Questa sera, domenica 9 febbraio 2014, in prima serata su Rai Movie andrà in onda il film del 1997 “L’uomo della pioggia” (titolo originale: “The Rainmaker). Il film tratto dall’omonimo romanzo di John Grisham è diretto da Francis Ford Coppola e prodotto da Michael Duglas, Steven Reuther e Fred Fuchs. Protagonisti del film sono Matt Damon e Danny De Vito.Rudy Baylor, interpretato da Matt Damon è un neolaureato in giurisprudenza che, per motivi economici comincia subito la sua attività di avvocato accaparrandosi qualsiasi tipo di causa possibile pur di lavorare. Entra quindi immediatamente in contatto con il mondo corrotto, le ingiustizie e le trame complicate del mestiere nonostante lui abbia un atteggiamento di totale giustizia e di correttezza. Rudy viene ben presto assunto da Bruiser Stone (interpretato da Mickey Rurke), avvocato legato alla criminalità. In questa sede conosce Deck Shifflet (interpretato da Danny De Vito), un avvocato che non è mai riuscito a superare l’esame di abilitazione, ma che però conosce tutte le tattiche e tutti i retroscena del mestiere. Rudy lega con lui una sincera amicizia. Quando Rudy riesce a superare l’esame di abilitazione, decide di sganciarsi dalle dipendenze di Bruiser il quale era seguito a vista dalla FBI a causa dei suoi “legami” con la criminalità e di aprire uno studio in società con Deck. Sempre in questo momento Deck lo convince a prendersi carico della causa di una certa Dot Black alla quale sta morendo il figlio di leucemia e l’assicurazione non vuole riconoscere alcuna indennità per le cure del figlio stesso. La società assicurativa in questione è la Great Benefit la quale dovrà subire una serie di danni considerata la grande passione che Rudy e Deck, dopo vari ostacoli, riescono a provocare loro pur di fargli concedere i giusti diritti alla loro cliente. Riesce così a portare in tribunale la società assicurativa, seguita dall’avvocato Drummer (interpretato da Jon Voight) e, grazie all’aiuto del comprensivo giudice Tyron Kipler (interpretato da Danny Glover) riescono a multare la società di ben cinque volte la somma iniziale. Chiaramente, dopo la condanna, gli amministratori scelgono di trafugare i soldi e trasferirli all’estero facendo così fallire la società.



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