Il venerdì sera di Rete 4 è come sempre dedicato a Quarto Grado, il programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero che punta a fare luce sui casi di cronaca nera e sui gialli ancora insoluti. Lappuntamento di ieri ha dato grande spazio al caso di Elena Ceste, Roberta Ragusa e allomicidio di Avetrana. intervenuta telefonicamente la sorella di Sabrina Misseri, Valentina, che ha difeso la sorella accusata di aver ucciso Sarah Scazzi. Valentina ha additato lo zio Michele come lunico responsabile. Brillante risultato di pubblico per il format che ha conquistato 1.858.000 telespettatori totali. Il programma ha raggiunto picchi di 2.410.368 telespettatori e il 13.25% di share sul pubblico totale durante lintervista esclusiva a Valentina Misseri.
andato in onda ieri sera, su Rete 4 a partire dalle 21.10, con la conduzione di Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, un nuovo appuntamento con Quarto grado, il programma di approfondimento sui casi di cronaca nera e i gialli ancora insoluti. La puntata si apre con interessanti risvolti e novità sul caso della scomparsa di Elena Ceste. La donna, lo scorso 24 Gennaio, lascia i vestiti sul cancello di casa compresi gli indumenti intimi, ben avvolti, e scompare nel nulla in una fredda e pungente mattinata invernale nei pressi di Costigliole d’Asti. Il caso appare strano fin da subito e si cerca di indagare su cosa possa aver spinto la giovane Elena a compiere questo gesto così inspiegabile. Una donna schiva, introversa e semplice, secondo la descrizione delle amiche, che ha vissuto finora col marito Michele Buoniconti, vigile del fuoco, in una decorosa villetta in una zona di campagna. L’unica innocente distrazione dalle faccende domestiche, per Elena, è il suo profilo Facebook attraverso il quale si mantiene in contatto con ex compagni di scuola e amiche, con le quali appare sempre piuttosto riservata. Forse presa di mira, proprio a causa della sua estrema semplicità ed ingenuità, e per la voglia di fuggire dalla solita routine quotidiana viene coinvolta in qualcosa non proprio altamente morale: un video a luci rosse. Lei, probabilmente, teme che possa essere messo in circolazione, si pente di questa sua debolezza e inizia ad apparire strana anche col marito. Michele, già precedentemente geloso, si scaglia contro un ex compagno della moglie scomparsa e lo addita come responsabile del video e della sparizione della donna, quest’ultimo nega ogni cosa, compresa l’esistenza del presunto video dalle tinte forti. Ma Elena temeva realmente di essere ricattato, al momento della scomparsa, o era in preda ad uno stato di crisi confusionale? Per cercare di dare risposta a queste, e numerose altre domande, intervengono: Vilma Ricca, amica di Elena, Paolo Lanzilli, ex fidanzato di Elena, Massimo Picozzi, psichiatra e criminologo, Barbara Palombelli, giornalista, Alessandro Meluzzi, criminologo e psichiatra, Carmelo Abbate, giornalista, e Morena Deidda, amica di Elena. Viene mostrato il contenuto delle chat tra la donna e l’ex fidanzato Paolo ed il resoconto dell’amico di Elena Ceste, che è stato additato dal marito quale responsabile della sparizione della donna. L’uomo ribadisce, per iscritto, la propria estraneità al fatto e conferma la presenza delle ansie in Elena e del timore di essere spiata da qualcuno che la stesse minacciando per ledere la sua reputazione di donna, madre e moglie.
A seguire, un breve richiamo sul caso di Roberta Ragusa. Tre testimoni riferiscono di avere udito delle urla di una donna, in via Gigli, nella notte della scomparsa di Roberta. Rimane il dubbio che potessero essere della donna scomparsa.
Un altro sviluppo arriva dal caso di Mariella Cimò, la donna di san Gregorio scomparsa e il cui cadavere è stato occultato. Fin da subito, l’unico imputato è stato il marito Salvatore Di Grazia, che intratteneva numerose relazioni amorose con ragazze molto più giovani di lui. L’uomo, dal suo canto, si continua a dichiarare innocente ma gli inquirenti sostengono che la donna non si sia allontanata volontariamente, come vorrebbe far credere il coniuge.
Infine, si ritorna sul tragico caso di Avetrana dell’omicidio della piccola Sarah Scazzi, sul quale per la prima volta Valentina Misseri, sorella di Sabrina, rilascia una lunga intervista telefonica.
