La puntata del 10 maggio di “Ulisse – Il piacere della scoperta”, la trasmissione di Rai 3 condotta da Alberto Angela, è dedicata alla figura di Ottaviano, primo imperatore romano e successore di Giulio Cesare. Nel 44 a.C. Giulio Cesare è vittima di una congiura ordita da una ventina di senatori, tra cui Marco Giunio Bruto e Cassio Longino, che lo ritenevano un tiranno, usurpatore dei poteri del Senato. Cesare si era da poco proclamato dittatore a vita quando fu ucciso, il 15 marzo, all’interno della Curia (che verrà successivamente murata e dichiarata luogo maledetto da Augusto). Marco Antonio, luogotenente di Giulio Cesare e abile condottiero, durante i funerali di Cesare tenne un accorato discorso che provocò la rabbia del popolo romano nei confronti dei cesaricidi Bruto e Cassio, che furono costretti a scappare nelle province orientali. L’apertura del testamento di Cesare riservò ad Antonio, erede designato, un’amara sorpresa: Cesare ha indicato suo erede il pronipote 19enne Ottaviano. Lo scontro tra i due contendenti sembra ormai alle porte e i due eserciti si trovano uno contro l’altro nei pressi di Modena nel 43 a. C. ma lo scontro fu evitato dalla mediazione del patrizio Marco Emilio Lepido. Venne costituito il secondo triumvirato, con la divisione dei territori per aree di influenza: a Lepido andò la Spagna, ad Antonio la Gallia Cisalpina e a Ottaviano la Sicilia, la Sardegna e l’Africa. Tra Antonio e Ottaviano non c’era alcuna stima reciproca ma l’accordo fu siglato per convenienza personale, con lo scopo di fronteggiare il nemico comune: l’esercito dei cesaricidi. Le truppe di Antonio ed Ottaviano sconfissero quelle di Bruto e Cassio a Filippi, in Grecia, nel 42 a.C. . I due cesaricidi si suicidarono prima di cadere nelle braccia dei nemici. Dopo la fine della guerra Antonio si trasferì in Egitto, alla corte della regina Cleopatra (l’amante di Cesare che era tornata ad Alessandria dopo l’assassinio), che divenne la sua amante. Ottaviano aveva bisogno di un pretesto per eliminare il suo nemico e riuscì a convincere l’aristocrazia romana del comportamento da traditore di Antonio, che si comportava come re di uno stato straniero. Il senato, nel 31 a.C. , dichiarò guerra ad Antonio, che fu sconfitto ad Azio in Grecia e si suicidò. Dopo qualche giorno anche la regina Cleopatra si suicidò (con un cocktail mortale di veleni), temendo di essere portata a Roma come trofeo di guerra. Ottaviano annesse l’Egitto a Roma ed eliminò Cesaronio, il figlio di Cleopatra e Cesare, un possibile rivale.
Ottaviano lasciò intatte le istituzioni repubblicane ma assunse effettivamente un potere pressoché illimitato, con il controllo totale delle truppe. La successiva proclamazione ad Augusto e a Pontefice, gli permisero di diventare la prima autorità religiosa dell’Impero. Secondo lo storico Svetonio, Augusto era di bassa statura e non godeva di buona salute, soffriva di emicrania e dolori articolari. L’imperatore amava il gioco d’azzardo, era molto superstizioso e terrorizzato da tuoni e fulmini. Augusto emanò una legge che puniva l’adulterio, ma allo stesso tempo ebbe una vita sessuale particolarmente libera, con molte amanti, spesso procurategli dalla moglie Livia, che resterà al suo fianco fino alla morte. Augusto attuò una serie di riforme che assicurarono prosperità e stabilità (cosiddetta Pax Romana), migliorando i rapporti con gli abitanti delle province romane, costruendo strade, acquedotti e persino creando una sorta di proto-organizzazione postale. A tutti i cittadini romani Augusto assicurava il cibo necessario per la sopravvivenza, ampliando le attività ricreative e lo svago (con lo sviluppo degli spettacoli circensi). Nel 9 d.C. Augusto decise di conquistare i territori occupati dalle tribù germaniche, con lo scopo di ridurre notevolmente i confini dell’impero. L’operazione militare si concluse in una incredibile disfatta: tre legioni romane (la diciassettesima, la diciottesima e la diciannovesima) caddero vittime della guerriglia abilmente organizzata dai Germani nella inospitale foresta di Teutoburgo. Migliaia di civili romani al seguito furono torturati barbaramente e uccisi. La sconfitta colpì duramente il morale di Augusto che solo 6 anni dopo decise di inviare altre truppe, guidate da Germanicus. Le truppe romane evitarono miracolosamente un nuovo sterminio e Roma rinunciò definitivamente alla conquista delle terre al di la dei fiumi Reno e Danubio, creando un solco all’interno dell’Europa tra popoli latini e germanici, una differenza culturale che influenzerà notevolmente la storia europea, fino ai giorni nostri. Ormai vecchio, Augusto dovette affrontare il problema della successione: sua moglie Livia non gli aveva donato alcun figlio e l’unico erede dell’imperatore era Claudia, la figlia avuta da un’altra relazione. Livia convinse Augusto a combinare il matrimonio tra Claudia e Tiberio, un figlio avuto da una relazione precedente. Augusto accettò a malincuore, nonostante non stimasse Tiberio. Dopo la morte Augusto verrà divinizzato ed entrerà di diritto come uno degli uomini che hanno maggiormente condizionato la storia negli ultimi 2.000 anni.
Questa sera, su Rai Tre a partire dalle 21.30, andrà in onda una nuova puntata di Ulisse-Il piacere della scoperta, il programma di divulgazione culturale condotto da Alberto Angela. Lappuntamento odierno sarà interamente dedicato a Caio Giulio Cesare Ottaviano, meglio conosciuto come Augusto, morto esattamente 2000 anni fa, nel 14 d.C. Augusto fu capace di dare una svolta alla storia di Roma (e del mondo) trasformando lurbe da Repubblica in Impero. Alberto Angela ci racconterà così la sua vita, iniziando la narrazione dallassassinio di Giulio Cesare per mano dei congiurati guidati da Bruto. Dopo quelle storiche 23 coltellate mortali, Augusto strinse in patto con lalleato-rivale Antonio, prima tappa della sua scalata al potere, che sarà ripercorsa momento per momento. Una volta diventato lincontrastato padrone di Roma, Augusto cambierà tutto, mantenendo comunque inalterate le apparenze e le formalità, come il ruolo del senato e dei senatori, in realtà svuotato, visto che Augusto concentrò su di sé tutti i poteri e le cariche diventando al tempo stesso console, tribuno e pontefice massimo. La sua fu una guida carismatica caratterizzata da unacume politico e propagandistico quanto mai moderno, capace inoltre di trasformare la città costruendovi il Foro, nuovi acquedotti, il Pantheon e lAra Pacis. Il viaggio in compagnia di Alberto Angela ci porterà anche allinterno delle Scuderie del Quirinale, che conservano gelosamente statue, sculture e busti dello stesso Augusto. Ci sposteremo poi allinterno della casa dellImperatore, i cui resti sono stati scoperti sul lato occidentale del colle Palatino. Ma come ogni epoca, anche quella aurea e prospera di Augusto era destinata a finire. Per il tuffo nel passato rinnoviamo lappuntamento a questa sera su Rai Tre alle ore 21.30.