Nella puntata di martedì 23 dicembre 2014 della trasmissione diMartedì condotto sulla frequenze televisive di La7 da Giovanni Floris, sono presenti in studio i seguenti ospiti: Simona Bonafè del Partito Democratico, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio, Luigi De Magistris sindaco di Napoli, leconomista Alessandra Foglia, il giornalista e conduttore televisivo Carlo Lucarelli, Maurizio Gasparri di Forza Italia, Massimiliano Fedriga della Lega Nord, Lorenza Carlassare costituzionalista e Gianrico Carofiglio scrittore. Come sempre lintroduzione alla discussione in studio viene affidata alla copertina satirica del comico genovese Maurizio Crozza che in questo caso è letteralmente scatenato in quanto dà vita a una discussione molto divertente nel corso della quale assume contemporaneamente le vesti di Napolitano, Renzi, Berlusconi e Salvini. Quindi si lascia andare in una delle imitazioni più in voga del momento ossia quella dello scatenato presidente della Sampdoria Massimo Ferrero per poi chiudere nei panni di Beppe Grillo. La Foglia sottolinea come il 2015 potrebbe essere lanno nel quale potrebbe ripartire lItalia con diversi investimenti. Viene quindi mandato in onda un servizio nel quale viene evidenziato come in questo Natale si senta sempre di più la distanza tra poveri e ricchi. La Bonafè prendendo anche spunto dalle parole della Foglia fa presente come nel corso del 2014 si sono messe in cantiere diverse riforme, citando alcune e sottolineando come ora si dovrebbero incominciare a raccogliere i frutti. Per Gasparri non è vero che ci sia stato un abbattimento delle tasse sottolineando laumento delle tasse della casa con la Bonafè che replica facendo presente come è intenzione del Governo fare in modo di spostare la pressione fiscale sulle rendite abbattendo quella sul lavoro.



Si parla di partita Iva e in particolare del regime di minimi con Fedriga che attacca il Governo su questo ambito facendo presente come ci sia stato un super aumento della tassazione. La Bonafè tenta di giustificare la cosa ma alla fine ammette che si sarebbe potuto fare molto di più. Lo stesso De Magistris è piuttosto critico nei confronti dellattuale Governo facendo presente come tutte le misure adottate non abbiano messo leconomia in fase di ripresa ed inoltre rimarca come non sia vero che sia stata abbassata la pressione fiscale. La Bonafè stuzzica De Magistris parlando di un ipotetico discorso di poter mettere sotto il focus il modo con cui il sindaco stia amministrando la propria città. Gasparri e Fedriga attaccano ancora sottolineando il grande aumento della tassazione sulla casa e come contemporaneamente sia anche aumentato il livello del debito pubblico.



Ci sono in studio anche Paolo Mieli, presidente della RCS Libri che rimarca come il nostro Paese sia quello del panorama europeo che sta facendo maggior fatica per riprendersi mentre il giornalista Damilano, fa presente come il dato oggettivo di questo anno sia la chiusura in negativo. La Bonafè prova a difendere loperato del Governo parlando di tutte le misure adottate e di come oggettivamente la politica a livello europeo non stia dando una valida mano allItalia. De Magistris ritorna allattacco di Renzi criticando anche i famosi 80 euro che hanno significato per molti cittadini il dover pagare una Tari più salata ed inoltre sulla questione della gestione dellamministrazione comunale fa presente come le casse del comune di Napoli siano state risanate. Secondo la Foglia è chiaro che lentità della tassazione è rimasta in linea generale inalterata mentre cè stato uno spostato dal lavoro alla rendita. Delrio e Damilano hanno un piccolo contraddittorio sulla capacità di Matteo Renzi di ascoltare gli altri. Delrio inoltre prova a difendere quanto fatto dal Governo parlando delle riforme che sono in programma a partire da quelle delle legge elettorale e quella del Senato aggiungendo come siano state fatte tante cose buone come ad esempio gli 80 euro, il taglio dellIrap e ora lazzeramento del patto di stabilità che offre grande libertà di movimento ai comuni. 



È il momento di alcuni sondaggi dai quali si evince come gli italiani siano in gran parte arrabbiati con Renzi per non aver mantenuto le proprie promesse. Damilano pone la questione sulla confusione del Governo in merito al Jobs Act che potrebbe portare anche ad una crisi politica mentre Delrio parla dell’efficace del Jobs Act e di come nel corso dell’anno il Governo abbia saputo affrontare l’emergenza della Thyssen e che il prossimo obiettivo sia quello risolvere quella della ILVA. La Carlassare parla delle riforme ed in particolare di come l’idea di fondo sia buona anche se non trova giusto nella riforma del Senato inserire componenti che non siano stati eletti in quanto non sarebbe più costituzionale. Si passa a parlare di Mafia Capitale e delle nuove misure anticorruzione messe in campo dal Governo e di come la pena minima sia di 6 anni e quella massima di 10 anni mentre il termine per la prescrizione raggiunge i dodici anni e ci sia la confisca dei beni per i delitti di mafia. Carofiglio definisce queste misure assolutamente insufficienti mentre vorrebbe che venissero messi a disposizioni più strumenti per consentire di indagare con meticolosità. Nella parte finale c’è Claudio Lucarelli che parla di alcune nuove forme di terrorismo in Italia che cerca di imporsi alla politica raccontando di alcune vicende del passato come l’attentato di piazza Fontana e della figura di Licio Gelli. Infine, servizio nel quale Giovanni Floris è nella Cappella Sistina insieme al direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci che parla dei miglioramenti apportati nella struttura e di alcune diatribe che Michelangelo ebbe con gli esponenti della Chiesa dell’epoca. 

È possibile rivedere la puntata di “diMartedì” sul sito di La7 e sul canale ufficiale dedicato al programma dove vengono pubblicati i video delle puntate. Clicca qui