Nella puntata di lunedì 24 marzo 2014 della trasmissione Piazzapulita condotta da Corrado Formigli e intitolata E io pago!, sono intervenuti in qualità di ospiti i vari Matteo Salvini della Lega Nord, Simona Bonafè del Partito Democratico, il segretario nazionale della Uil Luigi Angeletti, Vittorio Sgarbi, Antonio Padellaro de Il fatto quotidiano e limprenditore Gianluca Brambilla. Il primo servizio è dedicato a quanti caldeggiano il possibile secessionismo da parte del Veneto. Salvini si dice pronto a rispettare il volere del popolo e quindi nel caso specifico con un possibile referendum sul secessionismo del Veneto. Poi spara a zero contro Matteo Renzi sottolineando come da un lato dia in busta paga gli ormai famosi 85 euro e dallaltro ne prende 100 euro dallo stesso cittadino. Per Salvini lattuale Premier, che non pare intenzionato a sforare i vincoli imposti dallEuropa, è soltanto un servo dellEuro e di Bruxelles. La Bonafè non è daccordo con Salvini rimarcando come il problema della Regione Veneto è che da quindici anni non sono state fatte le riforme di cui necessita tutto il Paese evidenziando come a tal proposito lattuale esecutivo non a caso si sia presentato dalla Merkel con una serie di riforme da attuare. Poi rimarca come una volta ottenuta luscita dalleuro come viene richiesto da diverse forze politiche estremiste come Le Pen, la domanda sia cosa faremo? Per Padellaro è chiaro che lavanzata del partito della Le Pen sia dovuto essenzialmente alla crisi di tutto il sistema che non riesce a dare le risposte che vorrebbero i cittadini mentre sulla voglia di secessionismo del Veneto, il giornalista ricorda a Salvini come questo movimento sia nato venti anni prima e come da quindici anni la regione venga governata dalla Lega Nord che dunque avrà certamente le proprie colpe per il malcontento attuale. Salvini non nega la cosa evidenziando come soltanto chi non fa non sbaglia. Poi si parla della questione relativi ai tagli dei super manager dellaziende pubbliche con lattacco di Renzi che vuole assolutamente tagliarli e con Moretti, amministratore delegato di Treni Italia che pubblicamente ha evidenziato la scarsa volontà nel seguire tale pista che pare essere stata intrapresa dal Governo. In studio si crea una piccola disputa dialettale tra Gianluca Brambilla e Vittorio Sgarbi con il primo che sottolinea come gli italiani in tanti anni non hanno mai evidenziato malumore nei confronti delleuro e come ora che le cosa che vanno male è facile indicare come unica causa la moneta unica, mentre il secondo rivendica come lentrata nelleuro non sia stata decisa dagli italiani ma soltanto da Romano Prodi e Carlo Azeglio Ciampi. Per Brambilla è impossibile tornare indietro o quanto meno è difficilissimo ipotizzare tutte le conseguenze di una fuoriuscita. Si torna a parlare dei tagli alla spesa pubblica con Angeletti che rimarca come debba essere lo Stato a decidere in merito mentre la Bonafè sottolinea come siano assolutamente giusti soprattutto in unottica di giustizia sociale.



