I migranti e le tragiche piaghe del mercato nero: costretti a lavorare nei campi per pochi centesimi allora, impauriti dalle domande delle giornaliste, sognano il giorno in cui riusciranno ad avere il gruzzoletto di soldi necessario a scappare dallItalia. I padroni non si vedono ma controllano a vista i braccianti, si respira unaria tesa tra i campi. LItalia è un incubo per quelli che richiedono asilo racconta un bracciante. E poi larrivo in stazione e il sogno di raggiungere la Germania si concretizza sempre di più, nonostante la paura di essere respinti a causa dei documenti. La vita nei centri di accoglienza in Puglia è estrema. Condizioni igieniche e lavorative prive di alcun controllo e legiferazione. Vengono interpellati dalla giornalista i datori di lavoro che, in modo volgare e aggressivo, si difendono lasciano trasparire una certa colpevolezza. Scappati da una schiavitù in cerca della libertà, i migranti si ritrovano prigionieri di una terra che li sfrutta, li maltratta, li respinge. E intanto, per quelli che sono riusciti a salire sul treno della speranza (con destinazione Germania), il soffio della libertà è sempre più vicino. E sui volti sorridenti dei migranti che tirano un sospiro di sollievo, scorrono i titoli di coda dellappassionante e drammatico reportage, questa sera protagonista della puntata di Piazzapulita appena trascorsa.
Il discorso si sposta sullItalia e si ritorna in studio. Si parla dellaumento esponenziale dei clandestini e, con i dati alla mano, Corrado Formigli e le reporter presenti in studio vengono confrontati i risultati raggiunti dalloperazione Mare Nostrum e dalla successiva Operazione Triton, che a differenza di Mare Nostrum, aveva come obiettivo solo il controllo dei mari. Prendono forma i racconti dei profughi di guerra verso la Fortezza Europa, un viaggio che finisce in Italia. Dalle parole dei migranti emerge che lItalia non è affatto la Terra Promessa, ma solo il tramite, la terra di passaggio, il trampolino verso i loro sogni, confinati nel Nord Europa. E i dati parlano chiaro, lItalia è una Terra da cui i migranti scappano. Lo sguardo di Valentina Petrini entra in campo per portarci nei campi di accoglienza italiani, nella fattispecie in Puglia. I migranti arrivano dalla Giordania e vogliono andare in Germania. Dalla Libia a Lampedusa sono sopravvissuti e per ogni uomo intrappolato lì, cè qualcuno che cerca di scappare. Con i loro documenti però non possono espatriare, e quindi restano intrappolati in Italia, costretti a sopravvivere alimentando il lavoro nero.
E ancora a Piazzapulita, a scorrere sono le immagini del reportage sulla diaspora dei profughi. Il Marocco che sfrutta i profughi rivendicando dei favori dallEuropa. Zone franche come Melilla in cui nn vengono rispettati i diritti. I punti di domanda sono: chi sopravvive a queste rotte di sopravvivenza, chi riesce a entrare nella Fortezza Europa, come prosegue poi il viaggio? I riflettori si accendono su Kalè in Francia, una città di nessuno, al confine con il Regno Unito, luogo sicuro e pieno di speranza per i migranti che lasciano famiglia e figli in cerca di una vita migliore. Lì si accampano i migranti che sognano il Regno Unito. E lo sguardo di Francesca Mannocchi a restituisci questi tragici e toccanti racconti di vita. Francesca Mannocchi, continua raccontandoci, attraverso le immagini del suo reportage, la situazione della Libia, mostrandoci i lager in cui vengono rinchiusi i clandestini e le condizione deplorevoli che devono sopportare. Una vera propria prigionia dei clandestini.
II reportage continua seguendo i racconti e le esperienze dei migranti e del loro agognato raggiungimento della frontiera. Un focus sui migranti di Melilla, enclave spagnola situata sulla costa orientale del Marocco. I profughi che cercano di oltrepassare il confine ma vengono rispediti indietro. Uno scavalcamento di reti che equivale alla realizzazione dei sogni di migliaia di persone che vivono tra paura e disperazione, disagio, terrore e il diritto di chiedere asilo. Parla il fotografo José Palazon che nei suoi scatti aveva raffigurato le contraddizioni di una città di frontiera come Melilla. Sulla rete che circonda la città erano rimasti in bilico, per più di 12 ore, tanti migranti che avevano cercato di scavalcare, mentre a pochi passi, gli abitanti di Melilla continuavano tranquillamente a giocare a golf. Gli uomini alla fine sono stati arrestati. E su alcune sconvolgenti dichiarazioni di due poliziotti spagnoli continua il racconto del reportage. La reporter Francesca Nava racconta la violazione dei diritti dei profughi da parte della legislazione marocchina, così come espressa nelle parole dei poliziotti.
