Il film Dallas Buyers Club racconta la storia di un uomo e di un Paese, gli Stati Uniti dAmerica. Ambientato nei famosi 80s, il protagonista è Ron Woodroof, omofobo cowboy texano, a cui inaspettatamente si diagnostica la sempre più considerata malattia degli omosessuali: lAids. Dalla sinossi semplice ma efficace, la sceneggiatura è targata 1992. però solo nel 2009 che questo strabiliante prodotto cinematografico riesce a iniziare il suo cammino verso il grande schermo, con laiuto della firma registica di Jean-Marc Vallèe e con il supporto fondamentale di un cast artistico non solo ben preparato, ma altresì di grande impatto.
Camaleontica la trasformazione richiesta agli attori protagonisti del racconto, costata a Matthew McConaughey (reduce dai più famosi We are Mashall e Magic Mike e qui nei panni di Ron) ben 22 chilogrammi persi, mentre Jared Leto si è dovuto infilare in una taglia 40.
Ho risposto subito entusiasta alla proposta di interpretare Ron, ma è stato difficile. La mia trasformazione fisica molto dura e impegnativa. Ho dovuto perdere molto peso, e io avevo sempre fame!, dice McConaughey. Ho masticato ghiaccio a più non posso. stata una sfida grande, ma ce lho fatta. Una trasformazione fisica globale, che ha riscontrato cambiamenti non solo corporei, ma anche e soprattutto comportamentali.
Però sono tanto contento! Sono cambiato anche io! Ho compreso quanto tempo al giorno sprechiamo mangiando pur non avendo fame. Sono maturato a mia volta, faccia a faccia con una storia tanto reale quanto impressionante come quella di Ron, e ho subito intuito sarebbe stato complesso, ma non ho comunque demorso. E ora, più che mai, credo ne sia proprio valsa la pena!.
Una storia di impatto, che talvolta però ci confonde, cadendo nel simil no-sense, forse nel misterioso – perché certi particolari di Ron non li si riescono a comprendere mai – perdendo talvolta un poco di credibilità.
Di vanto limportante ritorno al cinema di Jared Leto, stavolta nei panni del transgender Rayon. Interprete di un personaggio complesso, Leto si è impegnato, per settimane, nella trasformazione della propria voce e al raggiungimento di una longilinea figura maschile, sfiorando la soglia dei 50 chilogrammi. E poi, fra tutte, di spicco la nota femminile lasciata dalla recitazione commovente di Jennifer Garner, qui Eve, unimmunologa sensibile e generosa, capace di donarsi agli altri con sincerità e gioia. La classica ragazza dal cuore doro che ognuno spera di incontrare.
Che non sia un film dall’intento di “inviare messaggi” lo ripete anche il regista, Jean-Marc Vallèe, che ci dice: “Dallas Buyers Club non è un docu-drama, né tanto meno una semplice biografia. Questa è una storia, vera e interessante, focalizzata su di un malato di Hiv. Ron Woodroof è il personaggio in questione, mentre Matthew è l’attore che magistralmente si è trasformato in lui. Credo che il pubblico si dimenticherà di star guardando Matthew e vedrà soltanto Ron, o almeno è quello che più mi auguro”.
A sua volta candidato agli Oscar (sei nomination), Dallas Buyers Club resta certo un film da non perdere, da vedere e ricordare. “Era una storia bella e importante che andava assolutamente raccontata. Siamo grati di averne fatto parte e ci sentiamo privilegiati per questo”, conclude Vallèe.
Forse, però, si poteva fare ancora di più. Ma ormai poco importa. Ormai, applausi. E buona visione a tutti.