Questa sera, martedì 25 febbraio, su Rai 5 andrà in onda “The Aviator”, il biopic sulla figura di Howard Hughes, imprenditore, produttore cinematografico, regista e aviatore americano. Uscito nelle sale nel 2004, il film è diretto da Martin Scorsese e vede protagonista un cast d’eccezione che va da Leonardo Di Caprio, nei panni del protagonista, a Cate Blanchett nel ruolo di Katherine Hepburn, da Gwen Stefani che interpreta Jean Harlow a Kate Beckinsale nei panni di Ava Gardner e Alec Baldwin che interpreta Juan Trippe. Candidato a undici premi Oscar e vincitore di cinque (fotografia, montaggio, costumi, scenografia e migliore attrice non protagonista per Cate Blanchet), The Aviator ha anche ricevuto diverse nomination ai più prestigiosi riconoscimenti del mondo del cinema, come il Golden Globe e il premio BAFTA, solo per citarne alcuni. Il film ripercorre la vita di Howard Hughes (Di Caprio) dagli anni Venti fino al secondo dopoguerra, dagli esordi nel mondo del cinema muto, alla conversione senza mezzi termini al sonoro, nonostante lo scetticismo della stampa del tempo, sia nei riguardi del cinema parlato, sia del lavoro dello stesso Howard Hughes. Contrariamente alle aspettative dei giornalisti e dei conservatori, il film (e il sonoro) è un successo, e Huges si ritrova a produrre altre pellicole importanti come Scarface, film del 1932 e, successivamente, nel 1943, the Outlaw. In parallelo alla sua vita di regista e produttore, Scorsese ci presenta un uomo diviso tra altre passioni: le donne (la sua relazione con Katherine Hepburn termina per la gelosia di lei, stanca di vederlo sempre in compagnia di giovani donne) e l’aviazione.



Nel 1935 collauda l’aereo H1 Racer dopo avere acquistato la compagnia aerea che sarebbe diventata la Trans World Airlines e tre anni dopo supera il record del mondo tenendo in volo un aereo per quattro giorni. Siamo alla fine degli anni Trenta e Hughes, tra una storia sentimentale ed un’altra (si ricorda la relazione con l’attrice Ava Gardner, interpretata da Kate Beckinsale), mette in secondo piano l’aviazione civile per dedicarsi a progetti di aerei militari spia o da trasporto, scelta che in seguito gli procurerà seri problemi con l’FBI, che lo reputa un possibile speculatore di guerra.



I suoi successi però sono minacciati dal suo disturbo maniaco-compulsivo che si aggrava sempre più, portandolo alla paranoia prima e alla depressione poi. Nei suoi circa centosettanta minuti, il film rievoca i momenti principali della vita di Howard Huges, evidenziando soprattutto la sua passione per l’aviazione. Passione che ha contagiato anche il regista Scorsese, che per le riprese di volo ha voluto lavorare con modelli in scala piuttosto che con effetti speciali. Inoltre, la vasta presenza di divi del cinema degli anni Trenta all’interno del film, ha costretto gli attori a studiare molto attentamente i personaggi che ricalcavano: per interpretare Katharine Hepburn, considerata la più grande attrice di tutti i tempi, Martin Scorsese ha obbligato Cate Blanchett a guardare quindici tra i film più importanti della grande diva, per studiarne atteggiamenti, pose e modo di parlare. Uno studio che in ogni caso le è valso un Oscar come attrice non protagonista. 

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