Nottetempo è lopera prima di Francesco Prisco. Con la partecipazione straordinaria di Giorgio Pasotti, che, ahinoi, è però lattore peggiore (o quasi) di questo prodotto cinematografico, poteva essere un bel film. Sia per lambientazione nella quale è girato, il Sud Tirol – che già di per sé dovrebbe aiutare una fotografia che al contrario, in questo caso, non emoziona minimamente -, sia per la sinossi decisamente interessante. Peccato così non sia affatto.
Tutto inizia non si sa bene dove, certo però su di unautostrada. Due poliziotti appostati per il controllo stradale di turno, un autobus che superando i limiti di velocità si ribalta. Un incidente tragico, nel quale una donna, incinta, perde la vita. Unica superstite una giovane riccioluta (Nina Torresi) innamoratissima di quelluomo riuscito a salvarla, il suo Marco (Giorgio Pasotti) che nemmeno sa della sua esistenza. Lo shock è forte e Marco mette la sua vita in pausa per un po. Smette di fare il poliziotto e torna a Bolzano, suo paese natio, dove si scoprirà avere compagna e figlio, che tuttavia durante i suoi 9 anni dassenza si sono costruiti un futuro migliore. E poi lei, la biondina scampata alla disgrazia. Insegue Marco fino a Bolzano, ma facendo lautostop sale inaspettatamente sullauto di chi Marco lo vuole ammazzare.
Una sceneggiatura interessante, messa in scena da un cast non allaltezza. O forse, soltanto, coordinato malissimo, da un regista ancora poco pronto per il Cinema. Brava Nina Torresi sullo schermo che, nonostante la sua giovane età, appare comunque la migliore attrice del film intero. Pasotti, invece, deludente. Una recitazione, la sua, finta e quasi ridicola.
Dalla notte si parte e alla notte si ritorna spiega il regista, Francesco Prisco. Nottetempo ho voluto fosse un movimento circolare di inquietudine, che si completasse in quello che mi piace pensare come un viaggio al contrario da parte del protagonista. Vediamo, infatti, ogni personaggio bramoso di qualcosa daltro che non può avere. Tutti spinti da sentimento, senza il quale non potrebbe esistere nessun movimento, nessun viaggio.
Nottetempo non riesce a emozionare, non riesce a mettere in tensione lo spettatore come invece auspicherebbe di fare. La colonna sonora è tutta caratterizzata da picchi daudio e suoni ripetuti, proprio per incitare lansia e la paura di chi assiste. Ma le immagini non aiutano, linterpretazione nemmeno. Forse, allora, una buona musica non basta affatto.
Prodotto da Annamaria Morelli – anche sceneggiatrice insieme al regista, e al collega Gualtiero Rosella – Amedeo Bacigalupo e Alessandro Cannavale per Elsinore Film, Nuvola Film e Run Comunicazione, con il contributo di BLS-Sud Tirol Alto Adige, e il supporto di Campania Film Commission, Nottetempo esce nelle sale domani, 3 aprile.
Non amo il giudizio gratuitamente negativo nei confronti di un prodotto cinematografico qualunque. Credo, infatti, che il Cinema, così come l’arte, sia anche e soprattutto soggettivo. Che ognuno degli spettatori allora sia libero di giudicare, magari discordando da quanto ho appena scritto. E chissà, forse tra voi ci sarà qualcuno che, al contrario, apprezzerà Nottetempo come non mai. Personalmente, tuttavia, credo sia il prodotto cinematografico tra i meno riusciti che io abbia mai avuto il piacere di recensire. Peccato.
Ma che nessuno demorda. Perché come il primo clamoroso flop di Vasco Rossi a Sanremo, sia mai che anche questo sia solo l’inizio di una lunghissima serie di successi firmati Prisco. In bocca al lupo!