Nella puntata di giovedì 4 dicembre 2014 della trasmissione di approfondimento di Rai Due, Virus Il contagio delle idee condotta da Nicola Porro, sono presenti in studio lex sindaco di Roma Gianni Alemanno nonché fondatore di Prima lItalia e il direttore de Il Messaggero Virman Cusenza, mentre nellintervista finale il protagonista sarà lex capo della protezione civile Guido Bertolaso. Lo stesso Porro nel suo editoriale lancia i temi del dibattito che sono evidentemente concentrati su quanto sta avvenendo a Roma con loperazione delle forze dellordine che hanno smascherato una organizzazione criminale costituita, sembra, da politici, esponenti dellimprenditoria e cosche mafiose. Alemanno commentando quanto successo sottolinea di assumersi la responsabilità di non aver compreso la tipologia di personaggi che aveva intorno a sé durante il suo mandato di sindaco mentre Cusenza non nasconde che leggendo le carte relative ai capi daccusa ci sia da rabbrividire. Alemanno insiste nel dire che lui avesse sempre chiesto spiegazioni ai vari Mancini e Panzironi se avessero taluni legami con esponenti del mondo della criminalità ricevendo sempre rassicurazioni in tal senso. Secondo Cusenza quanto accaduto non sia un qualcosa specificatamente della sola città di Roma ma che probabilmente riguarda tante altre realtà. Per Alemanno comunque la faccenda sia relativa ad affari di natura marginale. Porro cerca di riassumere tutti i personaggi che sono stati toccati dallinchiesta come Massimo Carminati accusato di essere in buona sostanza il capo dellorganizzazione, Riccardo Brugia ossia quello che faceva il cosiddetto lavoro sporco, Salvatore Buzzi che invece portava avanti la contabilità degli affari, gli stessi Mancini e Panzironi, Daniele Ozzimo, Mirko Coratti e altri. A proposito di Buzzi, Alemanno spiega come egli sia il punto di riferimento delle cooperative romane, quindi un uomo delle istituzione e che nelle immagini in cui lo si vede vicino allattuale Ministro Poletti non era nientaltro che una cena pubblica. Mentre Cusenza fa presente come a questa fase ne dovrebbe arrivare unaltra con ulteriori procedimenti per altri personaggi che hanno avuto un ruolo della vicenda e che probabilmente il tutto dipenderà da quanto gli attuali arrestati collaboreranno con la giustizia, Alemanno lamenta il fatto che una parte della sinistra romana in questo momento stia strumentalizzando la vicenda per effettuare unopera di criminalizzazione ai danni della destra romana. Dopo un servizio relativo alla ricostruzione delle vicende che interessarono Roma ai tempi della cosiddetta Banda della Magliana, Alemanno commenta che probabilmente la fiction televisiva dedicata a questo argomento abbia dato una cattiva idea delle cose, portando mitizzare quel genere di criminalità rovinando a suo dire unintera generazione. Mentre Cusenza fa presente come Buzzi abbia portato avanti un giro daffari che si sarebbe ingrandito fino ai 40 milioni di euro proprio nel periodo in cui è stato sindaco Alemanno questultimo smentisce tale illazione facendo presente come lespansione sia invece avvenuta durante la gestione comunale di Veltroni. Alemanno fa presente come durante il periodo in cui lui è stato sindaco sia andato a ridurre il giro daffari delle cooperative riconducibili a Buzzi aggiungendo come questo potrà essere dimostrato per mezzo del bilancio comunale dellepoca. 



Vengono mostrate delle foto in cui su vede Alemanno a cena con molti personaggi che ora sono sott’inchiesta, le foto sono relative quando lui era sindaco. Alemanno non accetta tali insinuazione soprattutto quando viene sottolineata la presenza di Casamonca rimarcando come non fosse un boss ma solo un ex detenuto che all’epoca aveva un lavoro a circa mille euro al mese. L’ex sindaco rimarca Buzzi sia tra i finanziatori della campagna elettorale di Renzi e dello stesso sindaco Marino aggiungendo come non possa essere considerato come un criminale ma semplicemente una persona che godeva di un certo prestigio. Non la pensa alla stessa maniera Cusenza che rimarca come Buzzi di fatto sia una persona che ha commesso un elevato numero di reati praticamente ogni giorno e che la politica non dovrebbe avere a che fare con simili situazioni mentre sul possibile commissariamento dell’attuale consiglio comunale, il direttore crede che non ce ne siano le condizioni. Alemanno torna a ribadire come occorra fare un distinguo tra l’idea che si aveva di Buzzi prima della vicenda ed ora. Vengono mandate in onda delle intercettazioni che per l’appunto palesano alcuni collegamenti ed affari tra i vari personaggi chiamati in causa nella vicenda. Cusenza fa presente che i cittadini ormai non ne possono più di tutti questi scandali mentre Alemanno sottolinea come Buzzi non abbia nulla a che fare con il traffico di droga ma ha creato solo un business intorno ai nomadi. Nella parte finale della trasmissione intervengono in collegamento il sindaco di Verona, Flavio Tosi e l’ex candidato a ruolo di sindaco a Roma Alfio Marchini con quest’ultimo che lancia un appello all’attuale sindaco Marino e nello specifico di dimettersi per poi ricandidarsi per dare la possibilità ai cittadini di potersi esprimere. Il dibattito si chiude con Alemanno che rimarca come la sua posizione sia al vaglio dicendosi certo di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti. Si chiude la puntata con Sgarbi prima e poi con l’intervista a Bertolaso.

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