L’8 e il 9 dicembre su Rai Uno andrà in onda la fiction in due puntate “Francesco” sul santo di Assisi, che con le sue scelte e la sua vita rivoluzionò il modo di pensare e concepire il cristianesimo, in un momento in cui – forse – la Chiesa viveva un momento di difficoltà. È la terza volta che Liliana Cavani, regista di questa fiction, racconta la figura Francesco. La prima fu nel 1966, con il santo interpretato da Lou Castel, memorabile la seconda, quasi commovente, con l’interpretazione di un grandissimo Mickey Rourke. La Cavani ha raccontato che l’idea di raccontare ancora una volta Francesco – questa volta insieme a Claudia Mori, produttrice della fiction – è nata prima dell’arrivo al soglio pontificio di Papa Bergoglio. Tra gli attori figurano Mateusz Kosciukiewics, l’artista polacco che interpreta il santo, Vinicio Marchionni, Sara Serraiocco, che interpreta la parte di Santa Chiara, e Giselda Volodi, che interpreta la parte della madre di Francesco. Eccola in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Come è arrivata sul set di Francesco?
Conoscevo già Liliana Cavani con cui avevo lavorato già in “De Gasperi, l’uomo della speranza” e “Einstein”. Mi è stato quindi più facile interpretare la madre di San Francesco sotto la guida di una regista così straordinaria, con la presenza anche di una sceneggiatura eccezionale.
Che rapporto ha instaurato con la regista Liliana Cavani?
Liliana ha un grande senso etico, è molto forte, molto seria. Diciamo che ho avuto veramente un ottimo rapporto, mi sono trovata benissimo.
Che clima c’era sul set tra gli attori?
Molto bello, mi sono trovata bene con tutti, come con Vinicio Marchionni, con cui ho avuto piacere di lavorare in quest’occasione e anche con Mateusz Kosciukiewics, l’attore polacco che interpreta Francesco.
Quali sono le fonti che ha utilizzato per interpretare al meglio la madre di San Francesco?
Ho letto, mi sono documentata, in realtà la madre di Francesco pur essendo ricca ha favorito le scelte di Francesco. Era un tipo semplice, che aveva battezzato tra l’altro Francesco in una stalla. Assecondò quindi fino in fondo il tipo di vita che il figlio scelse.
Come la descriverebbe?
Nella fiction è stata descritta più in modo classico, qui si è più voluto raccontare la storia di alcuni ragazzi, che portarono alla vita del Santo che scelse di mettere in secondo piano i beni materiali, la ricchezza rispetto a quelli spirituali.
Qual è il suo personale rapporto con questo santo?
Per me San Francesco resta uno dei più grandi personaggi della storia, ha cambiato un’epoca, ha dato un’esempio che è durato nei secoli. Diciamo che anch’io vivo una sorta di misticismo, non mi posso definire una vera praticante, ma credo che nella vita ci sia questa presenza molto importante che definisce le cose, la realtà. In questo senso ho molta stima di Papa Francesco, anche lui un personaggio eccezionale. E poi questa comunque è casualità pura, i miei due figli si chiamano Francesco e Chiara, quasi uno scherzo del destino!
Aspettiamo quindi questa fiction…
Purtroppo mi sono persa le anteprime, credo però che “Francesco” dovrebbe avere un grande successo, avere uno share molto alto di pubblico, del resto proprio Liliana Cavani fu la regista di quel grande film su San Francesco, interpretato da Mickey Rourke. Me lo ricordo ancora adesso, emozionante, commovente, non so che termini usare per quel film del 1989…
Lei comunque ha veramente una carriera molto importante, ce ne può parlare, quali sono i lavori che ricorda particolarmente’
I film di Silvio Soldini, “Pane e tulipani” e “Agata e la tempesta”, “È stato il figlio” di Daniele Ciprì”, “Viola di mare” di Donatella Maiorca, “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino. E poi a teatro ho interpretato la storia di Santa Veronica Giuliani di Leone Monteduro e la storia di Santa Caterina da Genova di Gioia Costa. Sono stati tutti lavori importanti. Ora c’è quella di Francesco che mi dà qualcosa ancora di più, mi riempie di felicità, fa parte di una fiction veramente di grande valore artistico.
(Franco Vittadini)