Un giorno perfetto è un film di Ferzan Ozpetek del 2008 (durata 105 minuti) prodotto da Fandango, con la partecipazione di Rai Cinema; va in onda questa sera alle ore 21.10 su Rai Movie. Il film narra la vicenda di Antonio (Valerio Mastandrea), autista dell’onorevole Fioravanti, ed Emma (Isabella Ferrari): i due sono sposati e hanno due figli, Kevin (Gabriele Paolino) e Valentina (Nicole Murgia). Il matrimonio dei due è in crisi, ormai da un anno, ed Emma ha deciso di tornare a vivere con la madre (Stefania Sandrelli), portando con sé i due figli. Per Antonio la separazione dalla sua famiglia è un trauma che non riesce a superare. Un giorno, nella palazzina dove abita, si sentono dei colpi di arma da fuoco e una vicina di casa chiama la polizia. Il film passa a raccontare le ultime 24 ore precedenti il tragico epilogo, ma esplorando le vicende di tutti i personaggi in qualche modo collegati alla vicenda. Così conosciamo la vita dell’onorevole Elio Fioravanti (Valerio Binasco), assorbito quasi completamente dai suoi comizi elettorali, mentre la moglie Maya (Nicole Grimaudo) scopre di essere incinta; ed Aris (Federico Costantini), il figlio dell’onorevole, soffre del suo rapporto conflittuale con il padre. Il tutto mentre la professoressa Mara (Monica Guerritore) attende di incontrare il suo amante.
La sceneggiatura del film è una libera interpretazione del romanzo omonimo di Melania Mazzucco. Il regista utilizza sapientemente i primi piani per indagare, in profondità, la psicologia dei personaggi. E mentre gli adulti vivono la relazione amorosa con fragilità e tormento, i giovani provano nonostante tutto, a superare la negatività che li circonda e a credere nella possibilità dell’amore.
Per l’interpretazione del personaggio della madre di Emma, Ozpetek chiese a Stefania Sandrelli di ispirarsi al ruolo di Adriana, che l’attrice aveva interpretato nel 1965 nel film Io la conoscevo bene di Antonio Pietranageli. Inizialmente la parte di Antonio era stata pensata per Javier Bardem, ma alla fine Ozpetek scelse di proporre la parte a Fiorello. 



Lo showman siciliano rifiutò e il regista finì per assegnare la parte a Valerio Mastandrea, che finirà per reinventare totalmente la figura del protagonista del romanzo (dove Antonio viene descritto come un palestrato).
Non è questa l’unica differenza nel romanzo: nell’opera letteraria Aris Fioravanti viene presentato come un personaggio alternativo (un writer anarchico dall’abbigliamento trasandato e piercing al naso), mentre nel film, oltre ad essere fortemente ridimensionato e “ripulito”, non ha un ruolo centrale. La professoressa Mara, nel libro è in realtà un professore gay Alessandro “Sacha” Solari: Ozpetek modificò il personaggio per non ricadere nei cliché dei suoi film precedenti.
Nel cast figura anche l’attrice feticcio del regista Serra Yilmaz, anche se presente solo in un cammeo: lo stesso Fiorello è presente come voce fuori campo nel film e come voce narrante nel documentario.
La colonna sonora del film è totalmente composta dal maestro Andrea Guerra e sono eseguite dalla Czech National Symphony Orchestra; il brano principale è “Un altro cielo”, scritto da Guerra in collaborazione con il padre Tonino, ed interpretato dall’artista Ermanno Giove.

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