa il delitto al poliziotto, ma una volta alla stazione di polizia ritratta tutto. Il caso viene quindi affidato a un giovane procuratore distrettuale, William. Crawford al processo decide di difendersi da solo e riesce a destabilizzare le forze dellordine. Riuscirà a scampare la galera?



Questa sera su Rete 4 va in onda il film Il caso Thomas Crawford, diretto da Gregory Hoblit. I protagonisti del film sono Anthony Hopkins e Ryan Gosling. Ecco la trama. Thomas Crawford (Anthony Hopkins) è un ingegnere irlandese a Los Angeles, che ha appena scoperto una relazione di sua moglie, Jennifer (Embeth Davidtz), con un poliziotto, Robert (Billy Burke). L’uomo non riesce a sopportare la situazione e così affronta apertamente la donna, sparandole. La donna non muore, ma viene ferita gravemente, e finirà in ospedale accudita dalle macchine. Subito dopo viene arrestato dallo stesso Robert, al quale offre anche una confessione. Il caso pare semplice e il procuratore Beachum (Ryan Gosling) propone di passare immediatamente al processo. Non ha molto tempo da perdere con questo caso che reputa facile e di poca importanza, dal momento che a breve dovrà entrare a far parte di un importante studio legale, Wooton and Simms, e nel frattempo ha anche avviato una relazione sessuale con Nikki Gardner, sua futura boss. Nel corso del processo avviene qualcosa di molto insolita, ovvero Crawford, forte della propria istruzione, e soprattutto del suo piano ben congeniato, si difende da solo. La prima cosa che l’accusato fa in corte è tirare in ballo Robert, che dice aveva una relazione con sua moglie, e inoltre lo ha aggredito fisicamente durante l’arresto. Come se non bastasse, l’uomo era presente durante tutta la durata del suo interrogatorio. Appurato tutto ciò, la confessione dell’uomo è da ritenersi del tutto inammissibile, e dunque la giuria e il giudice non potranno tener conto di quello che era l’elemento principale del processo. Inoltre si scopre che la pistola di Thomas non ha mai sparato, neanche una volta, e i bossoli in essa presenti non corrispondono a quelli ritrovati sulla scena del crimine.



La polizia resta allibita nello scoprire tutto ciò, dal momento che l’uomo non avrebbe di certo potuto corrompere la scena del crimine, visto che la sua casa era stata posta sotto sorveglianza immediatamente. Robert parla con il procuratore e gli propone un piano. Entrambi sanno che Thomas è colpevole, perché quella confessione esiste, anche se in corte nessuno può farne parola. Il poliziotto allora, mosso soprattutto dai sentimenti d’odio e vendetta, dalla la relazione con la vittima, propone di piazzare delle prove fasulle, che possano incastrare Crawford. La cosa alletta il procuratore, soprattutto perché il processo pare poter andare per le lunghe, cosa che di certo lui non vuole. All’ultimo istante però sì ricrede e annulla tutto. Non esiste alcuna altra prova contro l’uomo, e così il procuratore deve arrendersi, e consentire a Thomas di venire assolto. Robert non resiste a tutto questo, e alla fine si suicida all’esterno del tribunale, quasi come un atto di protesta nei confronti di una giustizia mai davvero giusta, ma che vive di cavilli ed espedienti. Beachum perde la causa e di conseguenza la possibilità di entrare a far parte dello studio, ma questo caso particolare risveglia in lui la voglia di lottare per gli indifesi, come la moglie di Crawford. Beachum continua a cercare prove per incastrare Thomas.



Alla fine riesce a ottenere un’ingiunzione per impedire che a Jennifer vengano spente le macchine che la tengono in vita, ma quando arriva in ospedale, foglio alla mano, il tutto è già avvenuto, e così l’unica testimone, seppur incosciente, dell’omicidio, è fuori dal gioco. Al momento il solo Crawford sa esattamente come sono andate le cose. La nuova ipotesi del procuratore è quella che Crawford avesse scambiato la sua pistola con quella di Robert, che erano identiche, durante uno degli incontri amorosi dei due in un albergo. Sulla scena del crimine poi Thomas ha provveduto a scambiare nuovamente le armi, approfittando dello stato confusionale di Robert, che tentava di rianimare la vittima. Dopo l’assalto a Crawford poi, il poliziotto non ha fatto attenzione a quale arma si stesse infilando nella fondina. Con questa nuova prova Beachum va da Crawford, dicendogli che ora il proiettile può essere estratto dalla testa della donna, ormai morta, e dunque confrontato con le due armi, confermando la sua teoria. Thomas però non può essere accusato per lo stesso reato, che prima era di tentato omicidio, ma dopo la morte della donna, può essere considerato omicidio. L’uomo viene così arrestato e il film si conclude con l’inizio di un nuovo processo, con una schiera di avvocati alla difesa.