In studio, a commentare il caso sono presenti: Carlo Taormina, avvocato, Nicodemo Gentile, legale della famiglia Scazzi, Carmelo Abbate, giornalista, Barba Palombelli, giornalista, Alessandro Meluzzi, criminologo e psichiatra, e Dalila Ranalletta, medico legale.
I moventi che avrebbe spinto Sabrina Misseri, con la complicità della madre Cosima Serrano, a uccidere Sarah Scazzi sarebbero stati la frustrazione, la vergogna e la rabbia poiché la piccola Sarah sarebbe stata al corrente di alcuni misteriosi e scomodi segreti di famiglia. Valentina Misseri, intervistata telefonicamente, dichiara che la sorella sta molto male in carcere e che necessita di cure psichiatriche. Valentina è estremamente convinta dell’innocenza della sorella e continua a sostenere, come ha fatto fin dal primo momento, la colpevolezza del padre, Michele Misseri. Quindi riferendosi al movente, descritto nella sentenza di primo grado, secondo cui Sarah avrebbe potuto conoscere delle scomode verità della famiglia Misseri, Valentina afferma che non esiste nulla di inconfessabile o di così profondamente misterioso nella sua famiglia. Continua negando la possibilità che si possano essere consumati dei rapporti sessuali, come si era detto, tra la sorella ed il giovane Ivano, nella camera in cui Sabrina svolgeva la professione d’estetista, perché la madre Cosima era sempre in casa e non avrebbe permesso incontri di questo genere. In conclusione, commenta l’intercettazione della madre in cui, riferendosi al tragico omicidio, dice: Il fatto è avvenuto a casa nostra, è tutto contro di noi. Valentina ritiene che non ci sia nulla di sconvolgente in queste parole, al contrario di quanto ritengono i giudici, poiché afferma che la madre era solita riferirsi anche alla cantina quando parlava della propria abitazione; ecco perché non sarebbero parole di primaria importanza.
Questa sera, venerdì 14 marzo, Quarto Grado trasmetterà in esclusiva l’intervista a Valentina Misseri, sorella di Sabrina condannata all’ergastolo per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi. Mia sorella sta malissimo. Mi scrive che è come stare in un incubo e che ha bisogno di cure psichiatriche e restare in carcere da innocente è la cosa peggiore che può capitare a un essere umano. In una lettera mi dice anche che ‘una parte di lei è andata via insieme a Sarah’ e che avrebbe ‘voluto essere al suo posto’., dice Valentina. La sorella di Sabrina se la prende con la giustizia ed è convinta che a uccidere la cugina sia stato suo padre Michele Misseri: Sono convintissima dellinnocenza di Sabrina. stato per forza mio padre: per come me lo dice, per come lo conosco, so che sta dicendo la verità. Quando le viene chiesto del movente descritto nelle motivazioni della sentenza di primo grado, secondo cui Sarah avrebbe saputo qualcosa che avrebbe potuto screditare la famiglia Misseri, Valentina afferma con decisione che non cera nulla di inconfessabile, assolutamente nulla. Non cera nulla da nascondere.
tutto pronto per una nuova puntata di Quarto grado, in onda questa sera alle 21.15 su Rete 4. Nel corso dell’appuntamento, condotto come sempre da Gianluigi Nuzzi insieme ad Alessandra Viero, verranno innanzitutto rese note le importanti novità sulla scomparsa di Elena Ceste, la 38enne madre di quattro figli che lo scorso 24 gennaio si è allontanata dalla sua abitazione di Motta di Costigliole dAsti, facendo perdere le proprie tracce. Il programma quindi si chiede: la donna temeva di essere ricattata o era in preda a uno stato di confusione mentale? Quando sono trascorsi quasi cinquanta giorni dalla scomparsa, si tenterà di rispondere a questi interrogativi per comprendere se si sia trattato o meno di allontanamento volontario. Si tornerà poi a parlare del caso legato alla scomparsa di Roberta Ragusa: sembra infatti possibile che la Procura possa chiedere il rinvio a giudizio del marito Antonio Logli per il convergente quadro indiziario. L’accusa sostiene inoltre che Logli avrebbe tentato più volte di inquinare le prove e di sviare le indagini su piste alternative, in realtà inesistenti. Infine un aggiornamento sul delitto di Avetrana: quando sono trascorsi 11 mesi dalla sentenza di primo grado che ha condannato all’ergastolo Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, Quarto Grado sostiene che Sarah Scazzi non è stata uccisa solo per gelosia. Questa settimana, infatti, la Corte di Assise ha depositato le motivazioni: il vero movente è racchiuso in quelle 1600 pagine.