Tratto dallavvincente bestseller omonimo, Lamore bugiardo – Gone Girl, firmato dalla penna registica del grande David Fincher, è un film decisamente multisensoriale (si può dire?). Parte dal romanzo per passar abilmente al cinema, dove tramite limpiego lavorativo del protagonista del racconto torna alla moderna cultura dei media e, soprattutto, attraversa abilmente le sue lunghe, profonde e anche un poco scure linee di frattura. Un matrimonio quasi in crisi, numerose false promesse, conseguenti inganni reciproci e lumorismo più cupo. Sono questi i condimenti di un prodotto cinematografico non solo ben fatto, ma assolutamente imperdibile.
So di esser troppe volte buona, eccessivamente gentile nei confronti di produzioni talvolta a detta di alcuni colleghi assolutamente inguardabili. Me ne scuso, ma proprio la mia passione per questo mondo colorato e creativo è tale da credere irrinunciabile la visione di qualsiasi prodotto al suo interno, perché tutto è sostanza e nulla è tempo perso.
Se stavolta mi devo però concentrare su questo filmone etichettato 20th Century Fox, non scherzo nel dir che anche i più minuziosi concorderanno con me, dopo averlo visto, sul fatto che si tratti di un qualcosa di davvero colossale. Lui, un ex scrittore newyorkese, Nick Dunne (Ben Affleck), lei, la moglie, anche la sua ex ragazza dei desideri Amy (Rosamunde Pike). Come ogni matrimonio che si rispetti, anche questo è fondato su – per lappunto – rispetto e collaborazione, con la finalità più pratica di sbarcare il lunario nel difficile Midwest americano in piena recessione.
Una vita di coppia non banale, ben ritratta e raccontata, la loro, che sinuosa traccia una silhouette alla vita di due coniugi felicemente sposati. Ma come limprevisto è lunica speranza, così talvolta sta anche nel divenir un danno; il giorno del quinto anniversario di matrimonio, Amy scompare e tutto si sgretola. Primo sospettato ovviamente Nick, il marito, sempre più ambiguo, non aiutato dalla crescente frenesia mediatica che pone il caso sotto gli occhi (e riflettori) del mondo intero, assetato di gialli e rivelazioni.
Nonostante la loro fosse la tipica incarnazione della quintessenza, la scomparsa di Amy si connota di particolari tipici dellomicidio coniugale, e ogni istante, ogni gesto, ogni parola, si rivelano incredibilmente uno specchio a doppia faccia, una lama a doppio taglio. E allora rimane un po così, imbambolato ma anche incredulo e quasi incapace, lo spettatore, che proprio grazie alla bravura di cast tecnico, artistico e regia, si domanda sempre più chi sia davvero Nick. E chi era invece Amy? Un susseguirsi di emozioni da batticuore che con abilità mantengono altissima la suspense di chi è in sala, così che si non possa davvero capire cosa sta accadendo.
Con la collaborazione, tra le altre, della Regency Entertainment, il nuovo film di David Fincher, con Ben Affleck, la pluripremiata Rosamund Pike, Neil Patrick Harris e Tyler Perry, è uno di quei capolavori che ti rimangono impressi, perché anzitutto ti fanno riflettere. Certo non sempre è detto questo sia un bene, ma, tanto per citare un critico cinematografico mio maestro e certo più esperto di me, tale Gianni Canova, se un film ti fa pensare, ecco allora è un bel film.
Con la presenza dietro le quinte della scrittrice Gillian Flynn, mente pensante e presente in sceneggiatura, così come firma dell’omonimo romanzo, e con l’aiuto di produttori quali Arnon Milchan e Joshuan Donen, Reese Witherspoon e Cean Chain, L’amore bugiardo – Gone Girl è a tutti gli effetti un film che chiunque dovrebbe vedere almeno una volta nella vita. Soprattutto a seguito dei purtroppo tanti fatti di cronaca nera che troppo spesso, e senza il minimo rispetto, vengono “promossi” e rimbalzati da una testata giornalistica all’altra, quasi davvero il dovere di cronaca vada a confondersi con il semplice e meschino “far audience”.
Coinvolgenti, prepotenti ma assolutamente non eccessivamente presenti le musiche, di Trent Reznor e Atticus Ross. Proprio quest’ultimo reduce da progetti cine-musicali pari alla colonna sonora di Codice Genesi, con la quale ha vinto un BMI Film Award, anche candidata come esordio dell’anno in occasione dei World Soundtrack Award lo scorso 2010, e firma di musiche di importanti film quali The Social Network e Millennium – Uomini che odiano le donne. La coppia Ross-Reznor, con alle spalle numerose e riuscitissime collaborazioni, anche stavolta fa centro. Lo stesso Ross è anche stato co-produttore degli ultimi cinque album dei Nine Inch Nail.
Un cast tecnico allora, quello di L’amore bugiardo – Gone Girl, che va premiato per qualità di ripresa, tanto da accaparrarsi un applauso anche e soprattutto per la bella fotografia riconoscibile dall’inizio alla fine dell’intero racconto (a fianco di David Fincher, il direttore della fotografia è Jeff Cronenweth).
L’amore bugiardo – Gone Girl è nelle sale cinematografiche dal 18 dicembre, e vale tutti i soldi del biglietto. Io, ad esempio, non vedo l’ora di tornare al cinema per vedermelo di nuovo.