“Ci dissociamo e prendiamo le distanza dalla puntata di REPORT condotta da Milena Gabanelli trasmessa in prima serata ieri su Rai 3 sull’argomento Shale Gas ed indotto petrolifero. Questo il commento del Presidente della FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, dopo la messa in onda del programma ieri sera. Durante la trasmissione – continua Marsiglia – sono state fornite informazioni non corrette e che destabilizzano soltanto la pubblica opinione in merito allo sviluppo energetico in Europa ed in particolar modo in Italia. Le tecniche di Fracking citate, infatti, non sono adoperate nei giacimenti italiani. Ad oggi in Italia abbiamo pozzi che sono stati già perforati e pronti e, si attende solo l’autorizzazione per immettere il gas nella rete nazionale. Siamo sconcertati che per il Servizio televisivo non siamo stati minimamente interpellati e, come noi, altri attori petroliferi presenti sul territorio italiano. FederPetroli Italia avrebbe infatti fornito, con dati e possibili sopralluoghi sui siti interessati, informazioni circa le tecniche, i fluidi, gli impianti, l’impatto ambientale ed altro di utile conoscenza a chi non è del settore. Insomma, conclude Marsiglia, l’industria petrolifera nella puntata di Report è stata solo ed esclusivamente criminalizzata e ridicolizzata da terzi. Non ci stiamo ad essere definiti criminali”.



Argomento principale della puntata di “Report” del 12 maggio 2014 è la diffusione dello shale gas, metano estratto con fratturazione idraulica, mediante l’immissione di liquidi nel sottosuolo. Questa tecnica può provocare terremoti? E se si potrebbe aver causato i due disastrosi terremoti in Emilia-Romagna che hanno causato complessivamente 47 vittime e danni per 13 miliardi di euro? Il mondo scientifico si divide sull’argomento. Il sismologo americano Ambuster è convinto che tra i fenomeni ci sia relazione e ha studiato l’attività di questo tipo di pozzi in Pensylvania e Ohio, dove le attività estrattive avrebbero provocato ben 9 terremoti, tra cui uno superiore ai 3 gradi della scala Richter. L’industria estrattiva è unanime nel definire queste teorie complottistiche (come nel caso del film Gasland del regista Josh Fox, che ha denunciato di essere stato vittima di una campagna denigratoria condotta dall’industria estrattiva). Un altro aspetto che pone seri problemi alla salute è l’inquinamento delle falde acquifere, provocato dall’utilizzo dei liquidi nella fratturazione idraulica. Secondo un rapporto del 2011, negli Stati Uniti (paese in cui il fenomeno si sta diffondendo notevolmente) vengono utilizzati 2.500 prodotti diversi, tra cui 750 sostanze chimiche (alcune di esse cancerogene). Il timore che possa scoppiare una bolla speculativa (simile a quanto successo per i mutui subprime) è fondato? Forbes è convinto di questo, a causa degli scarsi rendimenti di queste tecniche, soprattutto nel lungo periodo. La guerra tra Ucraina e Russia pone seri interrogativi sull’evoluzione del mercato. Il gas russo potrebbe essere rimpiazzato dall’esportazione del gas americano, ottenuto con queste tecniche innovative, e questo potrebbe sostenerne la redditività.Alcuni studiosi e tanti cittadini comuni nutrono alcune perplessità sul fenomeno dello stoccaggio di gas metano. A tal proposito il Ministero dello Sviluppo Economico esclude, sul proprio sito, ogni relazione tra le attività sismiche e stoccaggio di gas metano. Nel servizio successivo si parla dell’introduzione della norma, promossa dal deputato del Partito Democratico Michele Pompeo Meta, che prevede la riduzione del 30% dell’importo nel caso di pagamento di multe entro cinque giorni dalla comminazione.



