Tratto dallomonimo romanzo di Mark Helprin (edito in Italia da Neri Prozza), il nuovo film di Akiva Goldsman, Storia dInverno, non è, come specifica il sottotitolo una storia vera, ma è una storia damore. Forse quasi a significare che una relazione così unica e profonda non potrebbe mai esistere davvero, o solo un gioco di parole per specificare che nulla è reale finché noi non iniziamo volontariamente a considerarlo tale. Un cast artistico deccezione, con Colin Farrell, Jessica Brown Findlay, Russel Crowe, William Hurt ed Eva Marie Saint, Storia dInverno racconta una meravigliosa New York, abitata e divertita da miracoli colossali, destini inevitabilmente incrociati e lantica ma anche irresistibile battaglia tra bene e male.

Un regista esordiente, ma altresì un abilissimo sceneggiatore, Akiva Goldsman – reduce dal più famoso A beautiful mind – riesce così a portare in scena un affascinante racconto sentimentale, ricco di emozioni, avventura e fantasia, aiutato da una metropoli irresistibile e immortale come la città della Grande Mela dove Colin Farrell veste stavolta i panni di un ladro astuto e misterioso, tale Peter Lake, che tutto immagina tranne di scontrarsi con la donna più bella che mai gli fosse capitato di incontrare. Lei è Beverly Penn, interpretata dalla dolce Brown Findlay, la cui bellezza e semplicità rendono il colpo di fulmine un innamoramento ricco di sentimenti e passione.

Ma, come in ogni romanzo rosa che si rispetti, anche la sceneggiatura di Storia dInverno vede arrivare lo sconforto, limprevisto e la sfortuna; Beverly scopre di essere gravemente malata. Soffre di una mortale forma di tubercolosi e, come se non bastasse, il bel Peter deve difendersi dalla morte, minacciato da colui che un tempo era il suo mentore, il demoniaco Pearly Soames, interpretato dal sempre più affascinante Russel Crowe. Sarà solo il tempo a spiegare il futuro ai nostri personaggi. Un futuro bisognoso di miracoli per risolversi, dove solo il tempo farà da testimone, facendoci scoprire se, di miracolo, ne accadrà almeno uno.

Oltre ai già citati premi Oscar Jennifer Connelly, William Hurt ed Eva Marie Saint, di spicco anche il contributo dato dagli esordienti Ripley Sobo e Mckayla Twiggs, che ricordiamo come gli interpreti di Once a Broadway. Ho letto Storia dinverno per la prima volta negli anni 80, e me ne sono subito innamorato, racconta Goldsman, entusiasta. difficile lasciar perdere le cose che ami, soprattutto se stimolano la tua fantasia in modo così potente. Goldsman, infatti, non solo dice di non aver mai scordato quel romanzo che mi aveva colpito tanto, ma, quasi come i personaggi sul grande schermo, non smette di aver un chiodo fisso in testa: pensare a come adattare un libro al cinema. Il racconto di Mark è molto corposo. Sono quasi 800 pagine e nessuna sceneggiatura avrebbe potuto mai comprendere tutti gli elementi che vi sono presenti. Ho quindi pensato di distillarlo, approfondendo ciò che mi aveva emozionato di più, riuscendo così a farlo diventare la struttura base della mia scrittura.

Una sceneggiatura quindi ben scritta, ma quasi – lo dice anche il produttore Marc Platt, come nota di vanto però – “eccessivamente romantica”. Un protagonista anti-eroe che sopravvive per oltre 100 anni e che proprio grazie agli errori e alla vita spericolata che va percorrendo incontra quella nota di speranza, gioia e sentimento che gli cambia inevitabilmente l’esistenza. Quasi un “Orgoglio e Pregiudizio” un po’ più attuale, con citazioni talvolta degne dei più noti letterati russi, Storia d’Inverno è un bel prodotto cinematografico. Non solo ben fatto ma anche di qualità, certo aiutato da chi il cinema lo fa, e lo sa fare bene.

Un buon film, più adatto a un pubblico molto sognante, romantico e prettamente femminile -personalmente troppo dolce, ma i gusti son gusti! Se volete sognare in compagnia della persona amata, questo è certo il film più adatto. D’altronde San Valentino è passato da poco…