Nella puntata di venerdì 28 marzo 2014 della trasmissione VirusIl contagio delle idee condotta da Nicola Porro si è parlato principalmente della voglia di secessionismo da parte della Regione Veneto. In studio ci sono la senatrice del Movimento Cinque Stelle Barbara Lezzi, Francesco Boccia del Partito Democratico, Stefano Parisi, presidente Chili Tv, Tommaso Cerno giornalista de Lespresso e il segretario generale del CNEL, Franco Massi. La trasmissione ha inizio con un servizio che per lappunto riassume tutto quello che sta accadendo nelle ultime settimane nella regione Veneto con il tanto chiacchierato referendum per dichiarare lindipendenza dallo Stato italiano. Viene effettuato un collegamento in diretta con la città di Padova nella quale i cittadini presenti sembrano essere tutti daccordo nellevidenziare come siano stanchi da quarantanni a questa parte sentirsi dire dal Governo di dover contribuire con il pagamento delle tasse per aiutare alcune regioni in perenne difficoltà e segnatamente quelle del Sud del Paese. Laccusa che viene mossa è che i soldi dei contribuenti del Veneto siano stati utilizzati per creare dei posti pubblici di puro assistenzialismo. Boccia sottolinea come in realtà la tassazione sia la medesima in ogni zona del Paese e di come non vi sia dubbio delleccessivo livello. Pronto lattacco da parte della Lezzi che sottolinea come questa voglia di secessionismo da parte del Veneto sia frutto degli ultimi anni in cui i vari Governi che si sono succeduti aumentando le tasse per creare della spesa pubblica assolutamente improduttiva. Poi la Lezzi riferendosi a Matteo Renzi, evidenzia come faccia soltanto chiacchiere e come le cose che promette non abbiano coperture finanziarie. Boccia rimarca come non si possa dire se ci siano o meno le coperture fiscali di un provvedimento che non è stato ancora presentato in Parlamento. Tra le persone presenti in studio cè anche lamministratore delegato della Harmont & Blain di Catanzaro che in risposta a quanto detto prima nel corso del collegamento da Padova, sottolinea come nella propria zona ci siano gravi carenze strutturali come ad esempio la mancanza della banda larga. Pronta la risposta da Padova dove gli attivisti si schierano al fianco dei meridionali ma allo stesso tempo annunciano lintenzione che non pagheranno più le tasse. Si cambia argomento con la messa in onda di un filmato che parla del caso Moretti, lamministratore delegato delle Ferrovie dello Stato che dinnanzi allintenzione di Matteo Renzi di tagliare gli stipendi dei manager pubblici di circa il 25%, ha espresso lintenzione di lasciare lincarico ed il Paese nel caso questa cosa dovesse avvenire. Proprio su questo caso viene effettuato il classico appuntamento con il fact checking. In particolare è vera la considerazione fatta da Moretti e nella quale evidenzia come lui guadagni 850 mila euro lanno e come lad delle ferrovie tedesche arrivi a guadagnare circa 3 milioni di euro. Inoltre è vera la considerazione dello stesso Moretti con la quale ha rimarcato di avere uno stipendio pari alla metà rispetto al suo predecessore che aveva tra laltro lasciato un debito di circa 2 miliardi di euro mentre lui ha riportato le Ferrovie ad un utile di 450 milioni di euro ed infine corrisponde al vero il fatto che in Italia, Francia, Germania ed Usa i presidenti della repubblica percepiscano uno stipendio molto inferiore rispetto ai manager pubblici. In studio arriva il segretario della CNEL, Franco Massi che guadagna circa 200 mila euro lordi lanno. Il CNEL nei giorni scorsi è stato nel centro dellattenzione per essere stato indicato come un organismo istituzionale improduttivo. Si innesca una piccola polemica in studio tra Masi e Boccia da una parte ed i cittadini presenti a Padova che senza usare tanti giri di parole fanno presente soprattutto a Masi che sia ora che anche lui inizi a lavorare. Boccia sottolinea come lui guadagnasse molto di più prima di entrare in politica e di come il suo reddito sia pubblicato online; in più chiede ai cittadini presenti in collegamento se loro hanno la stessa trasparenza. Pronta la risposta di un paio di imprenditori che lamentano il fatto di pagare tra tasse dirette ed indirette l80% dei propri introiti. Quindi viene lanciato un servizio su quanto sia pesante il lavoro per i dipendenti di Amazon che percepiscono uno stipendio di 1100 euro al mese. Boccia sottolinea come nonostante il consumo di prodotti hi-tech sia aumentato gli introiti dello Stato siano calati per cui cè una forte elusione fiscale in atto da parte di siti di e-commerce come per lappunto Amazon. Tuttavia secondo Parisi non bisogna soltanto prendere in esame il fatto di dover far pagare le tasse a tali realtà ma anche rendersi conto dei benefici che apportano per i cittadini e quanto valore aggiunto abbiano nel frattempo creato. Dopo il classico spazio riservato a Vittorio Sgarbi, arriva il momento dellintervista finale con Claudio Luti, leader dellazienda Kartell, che parla del proprio settore di riferimento facendo anche un appello a favore del Salone del Mobile.



