Il ballerino Roberto Bolle sarà ospite questa sera di Fabio Fazio a Che tempo che fa, in onda su Rai Tre a partire dalle 20.10. Roberto Bolle, per quei pochi che ancora non lo conoscessero, nasce a Casale Monferrato il 26 marzo del 1975; da subito si sente attratto dalla danza, tanto da entrare in tenera età in una delle scuole più famose di danza, la Scuola di Ballo della Scala di Milano. Ben presto entra nelle grazie di Rudolf Nureyev, che nota in Roberto Bolle grandi qualità artistiche, e lo sceglie come interprete principale nel balletto Morte a Venezia. Nel 1996, alla fine della sua stupenda esibizione in Giulietta e Romeo, è consacrato Primo Ballerino: sarà questo il trampolino di lancio di Roberto, infatti, da quel momento sarà protagonista principale e indiscusso di moltissimi balletti sia contemporanei sia classici. Tanto per citarne alcuni, Il lago dei cigni, Lo schiaccianoci, Giselle e La vedova allegra.
Roberto Bolle non rappresenta solamente un talento artistico, infatti il suo impegno anche nel sociale a difesa dei diritti umani lo porta nel 1999 a essere nominato dallUnicef, “Ambasciatore di Buona Volontà”, e dopo aver partecipato in questo ruolo a innumerevoli progetti per la solidarietà, nel 2006, si reca nel Sudan, al fine di testimoniare la triste e tragica situazione in cui si trovano a vivere le popolazioni locali. Due anni fa, nel 2012, Roberto Bolle viene nominato “Cavaliere dellOrdine al Merito della Repubblica Italiana”, per le sue qualità artistiche culturali. Dalla sua nascita a oggi la sua strada è stata costellata di successi, ma nonostante ciò, la sua personalità è rimasta sempre la stessa. Sincera, schietta, leale, tanto che in alcune delle ultime interviste rilasciate di recente, in merito a una domanda postagli sulla situazione attuale in cui versa il sistema italiano per quanto riguarda cultura e arte, senza mezzi termini ha schiettamente affermato che lItalia negli ultimi decenni è stata “gestita” da una classe politica poco attenta a dir poco, quindi la situazione critica attuale in cui versa questo specifico settore, che al contrario dovrebbe essere uno dei poli trainanti per la ripresa economica e culturale italiana, continua stranamente a essere trascurata.
Facendo poi un preciso riferimento ai tagli attuati dal Governo, con veemenza afferma che gli spettacoli che si succedono alla Scala di Milano, se gestiti diversamente, sarebbero fonte di guadagno, vista la grande affluenza costante di spettatori. Poi accenna alla diversa situazione in America, dove non solo lo stato americano, ma anche i semplici privati investono nel settore della cultura, sia per avere un rientro d’immagine sia economico, infatti, chi investe nella cultura in America, non è soggetto a pagamenti di tasse insostenibili. A una precisa domanda sull’attuale Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, afferma sinceramente che le promesse fatte sono tante, ma tutto sta ora a vedere di attuarle.