Stasera su Rai Tre, giovedì 13 febbraio, va in onda il film I padroni della notte (We own the night), un thriller dalle sfumature drammatiche scritto e diretto da James Gray nel 2007. La vicenda narrata  vede protagonisti due fratelli estremamente diversi tra loro, che hanno preso strade diametralmente opposte nelle rispettive esistenze. Se infatti Joe (interpretato da Mark Wahlberg) ha deciso di instradarsi sul cammino del padre, uno dei più stimati poliziotti di New York, abbracciando la carriera nella polizia, Bobby (Joaquin Phoenix), ha addirittura assunto un altro cognome e gestisce un locale teatro di traffici della mafia russa. Quando la famiglia comincia a premere su Bobby affinché si decida a collaborare con le forze di polizia al fine di stroncare questi traffici, contribuendo ad incastrare il capo, Vadim, questi si rifiuta. Un rifiuto che lo porta ad un vero e proprio dissidio con il fratello, con conseguente rottura di ogni rapporto. Poi, però, Joe viene ferito gravemente nel corso di un attentato, che lo stesso Bobby viene a sapere essere stato organizzato dai russi. La scoperta lo spinge quindi a collaborare per cercare di incastrare Vadim, mettendosi allo stesso tempo in grave rischio, insieme alla famiglia, Dopo essersi arruolato anche lui nella polizia e aver passato un intenso periodo di addestramento, Bobby si presta ad un lavoro che dovrebbe quindi portare a sgominare i traffici di stupefacenti dei russi, La sua scelta non viene però capita dalla fidanzata Amada (interpretata da Eva Mendes), che decide inizialmente di lasciarlo, per tornare solo successivamente sui suoi passi. La sua copertura però salta e Vadim ordina ai suoi sgherri di uccidere il padre dei due (Robert Duvall), spingendo infine i fratelli a riavvicinarsi del tutto per assicurare alla giustizia i colpevoli e vendicarne la morte.



Dopo aver dato vita ad un piccolo capolavoro come Little Odessa, James Gray torna a parlare di mafia russa in questa pellicola di quasi due ore, che si giova di un ottimo cast. In cui spiccano un vecchio leone come Robert Duvall (Il padrino, Apocalypse Now), e due attori rampanti come Mark Wahlberg (The diparte) e Joaquin Phoenix (Il gladiatore). Il film pur non riuscendo a decollare del tutto e a raggiungere la grande maturità espressiva del suo predecessore, che aveva segnalato il nome di Gray alla critica, riesce comunque a raggiungere ottimi livelli. Aiutato dalla continua tensione tra bene e male che fornisce la vera materia del film e che gli dona un valore di testimonianza morale. Una tensione la quale non si nutre di eccessivi sottintesi, ma che divide i due campi con grande nettezza, spingendo lo spettatore a schierarsi immediatamente. Proprio la mancanza di ambiguità, ha garantito alla pellicola ottime recensioni da parte della critica specializzata, sino a spingere i prestigiosi Cahiers du Cinema a proclamare James Gray vera e propria icona del cinema indipendente del suo Paese.  Il film ha anche partecipato alla sessantesima edizione del Festival del cinema di Cannes, nel concorso principale.

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