 Alle 21:05 su Rai due torna con una nuova puntata di Virus-Il contagio delle idee. La serata si aprirà con un servizio sull’ospedale di Mestre e dal rischio secessione della regione Veneto partendo dal malessere della gente che in questi giorni ha espresso il proprio consenso tramite un referendum, specchio di una crisi che ha radice in molti Paesi europei. In tramissione ci saranno il segretario generale del Cnel Franco Massi, la senatrice del M5S Barbara Lezzi e il giornalista de L’Espresso Tommaso Cerno. Non mancherà Vittorio Sgarbi con le sue lezioni e il faccia a faccia finale di Nicola Porro che se la “vedrà” con il leader di Kartell Carlo Luti. Chi non potrà o vorrà vedere la puntata in tv lo potrà fare sul sito Rai oppure tramite tablet o smartphone grazie alle applicazioni messe a disposizione dalla rete.Qui troverete tutte le applicazioni per iPad, iPhone ma anche per tablet e smartphone android, windows phone, Blackberry e Kindle Fire da scaricare direttamente dal sito Rai o nello store del vostro dispositivo.



 Questa sera, alle ore 21.10 su Rai Due, va in onda un nuovo appuntamento con Virus-Il contagio delle idee, il programma di approfondimento politico ed economico condotto da Nicola Porro, vice direttore deilGiornale. Si è tenuto da pochi giorni, in Veneto, il referendum online promosso dai secessionisti che vogliono l’indipendenza della regione dallo Stato italiano. In sostanza si è trattato di un sondaggio, di una consultazione sul web sulla quale pende il fantasma dei voti gonfiati (quasi 2.5 milioni, ma di questi pare circa 700mila fittizzi). Fatto sta che il malessere dei veneti rimane, così come quella voglia di indipendenza che ha radici profondi nella regione del Nord-Est. E queste stesse istanze non sono certe tutte e solo italiane, bensì diffuse in diverse regioni d’Europa (Scozia, Paesi Baschi, Catalogna). Virus non po’ che dedicare la puntata di questa settimana alla questione veneta con un viaggio nella terra dei secessionisti che parte dal piccolo Mattia, nato nell’ospedale di Mestre. Quando andrà alle elementari quale sarà il Paese in cui vivrà? Il governo di Matteo Renzi si trova a dover fronteggiare una crisi che non è solo economica, ma anche sociale: le scelte di oggi sono pietre fondamentali nella costruzione di una casa comune (?) del futuro. Per quanto riguarda invece il consueto Fact-checking  verranno verificate le affermazioni dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, al centro delle polemiche sui superstipendi dei manager. E come da tradizione non mancherà la lezione d’arte di Vittoria Sgarbo che nel corso della serata parlerà di due grandi capolavori che condividono lo stesso nome:  “Meninas” di Diego Velasquez e di Pablo Picasso. A chiudere la puntata il faccia a faccia di Nicola Porro il protagonista è Claudio Luti, leader di Kartell, l’azienda di design che ha fatto della plastica veri oggetti di culto.