Un servizio pone laccento sul CNEL (Consiglio Nazionale dellEconomia e del Lavoro), un organo istituzionale con competenze nel campo della legislazione economica e sociale che nonostante presenti un costo di circa 20 milioni di euro lanno ed un incredibile tasso di assenteismo si quanti ne fanno parte, nella sua storia che ormai ha superato il mezzo secolo non è riuscito a far approvare nemmeno una legge a sostegno delleconomia e del lavoro. Angeletti che è un membro del CNEL oltre a sottolineare come il suo consenso lo versi interamente al sindacato, rimarca come allo stato delle cose sia assolutamente inutile. Lo stesso Brambilla si dice assolutamente contrario al CNEL mentre Salvini rispondendo a Formigli che fa notare come tutti se la prendano con leuro mentre in Italia ci siano tantissime cose che non vanno come il Cnel, sottolinea come nonostante tutto il nostro Paese prima dellentrata nelleuro fosse la quarta potenza mondiale. Piccola botta e risposta tra Salvini e Bonafè con questultima che risponde allaccusa del segretario della Lega Nord rimarcando come sia intenzione del Governo costruire unEuropa allinsegna della solidarietà ed inoltre che verranno fatti i provvedimenti senza aumentare le tasse. Padellaro dubita che Renzi possa essere in grado di fare tutte le riforme di cui sta parlando mentre Sgarbi sottolinea come in effetti abbia la possibilità di are anche se si dice contrario allidea di voler abolire il Senato. Bonafè difende tale scelta sottolineando come si sia deciso di partire dal Senato in quanto la politica deve dare il buon esempio ricordando come ci sarà anche una modifica dellarticolo Quinto. Angeletti sottolinea come la Uil abbia individuato ben 500 aziende italiane pubbliche che non producono nulla e che costano tanto alle casse dello stato. Viene quindi mandato in onda un servizio basato sul rapporto del commissario della spending review Cottarelli che ha parlato di circa 80 mila esuberi nel pubblico impiego. In studio interviene un dipendente pubblico di nome Aldo Ferrante che evidenzia di percepire circa 3 mila euro al mese, sottolineando come lui abbia vinto un regolare concorso mentre le anomalie derivano dai super manager che arrivano a quelle posizione in maniera quanto meno ambigua. Padellaro evidenzia come la trovata degli 80 euro in più in busta paga sia una sorta di campagna elettorale di Renzi e di come a suo dire non riuscirà a mettere in essere tutto quello che sta proponendo anche perché non ha i numeri per gestire tale cambiamento. Pronta la replica di Bonafè che evidenzia come a suo dire il suo giornale sostenga il Movimento 5 Stelle.



Nella parte finale della trasmissione viene mandato in onda un servizio sullExpo 2015 con linchiesta sugli appalti con Salvini che immediatamente sottolinea come il lavoro svolto da Maroni sia inappuntabile. Padellaro evidenzia come in questo caso non centri leuro ma soltanto il fatto che lItalia sia il Paese più corrotto al mondo mentre Sgarbi non vuole che si sputtani lExpo sulla base di una inchiesta. Si parla ancora di spending review con la Bonafè che sottolinea come spetti al Governo scegliere la via migliore mentre Sgarbi esorta Renzi a dare il giusto spazio alla difesa del patrimonio artistico e culturale dellItalia. Infine piccolo scontro tra Brambilla ed Angeletti con il primo che vorrebbe tagliare la cassa integrazione.



Manca davvero pochissimo alla nuova puntata di Piazzapulita, in onda questa sera su La7 a partire dalle 21.10. Gli ospiti che questa sera parleranno insieme al conduttore Corrado Formigli delle spese (utili e inutili) italiane sono Matteo Salvini della Lega Nord, Simona Bonafè del Pd, il segretario generale della Uil Luigi Angeletti, Vittorio Sgarbi, il direttore de Il Fatto Quotidiano Antonio Padellaro e l’imprenditore Gian Luca Brambilla. Anche questa puntata, come anche il resto della programmazione di La7, può essere seguita non solo in diretta televisiva ma anche in diretta streaming video sul sito ufficiale dellemittente. Clicca qui per seguire la diretta streaming della puntata di Piazzapulita

Va in onda questa sera, lunedì 24 marzo 2014, la ventiseiesima puntata di Piazzapulita condotta come sempre da Corrado Formigli a partire dalle 21.10 su La7. E io pago è il titolo del nuovo appuntamento in prima serata con il consueto approfondimento politico ed economico, durante il quale si tenterà di rispondere a una semplice quanto decisiva domanda: l’Italia si può ancora permettere manager strapagati e mai responsabili, statali fannulloni, pensionati doro e amministratori corrotti? Verrà dunque probabilmente analizzato il lavoro di spending review pianificato dal Commissario straordinario, Carlo Cottarelli, il quale avrebbe individuato esuberi tra i dipendenti pubblici per 85mila unità al 2016. Probabilmente sarà anche inevitabile un commento sulla polemica nata sul tema del taglio ai manager di società pubbliche tra Mario Moretti e Matteo Renzi, che comunque sembra essere già rientrata.

Ospiti di Corrado Formigli saranno Matteo Salvini della Lega Nord, Simona Bonafè del Pd, il segretario generale della Uil Luigi Angeletti, Vittorio Sgarbi, il direttore de Il Fatto Quotidiano Antonio Padellaro e l’imprenditore Gian Luca Brambilla.