Tra gli ospiti della puntata di oggi di Che tempo che fa è atteso anche Don Gino Rigoldi, uno dei religiosi che ormai da molti anni si prendono cura dei giovani carcerati e di altre figure problematiche, tentando di reinserirle nella società. Nato a Milano nell’ottobre del 1939, Virginio Rigoldi è cresciuto nel popoloso quartiere di Crescenzago. Dopo aver concluso le scuole elementari, ha quindi iniziato a frequentare l’avviamento professionale, per poi impiegarsi in qualità di operaio presso una piccola impresa di apparecchiature elettriche. Al compimento dei diciotto anni, ha lasciato la casa dove aveva vissuto per trasferirsi nel seminario arcivescovile di Venegono, dove ha completato gli studi. Vistosi rifiutare la richiesta di ordinazione dal rettore, ha iniziato a lavorare nella mansione di vicerettore in un collegio varesino, il De Filippi, dove è riuscito a relazionarsi con giovani e adolescenti bisognosi. Un compito nel quale ha presto dimostrato grandi doti.



Nel 1967 è stato ordinato sacerdote, restando ancora per quattro anni nella struttura di Varese, per poi essere inviato presso la parrocchia di San Donato Milanese. Le difficoltà sorte nei rapporti con il parroco locale lo hanno però spinto a chiedere dopo un solo anno di attività una sua ricollocazione in qualità di Cappellano presso il Beccaria, l’Istituto penale per minorenni in cui presta ancora la sua opera. Unattività nella quale è previsto un forte sostegno per tutti i ragazzi che una volta usciti dal carcere non saprebbero a chi rivolgersi, in concerto con i servizi sociali e teso a trovare possibilità di alloggio, scolastiche e lavorative in grado di dare agli stessi una nuova prospettiva. A portarla avanti anche l’associazione Gruppo amici del Beccaria, nata nel 1973 e poi diventata Comunità Nuova, presieduta proprio da Don Gino Rigoldi. Con il tempo, l’associazione ha iniziato a occuparsi anche del contrasto alle tossicodipendenze, quella da eroina in particolare, cercando allo stesso tempo di attivare canali istituzionali con gli enti pubblici e locali. Una operazione di largo respiro che ha permesso con il tempo di recuperare molti individui problematici e di reinserirli a pieno titolo nella vita sociale, grazie a iniziative mirate. Affiancata dal 1999 da una iniziativa che ha avuto come teatro la Romania, le cosiddette Case del Sorriso, le quali hanno svolto la loro azione in favore dei giovani di quel paese.



Proprio la sua intensa attività ne ha quindi fatto un punto di riferimento del volontariato cattolico, spingendo anche le istituzioni a riconoscerne la preziosa funzione, con onorificenze come quella di Cavaliere della Repubblica e di cittadino benemerito ottenuta dal Comune di Milano. Nel 2007 ha dato alle stampe un libro, Il male minore. Devianza giovanile, un problema per tutti, nel quale ha affrontato il tema del disagio giovanile raccontando la sua esperienza personale. Nel marzo di quest’anno ha invece partecipato a Pane quotidiano, trasmissione condotta da Concita De Gregorio su Rai Tre, nel corso della quale ha invitato a mostrare amore per le nuove generazioni e spiegato come la costruzione di relazioni non sia un processo isolato, ma una trama da tessere giorno dopo giorno con ferrea determinazione. 

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