Paolo Macagnino è tra i concorrenti di Amici 13 che sono riusciti ad approdare al serale, coronando gli sforzi fatti in questa prima fase del talent show di Maria De Filippi per mettersi in mostra e ritagliarsi uno spicchio di notorietà. Ribattezzato dai suoi compaesani la tigre di Massafra, è riuscito a far vedere buone doti da combattente e a reggere la pressione di insegnanti esigenti come Rudy Zerbi e Grazia Di Michele, tanto da destare un paragone abbastanza impegnativo con Valerio Scanu.



Paolo Macagnino è nato a Massafra, un popoloso centro dellentroterra tarantino, nel 1991. iscritto alla facoltà di Ingegneria gestionale, dopo aver conseguito il diploma allo scientifico e vive con la famiglia. Le informazioni che sono trapelate su di lui in questa prima fase della gara lo descrivono come una persona che detesta la grossolanità delle maniere apprezzando di converso interlocutori in grado di mostrare altruismo ed elasticità mentale. A differenza della maggior parte dei suoi rivali e compagni di squadra, la sua passione per il canto è nata solo di recente, da tre anni, anche se lo ha colpito in maniera totalizzante. Passa infatti tutto il suo tempo chiuso nella sua stanza a scrivere i pezzi che poi interpreta, con la chitarra come unica compagna. Va peraltro ricordato che il ragazzo pugliese già nel 2009 aveva partecipato al Sanremo Rock Festival con un suo gruppo, i Noyse, che ha abbandonato nellanno successivo preferendo dedicarsi alla carriera solista.



La sua avventura nella prima parte dello show è stata abbastanza contrastata, con una maglia nera presa già nella puntata del 23 novembre, quando ha interpretato Panic Station dei Muse. Nella serata del 14 dicembre si è poi esibito prima insieme a Giada Agasucci in Bohemian Rapsody dei Queen, poi da solo in un pezzo dei Negramaro, Solo per te. Nuova maglia nera da riscattare nella puntata dell11 gennaio, quando si è trovato alle prese con un arcigno Rudy Zerbi, pronto a rinfacciargli il fatto di non emozionarlo mai. Dopo lincitamento di Federica Rigoli, Paolo si è quindi dovuto impegnare al massimo in una serie di brani, a partire da Pensieri e parole, durante il quale è stato però subito bloccato dallo stesso Zerbi. Nella discussione tra i due, il ragazzo ha cercato di spiegare che quando canta si emoziona pensando a una storia particolare, smentito dal giudice, secondo il quale lui dimostra padronanza del mezzo vocale, ma non riuscirebbe a trasmettere emozioni. Dopo il famoso brano di Battisti è stata quindi la volta di Meraviglioso, Allelujah e Creep, che hanno infine permesso a Macagnino di strappare il sudato semaforo verde, con una tenuta mentale messa a dura prova dalla severità di Zerbi.



Il 31 gennaio è stato però protagonista di un episodio che lo ha messo sotto osservazione procurandogli un provvedimento disciplinare, il danneggiamento di alcune strutture del residence ove è alloggiato. Gli appuntamenti dell8 e del 15 febbraio, quando ha cantato A Beautiful day, lo hanno visto continuare la sua corsa al serale senza grandi sussulti, anche se i semafori gialli del 28 febbraio e del 13 marzo hanno contribuito a tenerlo in apprensione, almeno sino al 14 marzo, quando è finalmente riuscito a strappare lambito semaforo verde che lo ha proiettato verso il serale. Infine la sua entrata nella squadra dei bianchi.

Ottenuto il primo obiettivo, un posto nella fase finale del talent show di Maria De Filippi, per Paolo Macagnino si apre perciò la fase più complicata, quella nella quale dovrà dimostrare non solo di essere un bravo interprete, ma anche di avere quel qualcosa in più in grado di segnare la differenza con gli altri ragazzi che sono approdati al serale insieme a lui. Un compito che dovrà essere agevolato dalla tenuta nervosa e dalla capacità di buttare il cuore oltre l’ostacolo nei prevedibili momenti di difficoltà. Spetta quindi a lui confermare o meno di essere la tigre disegnata dai suoi concittadini di Massafra.