La puntata di sabato 6 dicembre di Che fuori tempo che fa inizia con la stanza delle meraviglie e Fabio Fazio annuncia che si partirà con Leonardo da Vinci. Arriva dunque in studio Jacopo Gilardotti, di mestiere scrittore, che inizia a parlare dell’artista italiano, presentandolo in una veste del tutto nuova. Viene accantonato il suo essere inventore e si sottolinea il suo animo più umano e amante della terra. In pochi sanno ad esempio che egli era possessore di una vigna, sita a Milano. A pochi anni dall’arrivo del 1500 i francesi entrarono in Milano, procedendo alla confisca di molte terre, tra cui anche la vigna adorata da Leonardo. Pochi anni dopo però, in seguito anche ai suoi traguardi raggiunti, riuscì a riottenere il maltolto. L’amore per questo terreno era molto radicato, al punto tale da inserirlo nel suo testamento. La sua morte però ne decreta la scomparsa, almeno per quanto riguarda i documenti. Diventa impossibile rintracciarla per ben quattro secoli, ma all’inizio del ventesimo secolo, e per la precisione nel 1920 uno studioso riesce a rintracciarla. Si chiamava Beltrami, e come prova la fotografa. Da qui nasce un progetto di restaurazione, volto a far tornare la vigna al suo splendore antico. Fazio inizia un monologo satirico su Milano, ma soprattutto sui sui tanti vizi. Si parla delle vetrine in centro e della zona del commercio, caratterizzata da innumerevoli ed enormi vetrine, spesso dedicate a un unico prodotto, magari una semplice scarpa, il cui valore però farebbe impallidire chiunque non abbia un conto a sei o più zeri. Oggi alcune parole vengono storpiate, dice, e così si parla di evento per qualunque cosa, come ad esempio per la semplice presentazione di un nuovo modello di occhiali di una data azienda. Detto questo, si chiede il conduttore, chi sa come si potrebbe definire la restaurazione della vigna di Leonardo. Fazio neanche ci prova a trovare le parole, dicendo che forse soltanto l’inventore avrebbe potuto riuscirci, inventandone una nuova. Gramellini fa la sua comparsa e inizi a parlare dei fatti della settimana. Roma occupa il settimo posto, e mentre parla dei legami tra politica e mafia, cita anche Saviano, che ne ha scritto un editoriale pungente su Repubblica. Ormai i criminali si sono gettati a pieno in politica, ma il timore più grande è il non riuscire più a rendersi conto di chi faccia cose illegali. Se tutti lo fanno infatti, capire la differenza tra giusto e sbagliato sarà sempre più complesso.
Ha inizio il collegamento solito con Fabio Volo, che questa sera è andato al teatro della Scala di Milano, punto fermo di questa puntata. In programma per la serata c’è la prima di Fidelio, che ha scatenato un clima d’attesa in città tra gli appassionati. L’abito necessario per la Scala è lo smoking, e dunque anche Fazio, di solito alquanto casual, è costretto a indossarlo, ma ammette che era dai tempi del matrimonio di sua sorella che non era costretto a vestirsi così. Al suo fianco c’è Alexander Pereira, ovvero il sovrintendente dello storico teatro, che ammette come la stagione teatrale non poteva avere nessun altro inizio se non il Fidelio. Chiedendo al signor Pereira, riesce a ottenere il permesso speciale di andare libero a curiosare per il teatro, arrivando anche sul palco.
La sesta notizia riguarda lo sport, e in particolare il derby tra Torino e Juventus. In collegamento Skype c’è Del Piero, che fronteggia il granata Gramellini. Del Piero ammette di non aver visto la gara per motivi d’orario, ma il risultato l’ha fatto sorridere. Poi ammette d’essere finito in India perché il progetto è intrigante. Lì però è notte, e dunque il collegamento è breve e Alex scappa a letto. In studio Paolo Nori, che presenta Siamo buoni se siamo buoni, ammettendo di scrivere spesso del nulla, ovvero dei momenti placidi che poi sono memorabili. Collegamento con Arbore, che mostra casa sua e parla del suo nuovo album, Renzo Arbore and Friends. La quinta notizia di settimana, inerente un imprenditore che nel suo testamento ha affidato la sua azienda ai tanti colleghi. La realtà però è che l’ha affidata al suo uomo di fiducia, e non alla moglie ad esempio. Per Gramellini occorrerebbe sempre leggere il testamento e poi scrivere l’elogio. La quarta notizia parla della legittimazione delle occupazioni scolastiche. Faraone, sottosegretario, è in collegamento e spiega l’illegalità della manovra.
In studio arriva il trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che presentano il nuovo film Il ricco, il povero ed il maggiordomo. Quello che ha lavorato meno per il film è Aldo, mentre Giovanni ha studiato da maggiordomo e Giacomo ha imparato il francese. Si conclude con un gioco, ovvero scrivere su delle tavolette il nome del collega cui si vuole più bene. Giovanni e Giacomo scrivono i rispettivi nomi, mentre Aldo scrive che sono delle m…e. La notizia numero due è sugli articoli a pagamento, per poi passare al caso del piccolo Loris, analizzando l’operato dei giornalisti, che hanno mosso accuse, rivelatesi infondate, senza poi chiedere scusa. Vengono però criticati aspramente anche i lettori, sempre più ipocriti. Fazio e la Cristoforetti si sono scambiati dei tweet. La notizia numero uno è inerente Giuseppe de Rita del Censis, che ha nominato direttore generale suo figlio, ritenuto il miglior candidato. Il programma si chiude a suon di musica, con Renzo Rubino che canta e suona dalla Chiesa di San Cristoforo di Lucca. Il brano è la notte e l’evento ospitante è il World Press Photo 2014.
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