Il simpatico pappagallo protagonista di Rio torna in un sequel che unisce commedia familiare, musica e un viaggio esotico alla ricerca delle proprie origini. Nel film precedente, il macao dalle piume cerulee era il protagonista di una storia di formazione che raccontava il passaggio dallinfanzia alletà adulta. Ora Blu è cresciuto, vive a Rio de Janeiro con lanima gemella Jewel ed è padre di tre pappagallini. La famigliola felice scopre però di non essere lunica rimasta della specie, come tutti credevano. Linda, la libraia che aveva addomesticato Blu, e Tullio, lornitologo diventato suo marito, lavorano nella riserva naturale di Rio e scoprono dei nuovi esemplari della razza di Blu: è lespediente narrativo che mette in moto la vicenda, spingendo i protagonisti a lasciarsi alle spalle la vita tranquilla e ordinaria per lanciarsi nellignoto.

Desiderosi di riunirsi alla famiglia che non sapevano di avere, i due protagonisti si imbarcano in un viaggio attraverso la foresta amazzonica, affrontando avventure rocambolesche e incontrando nuovi pericoli e vecchi nemici, come Miguel, che torna a inseguire Rio per avere la sua vendetta.

Il regista Carlos Saldanha dirige un musical ricco di musica e di colori (grazie allabile lavoro dei Blue Sky Studios, gli stessi de LEra Glaciale), divertente e lineare, forse troppo. Rio 2 combina ingredienti ben noti, lesaltazione dei valori familiari, il contrasto tra natura e civiltà, le gag comiche e le parodie musicali. Funziona però la ripresa di alcuni elementi della commedia americana, qui declinati nella versione pennuta: nella foresta, Blu incontra il suocero, il re della sua zona, abituato alla vita selvaggia tanto quanto Blu è attaccato alle comodità cittadine. Lincontro crea un conflitto, elemento essenziale della narrazione, offrendo nel contempo numerosi spunti di comicità.

Si gioca volentieri sul contrasto tra il pappagallo di città armato di marsupio e il contesto amazzonico, ma anche sulle performance di Miguel e sui siparietti comici che costellano la storia. Non manca nemmeno la tematica ambientalista: la minaccia di una deforestazione illegale incombe sul futuro della ritrovata famiglia di Jewel e dellintera specie. lo sfruttamento insensato delluomo il vero nemico, il villain della storia, che causa danni irreparabili alla splendida foresta. Limportanza della natura e della famiglia è il messaggio che passa ai bambini senza difficoltà, ma anche senza lo sforzo di puntare a un pubblico più adulto.

Sulla trama semplice e senza sorprese, infatti, dominano la musica e le scenografie, splendide fin dalla prima sequenza ambientata durante il Carnevale. Piacevoli e di ottima qualità, certo, ma in dosi massicce possono oscurare la storia, togliendo un po’ di quella magia che, invece, aveva catturato nel primo film. Resta comunque il classico prodotto per la famiglia, adatto a trascorrere insieme un pomeriggio delle vacanze pasquali, per godere di uno spettacolo divertente, sano e curato in ogni dettaglio.