Questa sera andrà in onda su Rete4 un film che è un vero e proprio cult. Stiamo parlando de “Gli intoccabili” di Brian De Palma. Una delle scene più belle della pellicola  è sicuramente quella del discorso di Robert De Niro nei panni di Al Capone che risponde con molta nochalance alle domande di un giornalista dichiarando che lui intende “andare incontro ai desideri del popolo. L’attore italo-americano si dimostra ancora una volta di una bravuta mostruosa.



Rete 4 propone il film Gli intoccabili, prodotto negli Stati Uniti nel 1987. Il soggetto è stato elaborato dal drammaturgo e produttore americano David Mamet e il titolo originale è The Untouchables. Il film, la cui regia è di Brian De Palma, ha ottenuto un enorme successo. Sean Connery viene riconosciuto “miglior attore non protagonista” e nel 1988 gli viene assegnato il premio Oscar e il Golden Globe. All’autore della colonna sonora, il compositore Ennio Morricone, vengono assegnati il premio Bafta, il Nastro d’argento e il Grammy Award. La trama è ambientata negli anni ’30, Chicago è nelle mani di Al Capone (Robert De Niro), il boss della mafia che controlla a vendita illegale di alcool. Su di lui indaga Eliot Ness (Kevin Costner), un agente federale deciso a rendergli la vita difficile. I blitz della polizia e le ripetute irruzioni nei depositi pieni di merce non approdano a niente, Ness non si spiega i continui fallimenti finché non scopre la presenza di individui fortemente corrotti proprio nel reparto di polizia. Per meglio combattere la malavita organizzata ci vuole una squadra speciale e Ness si rivolge al vecchio poliziotto Jimmy Malone (Sean Connery) che decide di aiutarlo. Insieme vanno al poligono di tiro del Distretto di Polizia e, tra tutti, scelgono di arruolare nella loro squadra l’agente Giuseppe Petri (Andy García), un giovanotto dal carattere forte e deciso che si fa chiamare George Stone. A dare man forte al team di Ness è Oscar Wallace (Charles Martin Smith), giunto direttamente dal dipartimento di Washington, esperto delle leggi del fisco e bravo consulente tributario che prenderà in esame l’attività commerciale di Al Capone. La squadra, ormai al completo, si mette subito al lavoro e, grazie alle notizie giunte da un informatore, decide di perquisire un magazzino che dovrebbe nascondere un quantitativo di alcool destinato al contrabbando. Nello stesso tempo il contabile Wallace scopre che dal 1926 il boss Al Capone ha puntualmente evaso le tasse e informa immediatamente Ness. Questa scoperta, apparentemente di poco conto, potrebbe invece essere un motivo valido per arrestare il boss. La battaglia di Ness continua senza tregua, riesce a catturare un subalterno della gang di Capone che accetta di collaborare con la polizia ma questi viene ammazzato da Frank Nitti (Billy Drago), uno degli uomini di fiducia del boss. Quando Ness, scoraggiato, è sul punto di rinunciare all’indagine, entra in contatto con Walter Payne (Jack Kehoe), un contabile del gangster americano. Lo spiraglio rappresentato dalle possibili rivelazioni di Payne viene adombrato dalla morte di Malone per mano dello spietato Frank Nitti. Prima di morire Malone riesce ad informare Ness che Payne sta per lasciare la città, quindi l’agente federale e il collega Stone si precipitano alla stazione centrale e, dopo una pericolosa sparatoria, si liberano degli uomini che scortano Payne e riescono a catturare vivo il contabile.



Finalmente ha inizio il processo contro l’inafferrabile Al Capone che deve difendersi dall’accusa di evasione fiscale, testimone chiave è proprio Walter Payne che racconta in dettaglio delle ingenti mazzette con cui Al Capone ha sempre corrotto i funzionari di polizia. Durante la deposizione, Ness fa allontanare Nitti dall’aula del tribunale perché si accorge che il gangster è armato. Sottoposto ad attenta perquisizione, dalla tasca di Nitti viene estratta una scatola di fiammiferi su cui è appuntato un indirizzo, quello di Malone. Ness ha la conferma che il suo amico è stato colpito a morte proprio da Nitti che tenta di scappare ma viene bloccato dagli agenti. Indispettito dalle sue risposte insolenti e provocatorie Ness non riesce più a controllarsi, si avventa contro il gangster e con una spinta lo fa precipitare nel vuoto. Nitti va a schiantarsi violentemente sulle auto in sosta e muore all’istante.



Quando Ness scopre che il processo ai danni di Al Capone è in mano ad una giuria corrotta, chiede ed ottiene la sostituzione di tutti i giurati. A niente serviranno le proteste dell’imputato, lo stesso avvocato difensore gli si rivolterà contro. Il verdetto della giuria riconosce la colpevolezza di Al Capone e lo condanna per evasione fiscale a undici anni di carcere.