Senza cibo né medicine, odiati dalla Turchia e abbandonati dallEuropa. Questo è quanto traspare dagli strazianti racconti delle persone. Una guerra che nn accenna a smettere tra le strade di Kobane ma che miete sempre più vittime. Si ritorna in studio per pochi istanti, ma la parola ritorna subito a loro, ai protagonisti del dramma. Le immagini ci portano a Suruc, città che confina con Kobane e la Siria, la città che sta accogliendo tutti i profughi fuggiti da Kobane, la città fantasma. Migliaia di persone sradicate dalla loro vita e trapiantate nei centri di accoglienza. Persone senza più documenti, senza più una vita normale. Unemergenza enorme, una battaglia difficille, più di 100.000 profughi, accolti nei centri di accoglienza. E ancora in studio si dibatte sullemergenza..quali sono le frontiere che i profughi cercano di raggiungere? Cè chi si arrampica sui reticolati sognando lEuropa, la Spagna. E le immagini ci riportano lì sul campo, dove migliaia di profughi combattono la loro gara alla sopravvivenza.
Corrado Formigli e il suo racconto di Kobane. Un reportage che lo ha portato lì, nel luogo in cui ha avuto origine il dramma che da mesi sta occupando le prime pagine dei giornali. La puntata inizia con la prima parte del reportage: case bombardate, mura perforate. Vediamo Corrado Formigli entrare nelle case distrutte, esplorare tra le rovine e ritrovare affetti personali. Unico luogo ancora vivo in città, un forno a legna per fare il pane. Per il resto, solo un malinconico ammasso di macerie. Fino a pochi mesi fa a Kobane vivevano 100.000 persone, da quando è arrivato lIsis tutto è cambiato, ma ci sono persone che resistono. Sono rimasti vecchi, bambini e soldati, La Turchia ha chiuso la frontiera e nessuno ci porta aiuto racconta un ragazzo per strada. E un panorama desolato, schiacciato dalla paura e dal continuo incubo delle esplosioni, che sgretolano i palazzi come scatole di biscotti. Ci vengono mostrate le armi con cui si combatte la drammatica battaglia tra il Califfato dellIsis e i volontari curdi che cercano di salvare Kobane dalla sua furia.
Tra pochi minuti, La7 trasmetterà il consueto appuntamento con Piazzapulita, visibile anche in diretta streaming. Questa sera il titolo della puntata è Fortezza Europa. Sarà trasmesso il viaggio di Francesca Mannocchi, Valentina Petrini e Francesca Nava nella diaspora dei profughi dEuropa. Mentre Corrado Formigli tornerà a Kobane. Clicca qui per vedere la diretta streaming di Piazzapulita su La7.it
Tra poche ore andrà in onda su La7 lo speciale Piazzapulita Crack intitolato “Fortezza Europea”. Per vedere la fotogallery della puntata cliccate qui. Il programma si occuperà di immigrazione e degli scontri tra milizia dello Stato Islamico, argomenti complessi e profondi come si evince dalle bellissime foto pubblicate sul sito della trasmissione condotta da Corrado Formigli. Il giornalista è rimasto uno dei pochi in Italia a dedicare ampio spazio alla politica e agli affari esteri, poco trattati dal punto di vista televisivo, poichè ritenuti poco fruttuosi in termini di ascolti. Vedremo se lo speciale di questa sera confermerà o meno questo trend.
Questa sera, lunedì 22 dicembre, alle 21.10 su La7 va in onda lo speciale Piazzapulita Crack dal titolo Fortezza Europea. Verrà mostrato il viaggio di Francesca Mannocchi, Valentina Petrini e Francesca Nava nella diaspora dei profughi attraverso l’Europa. Corrado Formigli tornerà a Kobane. Nella puntata di settimana scorsa di Piazzapulta è stato trasmesso un video che mostrava il conduttore nella “città fantasma” siriana dove da settimane vanno avanti scontri tra miliziani dello Stato Islamico e combattenti curdi. Formigli ha raccontato di essere entrato e uscito clandestinamente dalla Siria con laiuto di un contrabbandiere. E’ in atto, oggi, in Siria e in Iraq una persecuzione che ricorda quella dei nazisti. Una persecuzione contro cristiani, musulmani, yazidi, ogni popolazione civile.Se non la denunciamo e fermiamo adesso, ne saremo tutti complici, dice Corrado Formigli nel promo dello speciale