Gli inviati di Report si sono recati in alcune delle maggiori città italiane, chiedendo ai responsabili a livello comunale quali effetti sta provocando la norma sulle casse locali. Lo scopo della norma era quello di incentivare il pagamento delle multe e quindi di rimpinguare di liquidità le casse dei comuni ma in realtà sta causando una forte diminuzione delle entrate. Quali sono i motivi? La percentuale delle multe non è aumentata e conseguentemente il gettito è diminuito. A pagare le multe sono le stesse persone che pagavano prima dell’introduzione della norma. A Milano solo il 28% dei multati ha usufruito di questa possibilità, causando una diminuzione delle entrate. Per compensare il mancato gettito stanno aumentando le tipologie di multa. A Roma l’intervento ha dimezzato il numero di ricorsi ma le entrate sono diminuite. Un cittadino multato su due non paga (e non pagava), un dato decisamente elevato. In comune lamentano una diminuzione delle entrate di 20 milioni di euro rispetto allo scorso anno, con ovvie ripercussioni sui servizi offerti dai cittadini. Vengono mostrate, ad esempio, alcune immagini di strade della Capitale in condizioni critiche che non consentono il normale transito agli autoveicoli. A Brescia il 90% dei multati ha usufruito dell’agevolazione, creando notevoli problemi alle casse comunali, in quanto la percentuale di persone che hanno pagato regolarmente non è aumentata. A Firenze la perdita è stata stimata in tre milioni e mezzo. A Bari il 40% dei multati continua a non pagare, percentuale che a Palermo raggiunge il 60%. A Napoli solo un multato su 10 ha pagato con lo sconto. Gli inviati della trasmissione si sono recati da Michele Meta, promotore dell’iniziativa, e dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, per mostrare i dati tutt’altro che esaltanti. I due politici hanno difeso la norma e hanno contestato i dati.



Nuovo appuntamento questa sera con le inchieste di Report. Il programma di approfondimento torna questa sera alle ore 21.05 su RaiTre. Il nodo centrale della puntata di questa sera sarà lo Shale caos, una bolla o un’occasione per voltare pagina? Si può parlare di nuove frontiere per lestrazione di gas e petrolio? Il programma di Milena Gabanelli ci porterà  tra gli stati di New York, Pennsylvania e Texas per seguire l’estrazione dello shale gas tramite la pratica del fracking, la frantumazione del sottosuolo usando pressioni e solventi chimici.  Alcuni esperti americani hanno rivelato pro e contro di questa tecnica che sembra essere dannosa per ‘ambiente e i cittadini, alcuni dei quali si sono visti arrivare nei loro rubinetti acqua puzzolente che sincendia a causa del metano. Tutti coloro che non possono o non vogliono vedere la puntata in tv possono farlo grazie alle nuove tecnologie. In particolare, la puntata sarà disponibile sul sito Rai (clicca qui) oppure sul vostro tablet o smartphone grazie alle applicazioni messe a disposizione dalla rete.

E tutto pronto per una nuova puntata di Report, in onda nella prima serata di oggi su Rai Tre. Tra le inchieste che la giornalista e conduttrice Milena Gabanelli presenterà, cè anche quella a cura di Giuliano Marrucci intitolata A tutto gas di cui è stato diffuso un video anticipazione: quando nel 2006 iniziavano i primi screzi tra Russia e Ucraina, in Italia era scattato lallarme forniture di gas. Per correre ai ripari, era necessario costruire 13 rigassificatori nel minor tempo possibile, ma dopo otto anni ne abbiamo costruiti solo un paio. Intanto, gli screzi tra Russia e Ucraina si sono trasformati in una guerra civile che rischia di coinvolgere tutta lEuropa. E a pagare, scrive il giornalista, saranno le nostre bollette. Clicca qui per vedere il video anticipazione dellinchiesta

Va in onda questa sera, lunedì 12 maggio 2014, una nuova puntata di Report condotta come sempre da Milena Gabanelli su Rai Tre. Tante le inchieste che andremo a vedere anche in questo appuntamento settimanale: si parte con Shale Caos di Roberto Pozzan, un viaggio tra gli stati americani di New York, Pennsylvania e Texas dove si sta praticando lestrazione dello shale gas attraverso la pratica del fracking, “la frantumazione del sottosuolo attraverso pressioni e solventi chimici”. La trasmissione Rai tenterà di capire quale sarà il futuro dellapprovvigionamento energetico del nostro Paese e dellEuropa: “Possiamo continuare a basarlo sulle energie fossili – è la domanda a cui si proverà a rispondere – o ci sono nuove frontiere per lestrazione di gas e petrolio che possono essere percorribili come alcuni credono?”. A seguire ecco Multe in saldo, linchiesta a cura di Claudia Di Pasquale sullo sconto del 30% in vigore dallo scorso 21 agosto sulle multe pagate entro 5 giorni: ecco come sta andando a distanza di sei mesi. Infine vedremo A tutto gas, inchiesta di Giuliano Marrucci: nel 2006, quando iniziavano i primi screzi tra Ucraina e Russia, in Italia era allarme forniture di gas. Da allora sono passati 8 anni e, mentre il rapporto tra Russia e Ucraina si è trasformato in una guerra civile, noi di rigassificatori ne abbiamo costruiti solo un paio. Cosa accadrà?