Il 17 aprile Canale 5 manda in onda la prima parte della fiction Rodolfo Valentino – La leggenda, che vede protagonista Gabriel Garko. Rodolfo Valentino è stato una star del cinema muto, un vero e proprio divo, probabilmente il primo, del grande schermo. Nato a Castellaneta, in provincia di Taranto il 6 maggio 1895, nella sua vita è stato prima a Parigi, poi a New York e quindi a Hollywood, dove, tra un lavoretto e un altro, è riuscito a sfondare nel mondo del cinema. Terzo di quattro figli, suo padre era un veterinario che, pensando di essere lontanamente imparentato con alcuni nobili papalini, decise di aggiungere al proprio nome un tratto nobiliare trasformandosi così da Giovanni Guglielmi in Giovanni Guglielmi di Valentina DAntonguella. La madre, invece, era Maria Berta Gabriella Bardin, dama di compagnia della marchesa Giovinazzi e realmente di origini nobili, essendo figlia di aristocratici piemontesi trasferitisi in Francia.
Il suo carattere e le sue doti di ballerino non sarebbero probabilmente venute fuori se non fosse stato scartato durante le selezioni per accedere al Collegio Navale Morosini della Marina a Venezia. Questo, e altri motivi, lo spinsero infatti a recarsi a Parigi, dove abbracciò lo stile di vita frivolo del parigino classico restando così in breve tempo senza soldi. Tuttavia fu proprio a Parigi che Valentino iniziò a ballare e, quando fu costretto a tornare a Taranto per mancanza di denaro, si rese conto che la sua vita non poteva essere nella cittadina italiana. Affascinato dai racconti che sentiva sullAmerica, decise di partire: era il 1913.
Nuovamente senza soldi, Valentino lavorò come cameriere fino a diventare poi taxi-dancer, ossia ballerino a pagamento per donne che non avevano un partner con cui danzare. Il lavoro rendeva bene e inoltre Rodolfo Valentino era un ballerino nato, per cui iniziò a essere notato non solo da ricche signore in cerca di partner, ma anche da ballerine professioniste. Tra un ballo e un altro, il futuro attore ebbe anche una serie di relazioni amorose, che gli diedero la fama di latin lover. Tuttavia il suo carattere irrequieto lo portò a spostarsi nuovamente, per approdare, dopo una breve sosta a San Francisco, a Hollywood.
Dopo alcune comparsate in un paio di film, nel 1921 arriva il successo ne I Quattro Cavalieri dellApocalisse. Il suo modo di muoversi, il suo fascino, ma soprattutto il magnetismo del suo sguardo, lo resero lattore più amato dal pubblico femminile che veniva incantato dai suoi personaggi di eroe delinquente e romantico. E proprio come un eroe romantico, Rodolfo Valentino muore giovanissimo, allapice del successo, alletà di 31 anni. La morte fu causata da un attacco di peritonite, accompagnata da una forte polmonite, il 23 agosto del 1926.
Una folla di circa diecimila persone seguì commossa il carro funebre e moltissime ammiratrici si lasciarono andare a scene di delirio e fanatismo come mai prima era successo. A oggi, gli effetti legati al suo nome sono sicuramente più attutiti, ma per molti esso continua a essere sinonimo di bellezza, eleganza, danza e amore. Molti gli omaggi resi al celebre italo-americano, come il Museo Rodolfo Valentino sorto nella sua città natale, manifestazioni, musiche e ora anche una fiction televisiva.