C’è anche Ornella Vanoni tra gli ospiti che questa sera saranno saranno presenti alla nuova puntata de Le invasioni barbariche, condotta come sempre da Daria Bignardi su La7. La cantante nasce nel 1934 a Milano, dove nel 1953 inizia la sua carriera artistica presso l’Accademia di Arte Drammatica del Piccolo Teatro. Giorgio Strehler la nota e inizia a farla esibire come cantante durante intervalli tra gli atti dei vari spettacoli teatrali. Successivamete, le sue collaborazioni con autori come Dario Fo, Gino Negri, Fausto Amodei, Fiorenzo Carpi, e lo stesso Strehler imposero al pubblico la figura di una cantante elegante e sofisticata, dal timbro di voce facilmente riconoscibile e dal repertorio originale. E infatti le sue canzoni, le celebri ‘canzoni della mala’ parlavano di carcerati, di ladri, di minatori e di realtà italiane del Sud e del Nord (spesso cantate in dialetto milanese): canzoni diverse, che in diversi casi subirono la censura radiofonica.



Negli anni Sessanta, l’incontro con Gino Paoli dà origine a una collaborazione lunga e proficua che avvicina la Vanoni alla canzone d’amore, mentre, dal punto di vista teatrale conferma le sue doti di artista venendo premiata con l’allora celebre Premio San Genesio, attivo fino al 1968. E proprio questi anni Sessanta sono attivissimi sia dal punto teatrale che musicale, (in questo campo sono da ricordare le collaborazioni con Paoli, Tenco, Mogol e Modugno): la partecipazione a diversi Festival di Sanremo e al Festival di Napoli la vedono sempre classificata tra le prime posizioni. Negli anni Settanta continua a dividersi tra le due carriere, teatrale e musicale, ma aggiunge anche quella imprenditoriale, fondando la Vanilla, la propria etichetta discografica.



Ancora, negli anni Ottanta, alle collaborazioni con i grandi nomi della musica Italiana si affiancano quelli della musica internazionale e la Vanoni rilegge alcuni suoi brani in chiave jazz avvalendosi delle collaborazioni di musicisti quali Gil Evans, Ron Cartes, George Benson e altri. Negli anni Novanta la Vanoni inizia una collaborazione con Mario Lavezzi e Grazia Di Michele che dà origine all’album Sheherazade, che rappresenta un elogio alla bellezza, forza e creatività femminile. Tra partecipazioni a festivals, collaborazioni sempre diverse con artisti delle varie generazioni e teatro, Ornella Vanoni resta sempre attiva anche per tutto il primo decennio del Duemila, riscuotendo successi non solo in Italia ma anche all’estero, alternandosi sempre tra musica e teatro.



Ma in questo 2014 ha annunciato il suo ritiro dalle scene, o almeno dalle scene musicali dal vivo. L’addio verrà dato durante il suo ultimo tour “Un filo di trucco un filo di tacco”, nome particolarissimo scelto dalla Vanoni in ricordo della raccomandazione che le veniva impartita da sua mamma quando era ragazza. Ultimo spettacolo dal vivo, quindi, in cui la grande Ornella Vanoni interpreterà musiche sue e cover per rendere omaggio ai grandi cantanti attuali e del passato, canzoni classiche e brani del suo ultimo abum ‘Meticci’. Ma non abbiano paura i suoi fan: come lei stessa ha affermato in varie interviste, il suo non è un addio alla musica. La signora della musica italiana continuerà a cantare, ma non lo farà più dal vivo.