Entrare nel teatro Sanremese più famoso dItalia, è una di quelle cose che non scorderai mai nella vita. Che ti piaccia oppure no, che tu tannoia o che tu ti diverta, poco importa; vedersi una delle notti del Festival, in live dalla poltronissima allAriston, è certo una cosa incredibile. Eccezziunale veramente, se mi si consente di riportare anche qui una delle frasi della commedia italiana più citate negli anni. Avere poi la fortuna di godersi tra tutte la serata ad ora tra le più divertenti di questedizione, è ancora meglio. Ve lo confermo io, dopo la commozione che mi ha riempito gli occhi di lacrime. Mi sono seduta su quella poltrona dal velluto rosso, ieri, e ho smesso di respirare. stato come un tuffo da mille metri. Una di quelle cose che quando ti capitano ti chiedi: Ma sta davvero succedendo a me?. E la risposta, stavolta, è solo sì. capitato, ed è stato bellissimo.
Godersi i Campioni dalla platea, e le Nuove Proposte più brave di sempre, che ogni loro canzone ti entra in testa e non se ne va più, ti mette davvero in difficoltà. Ti riequilibra lumore, ti fa gioire, ti fa piangere. Sembrano tutti bravissimi, perché lì ti accorgi che effettivamente lo sono. Il live è come una di quelle magie in cui capisci che – se già una cosa ti arriva al cuore passando dai filtri televisivi – lì tutto ti arriva al sangue, facendoti scalpitare a più non posso. Avrei certo saltato come una Pippi Calzelunghe un po cresciuta, se loccasione me lavesse consentito. E tutto prende un gusto nuovo. Proprio così, infatti, capisci cosa ti emoziona e cosa no. Diventi più sensibile e altresì più critico. Motivo in più per il quale non posso, personalmente, che dissentire con la classifica parziale che al termine della puntata di ieri ci è stata comunicata.
In assoluto, avrei posto sul gradino più alto Renzo Rubino, con lenergia, la passione e il cuore che solo lui riesce a trasmetterti, per davvero, quanto canta. Al primo posto perché la sua è musica sincera, vera, come dice anche lui alla Sala Stampa durante le consuete conferenze. Poi, in seconda posizione, Arisa che, per quanto a priori mi sembrasse unartista un po svampita e dalla gran bella voce, mi ha invece riconquistata soprattutto con lausilio della Sincerità, come cantò per la prima volta sul palco dellAriston qualche anno addietro. Perché la sua mi è sembrata proprio una canzone che non solo ti resta in testa, grazie a un ritornello davvero simpatico e particolare, ma anche una sincerità pura e trasparente. Una voce bellissima e uninterpretazione fantastica. E, at last but not least, non Francesco Renga che resta comunque bravissimo, ma invece Frank Hi-Nrg che con il suo Pedala ti tiene compagnia nel corso della giornata, perché quellimperativo non lo riesci a non canticchiare.
Certo non so come potrei immedesimarmi nel pubblico che da casa vota. Se dovessi decretare il vincitore, non c’è bravura che a mio parere superi il pugliese Renzo, ma il resto della classifica non sarei davvero capace di organizzarla, ponendo i restanti tutti, a un politico quarto posto pari-merito.
Commovente l’inserto di Renzo Arbore con l’Orchestra Italiana, che è riuscito non solo a rendere creativo anche il pubblico, che felicemente ha cantato e ballato dalla platea, ma ha anche riscontrato molto moltissimo successo da parte del pubblico spettatore da casa, raggiungendo un picco interessante di audience e aiutando i più piccoli, come me, a riscoprire ancora una volta le canzoni che hanno portato l’Italia e la musica Italiana soprattutto, a quella che conosciamo oggi. Sempre e solo grazie, Festival di Sanremo.