La moda fa sognare, emozionare, talvolta innamorare. Ci rende più belli, e forse anche più fragili, quasi convinti che ogni tanto lapparire conti ancor più di ciò che siamo dentro. Ma il vero bello, della moda, al di là di ciò che modelli e modelle calcano in passerella, dimenticando per un momento cosa non mangiano e cosa invece assumono, è la realizzazione dei sogni. La storia, infatti, ce lo insegna; stilisti diventati miti ce ne sono. Perché alcuni, pochi ma eterni, ce lhanno proprio fatta a realizzare i loro sogni. E uno di questi, figlio di Dior e del gran stile francese, è Yves Saint Laurent.
Siamo a Parigi, e corre lanno 1957. Yves ha 21 anni e, quasi in fasce, viene inaspettatamente nominato responsabile della grande casa di moda creata da Christian Dior, scomparso da pochi mesi. così che inizia la sua sfida, la scalata al successo che inevitabilmente lo porta sotto il giudizio di tutti, perché lattenzione è puntata su di lui, giovanissimo assistente, e la sua prima collezione di alta moda.
Il nuovo film di Jalil Lespert, con Pierre Niney, Guillame Galliene, Charlotte Le Bon, Laura Smet e Marie De Villepin, in soli 100 minuti promette di entusiasmare pubblico e spettatori tutti. La sceneggiatura è splendida, ben redatta e interessante. Gli attori son ben preparati e altresì verosimili. I francesi in fatto di cinema ci sanno fare, si sa. E anche qui ce nè la prova.
Volevo raccontare una grande ed epica storia damore, dando vita a personaggi che davvero combattono per la realizzazione dei propri sogni dice Lespert. Mi ha sempre colpito molto la personalità di Yves. Adoro il suo carisma e la sua semplicità. Non solo un osservatore della sua epoca, ma anche e soprattutto uno che alla sua epoca ha contribuito a darle forma racconta. Non solo linterpretazione di Saint Laurent, ma anche quella di Pierre Bergè, sullo schermo, senza il quale, racconta Lespert, il film non avrebbe nemmeno avuto inizio. Non mi sarei mai permesso di girare senza il suo consenso ammette, infatti.
Yves Saint Laurent e Pierre Bergè, luno maniaco-depressivo, laltro invece capace di stargli al fianco per tutta la vita. Quasi un vero e proprio desiderio di libertà, che si manifesta prima nella loro quotidianità, poi nella storia damore che li terrà uniti per sempre e, at last but not least, nella collezione di moda creata dai due, i quali dopo tre anni di collaborazioni riuscirono egregiamente a dar vita alla Yves Saint Laurent Company, a oggi ancora una delle più importanti, famose e chic case di moda al mondo.
Non solo una fotografia fantastica, ma anche note di colore eccellenti. Una colonna sonora d’autore, firmata dal giovane jazzista Ibrahim Maalouf, rende il prodotto cinematografico finale ancor migliore. Non quindi una semplice musica d’accompagnamento, ma al contrario di nuovo un’anima che, anche stavolta, imponente esce dal cuore degli strumenti, conquistando al meglio chi decide di godersi lo spettacolo.
Prodotto da Lucky Red e presentato alla 64esima edizione del Festival del Cinema di Berlino, Yves Saint Laurent racconta di un uomo prima che di uno stilista, di un desiderio prima che di un sogno. La storia vera di un parigino come tanti, con la spiccata bravura di avercela fatta. A farci sognare soprattutto.