Ogni famiglia è un vero e proprio romanzo. Sono parole di Francesco Bruni, sceneggiatore e regista di Noi 4, un film in cui si racconta la storia di una famiglia atipica ma vicina alla realtà contemporanea. Ettore e Lara erano una coppia felice e innamorata, un tempo, ma la vita non è andata nella direzione prevista e, nel presente, sono due genitori divorziati alle prese con rapporti faticosi e conflittuali. Due personalità diverse, due modi opposti di affrontare la vita hanno complicato il matrimonio, portando alla rottura.

Lara, donna fragile e insicura anche se non lo ammette, si è dedicata ai figli e al lavoro senza concedersi pause, trasformandosi in una persona ansiosa e in perenne movimento. In realtà, Lara sembra avere indossato una corazza per affrontare le responsabilità quotidiane, che sperava di condividere con il marito e che, invece, si è ritrovata a sopportare da sola. Ettore, un artista bohémien deciso a vivere secondo le sue regole, sminuisce i problemi e sa prendere ogni situazione con leggerezza, un tratto che lo rende simpatico ma inaffidabile.

La sceneggiatura di Bruni, costruita sapientemente sui caratteri dei quattro protagonisti piuttosto che sui singoli eventi, esplora in modo leggero ma intelligente le relazioni familiari e individua i momenti di comprensione e di incomprensione tra i coniugi, tra i genitori e i figli, tra i fratelli, sullo sfondo di una Roma vissuta e quotidiana.

Lara ed Ettore hanno due figli, Emma e Giacomo, che non rinunciano al sogno del nido felice e concorde. Emma, 23 anni, vuole fare lattrice ed è impegnata con altri ragazzi nelloccupazione del Teatro Valle. Nutre per il padre unautentica ammirazione, difende le sue scelte, mentre accusa la madre di essere soffocante e stressata, un criceto sulla ruota. Giacomo, 13 anni, osserva la famiglia dallesterno, ma il suo comportamento si rivela già più maturo e responsabile di quello paterno. Il suo esame di terza media offre il pretesto per mostrare una giornata particolare nella vita dei personaggi, che si muovono sempre in coppia, permettendo allo spettatore di conoscerli da prospettive diverse.

Colpisce nel film la verosimiglianza del racconto: è la caratteristica della vera commedia, che riesce a mettere in scena uno spaccato di vita contemporanea con leggerezza e un sorriso. La trama, fatta di micro-eventi, si nutre delle contraddizioni interne dei protagonisti e si snoda nel corso di una giornata, per culminare nellidilliaca scena al lago: un momento di pace, un tuffo nei ricordi di uninfanzia forse idealizzata, ma anche di riflessione sul passato e sul presente.

Se il film non è esente da qualche difetto (il personaggio di Emma, forse, poteva essere più approfondito), esprime però una naturalezza difficile da trovare nella commedia italiana. Si nota un tocco diverso, che nasce dalla scelta attenta del cast e da una cura particolare per la sceneggiatura e per il tema. Alla base del film c’è l’idea di un legame che, a volte, le coppie recidono troppo in fretta, senza accorgersi di quanto sia forte. Lo sottovalutano, sacrificandolo di fronte alle difficoltà. Nonostante il divorzio dei due protagonisti, il fuoco cova ancora sotto la cenere e il finale aperto lascia allo spettatore la possibilità di immaginare il futuro.