Si chiama Franca Valeri, ha 94 quattro anni, e ieri ha calcato il palco dellAriston per la prima volta nella vita. Ho iniziato la mia carriera in Rai tanto tempo fa dice, ma che piacere essere qui anche stasera!. Con coraggio, orgoglio e passione, ha messo in scena una volta ancora la sua Sora Cecioni, in ricordo dei tempi andati di Studio Uno, per esser poi affiancata da un divertentissimo numero-omaggio della nostra Lucianina nazionale.
Un momento davvero carico di emozioni, sentimento e, lasciate che lo ripeta ancora una volta, di passione. Perché credo sia impossibile non accorgersi di quanta passione abbia mosso ieri il cuore di Franca, lasciando così che sobbalzasse felice anche quello di noi spettatori. Sfido infatti il più infido tra i criticoni a parlar male dello spettacolo Valeri-Litizzetto in scena ieri. Spettacolo che, personalmente, credo possa essere definito in un unico semplice modo: uno spettacolo bello. Uno spettacolo tanto bello, come quel concetto che Fazio cerca di spiegare – ripetendolo in continuazione, laggettivo bello – in questi giorni di Festival, quasi a convincerci che davvero sarà la Bellezza a salvare il mondo, a spronarci a far di più affinché non se ne vada, così che non venga sprecata.
E allora, ammettiamolo una volta per tutte; anche Sanremo contribuisce. Questi giorni sono davvero bellezza e, nonostante la prima serata dapertura sia stata certo un poco disordinata – lo ammettono gli stessi presentatori – ci si è sicuramente ripresi ieri con una notte davvero ricca di sentimento. Non solo Valeri ma anche Baglioni e gemelle Kessler. Inevitabilmente il tutto ha contribuito a riscaldare il pubblico presente allAriston, così come quello che anima in questi giorni Sala Stampa e Italia intera. Le bionde K invecchiate ma sempre bellissime, e poi lui, Claudio, accolto sul palco da Fazio che, dice provo affetto per lui, affetto vero.
Dopo una prima serata spiritosa e frizzante con un tocco di gioventù grazie solo, o quasi (e lo so che fa ridere, ma così eh!) alla biondissima Raffaella Carrà e al suo nuovo tormentone cha cha ciao, si passa invece a un momento di ricordo dei tempi che furono, con la seconda puntata Sanremese, quasi inno ai 60 anni di TV, 60 anni di noi.
Una buona occasione per tutti, per i più giovani soprattutto (di spettatori sto parlando), per capire da dove arriviamo e magari, perché no, un aiuto sincero così da focalizzarsi sugli obiettivi che vorremmo, imperterriti, continuare a sognare di raggiungere, i mari che vorremmo imparare a navigare. Se è vero che senza passato non c’è futuro, grazie Fabio e grazie Luciana. Il Sanremo visto ieri sera mi ha vista ballare in Sala Stampa con le canzoni di Claudio Baglioni, è riuscito a commuovermi con la bravissima Franca Valeri, sorridere con le sorelle Kessler.
Grazie Festival, perché è merito tuo se io ho riscoperto la passione per il passato. Quel passato di tutti, che io non ho vissuto perché troppo giovane, ma che oggi sento anche mio, un po’ più mio.