CLICCA QUI PER LE ANTICIPAZIONI DE LE MANI DENTRO LA CITTÀQuesta sera su Canale 5 va in onda la terza puntata de Le mani dentro la città. Viola Mantovani ha subito un duro colpo con la morte di sua padre e un membro della sua squadra rischia grosso. Si tratta di Giulia Ventura, che fingendosi cameriera, ha installato delle cimici poi scoperte dai Marruso dentro il loro locale. A interpretare la giovane agente di polizia è Viola Sartoretto, attrice reduce da un esordio televisivo di lusso: la fiction Un matrimonio diretta dal maestro Pupi Avati. «Io e Giulia abbiamo molti punti in comune», racconta Viola in questa intervista a ilsussidiario.net, «la sua spericolatezza fa parte anche del mio carattere: agire di instinto, fare anche delle cavolate per perseguire l’obbiettivo che hai in mente può farti pagare un prezzo, ma è un modo di vivere la vita che ci accomuna».



Il regista della fiction, Alessandro Angelini, in un’intervista che ci ha rilasciato, ha consigliato ai telespettatori di seguire con attenzione il tuo personaggio. Perché secondo te?

Credo perché, un po’ come per tutti i personaggi di questa fiction, anche nel mio c’è molto cuore, anche se è difficile vederlo. Siamo tutti personaggi con una forte umanità. E forse credo sia anche perché sono una giovane emergente e ritengo sia importante dare spazio ai giovani. Per quanto riguarda il personaggio, è molto divertente e umano.



Come ti trovi in questo ruolo?

Mi trovo a mio agio, per molte cose è simile a me, ad esempio per quanto riguarda il sapere quello che uno vuole. A volte agire di istintivo porta a fare delle cavolate per raggiungere l’obbiettivo, ma è quello che ci accomuna. 

Giulia Ventura, il tuo personaggio, sembra un’amante del rischio, che vuole a tutti costi essere in prima linea, ai limiti dell’incoscienza. In questo senso siete simili? 

Sì, Giulia è proprio così e lo ritrovo anche nel mio mestiere. Anche per fare l’attrice devi avere voglia di rischiare. 

È vero che sei attrice “per caso”, nel senso che ti sei avvicinata al teatro perché volevi fare la scenografa?



È assolutamente vero. Un giorno stavo passeggiando per Torino con mia madre e ci imbattemmo nella scenografia della serie Cuore. Rimasi abbagliata, avevano completamente ricostruito un pezzo di città, era incredibile. Poi mi sono ritrovata al liceo teatrale e  una volta sul palco non l’ho più lasciato, anche se i momenti di crisi sono tanti in questo mestiere.

Magari un giorno tornerai a interessarti di scenografia?

No, credo che sia una cosa che rimarrà così, è stata la mia partenza.

Com’è cambiata la tua vita da quando Pupi Avati ti ha scelto per un ruolo nella sua fiction Un matrimonio? Ti aspettavi di avere un’occasione del genere?

Innanzitutto è stata la mia primissima esperienza televisiva, quindi ha significato tante cose. Pupi Avati ha avuto il coraggio di portare un’attrice che in tv non aveva fatto niente, non tutti sono disposti a rischiare come lui. Poi un grande maestro come lui mi ha fatto imparare tante cose, mi ha fatto stare a mio agio con un cast attori che mi hanno aiutato molto. Come tutti gli inizi, è una cosa che mi porterò dentro per sempre. 

Com’è stato lavorare sul set con attori affermati tra il pubblico come, per citare solo i più noti, Simona Cavallari e Giuseppe Zeno?

Mi sono trovata molto bene con tutto il cast. Non ero l’unica giovane e insieme abbiamo instaurato un bellissimo rapporto con attori che avevano invece un sacco di esperienza. Poter rubare le loro le tecniche è stato un arricchimento. Oltre i rapporti umani, anche quelli stupendi.

 

E come ti sei trovata a girare scene di azione, che non capitano certo tutti i giorni a un attore?

È stato molto divertente, le scene di azione per un attore sono il massimo del divertimento. Avevamo degli stuntmen a nostra disposizione che ci hanno aiutato in ogni cosa. La mia preparazione era da poliziotta inesperta, non sapevo neanche tenere una pistola in mano: è stato molto interessante. 

 

Passando alla trama, ci sembra che Giulia stia rischiando seriamente di mettersi nei guai. È così?

Beh, dal momento in cui decidi di infiltrarti è ovvio che  stai andando nella tana del lupo. Però si vedrà nel prosieguo cosa succederà: Giulia è molto furba e scaltra.

 

Il Commissario Mantovani ha invece appena perso il padre. Questo avrà delle ripercussioni sul lavoro della sua squadra?

Sicuramente a livello energetico ci saranno delle ripercussioni, perché anche se all’apparenza stiamo sempre a discutere, ovviamente ci sarà molta sofferenza anche da parte nostra, perché cominciamo ad affezionarci l’uno all’altro.

 

Dove ti rivedremo dopo Le mani dentro la città?

Ho appena finito uno spettacolo teatrale molto soddisfacente che cerchiamo di portare avanti, poi si vedrà. Sono molto aperta, credo che a un attore basti che il progetto piaccia. In fondo cinema, televisione e teatro fanno parte tutte e tre dell’essere attore.