Giuliano Poletti, ministro del Lavoro del governo Renzi, sarà ospite de Le invasioni barbariche in onda questa sera. Il suo intervento sarà interessante, soprattutto dopo la recente presentazione del piano dell’esecutivo mirato alla riduzione del tasso di disoccupazione in Italia, in particolare quella giovanile. Giuliano Poletti è nato a Bubano, una frazione di Mordano, paese della provincia bolognese, in una famiglia di contadini. Diplomatosi come perito agrario, ha poi iniziato la carriera politica all’interno del Partito comunista italiano al quale si è iscritto giovanissimo. Dopo aver ricoperto la funzione di Assessore all’Agricoltura e alle politiche produttive nella giunta comunale di Imola, tra il 1976 e il 1979, nel 1982 è stato eletto segretario provinciale del PCI imolese, incarico ricoperto per sette anni. Quando il PCI ha dato vita alla svolta della Bolognina, si è quindi iscritto al PDS entrando nel consiglio provinciale di Bologna. Subito dopo ha iniziato a ricoprire incarichi sempre più importanti nell’ambito della Lega delle Cooperative, sino a diventare presidente nazionale di Legacoop nel 2002.
Appassionato di pallamano, ha anche giocato nel Romagna Handball e ricoperto l’incarico di vicepresidente vicario della federazione. sposato con Anna Venturini, anche lei impegnata in politica in qualità di assessore nel comune di Castelguelfo e ha due figli. Il suo approdo all’interno dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi è stato caratterizzato da una serie di turbolenze seguite alla presentazione del Jobs Act, il progetto con il quale il nuovo Presidente del Consiglio vorrebbe cercare di risolvere almeno in parte l’annoso problema del lavoro in Italia. Una situazione di fronte alla quale lo stesso Renzi ha deciso di dare una accelerazione cercando di rimuovere gli ostacoli che sono spesso indicati come la vera causa della mancanza di lavoro. In particolare, tra i provvedimenti indicati dal nuovo governo, ha provocato grandi proteste quello riguardante il contratto a termine, che ora potrà essere rinnovato fino a otto volte nell’arco di tre anni, senza che l’azienda che vi ricorre debba indicare la causale. Le proteste dei sindacati hanno poi portato a dire allo stesso Poletti che ritiene terminato il tempo della concertazione, cioè dell’accordo tra le parti sociali sui provvedimenti indicati dal governo. Sicuramente il ministro parlerà anche dell’aumento delle busta paga per 10 milioni di italiani che ci sarà a partire dallo stipendio di maggio.