Tra gli ospiti della puntata di Che tempo che fa in onda oggi troviamo anche Ozark Henry, cantautore belga conosciuto in Italia soprattutto per il successo del singolo “I’m Your Sacrifice”. Ozark Henry è lo pseudonimo di Piet Goddaer, nato a Courtrai il 29 aprile del 1970 e figlio di un musicista jazz e compositore di musica classica. Il suo debutto sulla scena musicale è arrivato nel corso del 1996, quando ha pubblicato il suo primo lavoro in studio, “I’m Seeking Something That Has Already Found Me”, un album di buon livello elogiato dalla critica specializzata e soprattutto da David Bowie. Nonostante ciò non è riuscito a ottenere grande successo, a causa della mancanza di un adeguato supporto pubblicitario. Molto meglio è andata invece due anni più tardi al secondo album, “This Last Warm Solitude”, che dopo essere uscito sul mercato belga si è poi esteso nei Paesi Bassi, in Francia e in Germania, con ottimi risultati di vendita. Un successo testimoniato anche dal conseguimento dello Zamu Award in qualità di miglior cantautore dell’anno. 



Anche i media hanno iniziato ad accorgersi in questo periodo dell’artista belga, tanto da spingere l’acclamata rivista musicale francese Les Inrocks a dargli l’ingombrante soprannome di giovane Bowie fiammingo. Il terzo episodio della discografia di Ozark Henry è poi arrivato nel 2001, quando è stato lanciato sui mercati internazionali “Birthmarks”, sotto l’egida dell’etichetta Sony. L’album ha ottenuto nuovamente un ottimo riscontro in termini di vendita, consacrando la sua notorietà con i singoli “Sweet Instigator” e “Rescue”, capaci di arrivare entrambi al disco di platino. Anche in questo caso lo Zamu Award lo ha premiato in qualità di miglior artista pop rock e miglior produttore. 



Il 2004 ha visto invece l’uscita di “The Sailor Not the Sea”, ancora una volta premiato da larghe vendite, certificate dal disco d’oro e dalle ottime recensioni della critica specializzata, oltre che da un nuovo Zamu Award, come miglior cantautore. Due anni dopo è poi arrivato il quinto album, “The Soft Machine”, seguito a un anno di distanza da “A Decade”, raccolta che ha riunito il meglio della sua produzione. Nel 2010 ha invece pubblicato “Hvelrki”, sesto lavoro in studio e una nuova raccolta, “The Essential”, nella quale sono stati riuniti tutti i singoli usciti sino a quel momento. Infine, il 2013, quando la sua popolarità si è notevolmente estesa, raggiungendo paesi come il nostro grazie a “I’m Your Sacrifice”, singolo che lo ha visto impegnato insieme ad Amaryllis Uitterlinden, il quale ha poi fatto parte del settimo album, “Stay Gold”, prodotto dallo stesso autore il quale ha voluto stavolta controllare ogni fase produttiva.

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