Roberto Cantolacqua è uno dei tre concorrenti che si giocheranno la finale della prima edizione de Il più grande pasticcere, il cooking talent in onda su Rai Due. Roberto, marchigiano di Tolentino, ha 32 anni, ma ha già 15 anni di esperienza come pasticcere. Ha cominciato infatti a lavorare nel retrobottega di una pasticceria del suo paese fin dai 18 anni, dopo il diploma allistituto alberghiero. Oggi, dopo anni di sacrifici, gestisce la sua pasticceria con otto dipendenti ed è ritenuto uno fra i più bravi giovani pasticceri dItalia. Ma la passione di Roberto per i dolci nasce ancor prima. Fin da piccolo seguiva gli insegnamenti del nonno fornaio, e cominciava a sperimentare le sue ricette combinando disastri in cucina.



Roberto si ispira alla pasticceria tradizionale, è specializzato nelle decorazioni allitaliana e per i suoi dolci predilige i colori tenui e le strutture semplici. Le sue specialità sono le torte nuziali, le mousse e le bavaresi, oltre al panettone, dolce con cui è arrivato secondo al concorso nazionale Re Panettone di Milano nel 2013. Roberto è una persona timida e riservata, ma è calmo e sicuro nel suo lavoro. Le caratteristiche tecniche descritte, unite a quelle caratteriali, sono state il punto di forza del tolentinate, ma anche un ostacolo al suo cammino durante il programma.



Fin dalla prima puntata sono state infatti evidenti le buone basi di Roberto, ma i tre giudici gli hanno spesso chiesto di osare di più e di non accontentarsi. Proprio la sua concezione della pasticceria e il suo carattere tranquillo, gli hanno però sempre imposto di non discostarsi troppo dalle ricette classiche. Già nella primissima prova del programma sono venuti fuori questi due aspetti del lavoro di Roberto. La sua bavarese alla vaniglia con mousse al cioccolato non presentava difetti di realizzazione, ma chef Biasetto ha notato subito una forte somiglianza con la sua torta Sette veli. Il primo consiglio per Roberto è di rischiare di più: dai maestri si può prendere ispirazione, ma essi non vanno imitati pedissequamente. 



Nella seconda puntata il momento più alto del percorso di Roberto. I pasticcini mignon della prima prova soddisfano il palato dei giudici e hanno nellequilibrio dei sapori quellaudacia tanto richiesta al marchigiano. Ma più ancora è apprezzato il suo altruismo: Roberto, durante la preparazione, si prodiga per aiutare unaltra concorrente palesemente in difficoltà. Durante la prova esterna, poi, il maestro Iginio Massari è ammirato dalla perizia e l’esperienza di Roberto nella preparazione della torta nuziale, in particolare per la tradizionale decorazione al cornetto. nella semifinale, invece, che lavventura è stata sul punto di interrompersi. Fatale per Roberto il Croquembouche, la piramide di bigné tipica della pasticceria francese. Ancora una volta a tradirlo è linsicurezza: la base di croccante che regge la struttura è poco cotta, ma Roberto non ha la prontezza di rifarla, con il risultato che il suo dolce crolla da un lato fino a cedere del tutto.

Roberto va dunque alla prova eliminatoria. Qui il pasticcere perde fiducia nelle sue capacità, varia pochissimo la presentazione dei cinque dessert richiesti e osa il minimo indispensabile nell’abbinamento degli ingredienti. È solo la sua esperienza, unita a un pizzico di fortuna, a salvarlo in extremis dall’eliminazione. L’appuntamento per lui è ora per la finale del programma condotto da Caterina Balivo. Sarà Roberto Cantolacqua “il più grande pasticcere”?