Sarà Fabrizio Piantoni ad aprire la seconda stagione di “Boss in incognito”, il programma di Costantino della Gherardesca che ogni settimana su Rai 2 mette a confronto i vertici di un’impresa di fama del panorama nazionale con il proprio personale, impiegato a vari livelli nei diversi ambiti di attività coperti dall’azienda. L’espediente per fare incontrare boss e dipendenti è farli lavorare gomito a gomito, trasformando completamente, grazie a trucco e travestimenti, l’identità del capo in quella di un lavoratore “qualunque” da testare ad ogni livello. Un modo per mettere in comunicazione i comparti di una società e mostrare a chi tiene in pugno le redini di un business gli aspetti più propriamente umani del lavoro, nonché i limiti e i margini di miglioramento di un’azienda nella gestione delle risorse umane.
Fabrizio Piantoni è il vice presidente della catena alberghiera Blu Hotels, con sede a Salò. Con il cugino Nicola Risatti, della Famiglia Risatti di Limone sul Garda, da mezzo secolo una realtà solida nel settore turistico della zona, ha reso grande la sua attività, moltiplicando le strutture alberghiere che oggi compongono la catena. Partito come aiutante nel campeggio per austriaci fondato sul Garda dai nonni, ha aperto con il cugino i primi alberghi nel 1993, ancora giovanissimo. Nel ’93 aveva in carico la gestione di soli 3 hotel che sono diventati 15 nel 2000 e sono oggi 27. Sempre nel 2000 la Blu Hotels è diventata una società per azioni con un aumento di capitale a tre milioni di euro.
Con hotel siti in angoli unici in Italia, costruiti nel pieno rispetto della natura – in Sardegna, Sicilia, Calabra, sui Laghi, in Toscana, in Umbria, nel Salento – la catena ha conquistato soprattutto la classe medio-alta e in particolare ha fidelizzato le famiglie che nelle strutture alberghiere e nei villaggi del gruppo trovano tutto quanto si possono aspettare da una vacanza piacevole targettizzata proprio sulle loro esigenze. Fabrizio Piantoni, gestendo a livello direttivo il personale, ha saputo infondere un vero e proprio marchio Blu Hotel al modo di assistere gli ospiti, comunicando un carisma e un “modus operandi” speciale che fa sì che le strutture non differiscano assolutamente nella qualità dell’accoglienza.
Come direttore delle risorse umane ha ampliato enormemente negli anni la ricerca di personale qualificato, in corrispondenza con l’ascesa del gruppo, e ha cercato di trasformare in eccellenza i risultati conseguiti, puntando sulla formazione dei dipendenti e sulla concezione dell’ospitalità come valore assoluto che ogni assunto nei Blu Hotel deve condividere e sentire proprio. Piantoni ha più volte definito la filosofia occupazionale Blu Hotels come innovativa, basata sulla valorizzazione delle competenze personali e delle doti spiccate di ognuno, fino ad arrivare alla creazione di nuovi ruoli che potessero esaltare appieno la professionalità dei suoi dipendenti.
L’espansione del gruppo è stata molto ambiziosa ma sempre oculata e anche in tempi di crisi del settore, le risorse umane continuano ad essere il valore aggiunto dell’azienda. Piantoni ha dichiarato di aver accettato di partecipare alla trasmissione per dialogare in modo ancora più sincero con quelli che lui definisce l’anima del gruppo, i lavoratori. “In tempi di crisi del settore turistico – ha affermato – ci sono due modi per resistere: ottimizzare i costi ed eliminare gli sprechi, ma in nessun modo abbassare gli stipendi al personale”. Vedremo allora cosa pensano davvero i suoi sottoposti di un direttore che sembra così attento. Lo ritroveranno, senza esserne consapevoli, come compagno di avventura a rifare le camere, servire le colazioni, proporre le più originali forme di animazione.