Maria Elena Boschi, il Ministro delle Riforme e i Rapporti con il Parlamento, è attesa questa sera a Le Invasioni barbariche, il talk show condotto da Daria Bignardi su La7. La rappresentante del Partito Democratica è stata negli ultimi giorni al centro di alcune vicende che hanno provocato grandi polemiche, a partire dalla protesta da parte di alcuni colleghi di partito verso l’imitazione di Virginia Raffaele durante la puntata di Ballarò di martedì scorso. Nata a Montevarchi nel gennaio del 1981, Maria Elena Boschi ha vissuto a Laterina, un paese dell’entroterra aretino, prima trovare lavoro a Firenze. Dopo essersi laureata in Giurisprudenza ha cominciato a praticare in uno studio del capoluogo toscano, iniziando contemporaneamente la sua militanza politica, una sorta di tradizione familiare. Il padre, infatti, aveva già svolto la funzione di vicesindaco a Laterina e militato a lungo nella Democrazia Cristiana. Proprio la figura di Umberto Tombari, l’avvocato civilista presso cui ha lavorato, si è rivelata decisiva per l’incontro tra la Boschi e Matteo Renzi.
Il suo ruolo all’interno della galassia renziana è stato poi ufficializzato dall’organizzazione della Leopolda, la ormai celebre riunione dei giovani democratici riuniti dalla parola d’ordine della rottamazione del vecchio gruppo dirigente, considerato formato da politici professionisti ormai da troppi anni in politica, da pensionare. Da quel momento la corrente guidata dal sindaco di Firenze non ha praticamente fallito un colpo e anche Maria Elena Boschi ha potuto avanzare in posti di responsabilità estremamente importanti. A partire da Publiacqua, un consorzio di comuni toscani per la gestione dell’acqua, sino alla carica di Ministro per gli Affari Costituzionali. Un ruolo, quest’ultimo, che l’ha vista al centro di molte polemiche e di scontri, in particolare con il M5S di Beppe Grillo. Al centro della contesa l’ormai famosa (o famigerata) legge elettorale varata da Matteo Renzi in concorso con Silvio Berlusconi, l’Italicum. Accusata dal movimento guidato da Beppe Grillo di riproporre gli stessi vizi del Porcellum, addirittura aggravandoli.
Oltre alle funzioni ministeriali, nel corso degli ultimi mesi Maria Elena Boschi ha svolto quelle di vera e propria icona televisiva del nuovo Partito Democratico, partecipando ripetutamente alle trasmissioni di attualità, a partire da Ballarò, Otto e Mezzo e Porta a Porta, di cui è diventata una ospite ricorrente. Una sovraesposizione mediatica che ha avuto anche le sue controindicazioni, tanto da spingere Marco Travaglio a gratificarla di uno dei suoi acuminati corsivi nel quale il giornalista torinese non ha esitato a metterne a nudo una certa vaghezza. Anche la satira ha quindi deciso di fare la sua parte, con la brava Virginia Raffaele pronta a proporre proprio su Ballarò la sua personale interpretazione del ministro, in una divertente e garbata parodia, che però non è stata presa molto bene tra i compagni di partito della Boschi. Tanto da spingerli a inviare una lettera, inviata dal deputato Anzaldi al presidente della Rai, Tarantola, per chiedere di non ripetere più tali parodie di tipo sessite. Un atto incauto, che ha naturalmente dato modo all’opposizione, guidata da M5S, di denunciare le voglie censorie del Partito Democratico e tale da spingere la stessa Boschi a correre ai ripari, dichiarando di aver gradito la parodia della Raffaele e di averne riso di gusto.
Il M5S non sembra però avere intenzione di mollare la presa, tanto che nelle ultime ore proprio Beppe Grillo ha denunciato le minacce rivolte dal ministro a una deputata di Ncd, Dorina Bianchi, nel corso di una riunione della commissione parlamentare che stava esaminando la legge elettorale e in particolare la questione delle preferenze. Una denuncia che va a unirsi ai vistosi malumori proprio delle donne del Partito Democratico, uscite sconfitte dalla battaglia parlamentare creatasi sulla questione delle quote rosa, nettamente osteggiate da Forza Italia e impallinate dai franchi tiratori provenienti proprio dalle fila del partito guidato da Matteo Renzi. Malumori che sembrano preludere all’ennesimo scontro nel partito, già alle prese con quelli abbastanza vistosi per il decisionismo del segretario. Proprio tali questioni saranno probabilmente affrontate nella consueta chiacchierata con Daria Bignardi a Le invasioni barbariche.