Il Jobs Act, presentato da Renzi per rilanciare loccupazione, quella giovanile in particolare, va considerato un po extra-terrestre. Intendiamoci, Eugenio Finardi non centra, né tantomeno alludiamo a forme di vita aliene; semplicemente, non ci sembra offra soverchie chance dimpiego per chi cerca un lavoro possibile, un impiego comune (magari in comune, eventualmente nel proprio), una professione, per così dire, terra terra. E a proposito di terra, vorremmo cogliere loccasione per spezzare una lancia, possibilmente senza spezzarci la schiena, sulle opportunità che offre la geologia, una branca delle scienze un po dimenticata, considerata ai giorni nostri alla stregua di una terra di nessuno. Errore imperdonabile. Perché la geologia, dal punto di vista occupazionale, è ancora terra di conquista.

Come dice lo Zingarelli – un vocabolario che sa tante cose perché non ha avuto remore a raccattarle anche da terra, ovunque gli capitasse, qua e là, in giro per il mondo – il geologo è colui che studia la terra per constatare che sia effettivamente fatta di terra. Come dice il termine stesso (che deriva dal greco geo, terra, e lògos, parola), il lessico del geologo è spesso incomprensibile, forse perché si ritrova sovente a parlare con la bocca piena di terra. Normale, perché se la bocca fosse piena dacqua, il geologo sarebbe in realtà un palombaro! La scienza dei geologi, la geologia, si divide in cinque grandi categorie: la prima, chiamata geologia applicata, richiede molta applicazione (eh, già!); la seconda, denominata geologia urbana, esige modi ben educati e un particolare bon ton; la terza, conosciuta con il nome di geologia marina, rivendica la sua specifica natura, che è quella di andare al fondale delle cose; la quarta, cosiddetta geodinamica, obbliga a continui movimenti (per questo molti ex ballerini si laureano in geologia); lultima, la geologia sedimentaria, pretende una consolidata attitudine allozio, giacché costringe a condurre una vita assai sedimentaria, vista la particolare postura, che obbliga a estenuanti sedute di studio sulle rocce del luogo dove viene svolta la ricerca geologica. Sia chiaro, però: per fare il geologo bisogna possedere una sovrabbondante dose di entusiasmo, poiché stiamo parlando di una professione che spesso ti mette, nel senso letterale del termine, con il culo per terra.

Geologi si nasce o di diventa? Si diventa, si diventa. Recenti studi psicopedagogici hanno evidenziato come si possa facilmente predire, con buona dose di approssimazione e sin dalla più tenera età, le scelte lavorative degli adulti di domani. La ricerca, condotta su un campione di 3.500 marmocchi in età prescolare, si basa sullascolto delle filastrocche canticchiate dai bambini prima di iniziare i loro giochi. Facciamo un esempio: Pimpiripette nusa / Pimpiripette pam! / Pimpiripette nusa / Pimpiripette pam! era una nenia infantile che avrebbe ispirato Francesco Tullio Altan a inventare e disegnare la Pimpa anni dopo. A tal proposito, i geologi come tradiscono la loro passione? Facile, da piccoli molti di loro si ritrovano a cantare, quasi involontariamente: Giro giro tondo / casca il mondo / casca la terra / tutti giù per terra.

Come dicevamo, il geologo scopre la sua innata vocazione molto presto: unaltra precocissima passione ludica è per il Geomag, un gioco che letteralmente ti calamita per ore e ore nella costruzione di forme fantastiche. Per non parlare delle enormi buche nella sabbia che il piccolo geologo inizia a scavare al mare, incurante degli ombrelloni dei vicini. Mentre a costruire castelli non ci pensa proprio, altrimenti opterebbe per la professione di geometra.

I geologi sono facilmente identificabili perché non girano mai scalzi, anzi, indossano tutti la stessa marca di calzature: le Geox. I geologi non amano scrivere, ma può capitare che si appassionino alla calligrafia, e in tal caso diventano geografi. Precisi, quasi maniacali nel loro lavoro, non usano scrivere, come la maggior parte di noi comuni mortali, sui comunissimi fogli di carta formato A4, bensì su enormi superfici cartacee, chiamate con inveterato senso dell’umorismo – invero un po’ terra terra – “cartine”, che vengono fittamente riempite con migliaia e migliaia di nomi di città, fiumi, montagne. Alla fine dell’esplorazione del territorio oggetto della loro ricerca, le cartine vengono fumate in gruppo, a mo’ di rito collettivo propiziatorio.

Se mai incontraste un geologo mentre sta scavando e studiando la conformazione del terreno, vorrebbe dire che vi siete imbattuti in un georundio. Il geologo, poi, è uno dei pochi studiosi che sa usare bene il congiuntivo, anche se vi ricorre solo ed esclusivamente in terza persona: per esempio, “Se egli fossile un po’ più duttile, i nostri rapporti non si cristallizzerebbero”. Lavoratori avventurosi e avventurieri, va detto che il loro film preferito era, è e probabilmente rimarrà per sempre “La spada nella roccia”, mentre il personaggio meno amato è, senza ombra di dubbio, Giovanni Senza Terra.

Brevi cenni di storia. Il primo geologo di cui si hanno notizie certe fu un egiziano, il famoso Geoglifico. Nell’antica Grecia invece visse un geologo che dette prova di grande ingegno ed ebbe, per il suo tempo, intuizioni che lo portarono a vette inarrivabili: il suo nome era Apogeo. Altro famoso geologo passato alla storia come autentico artista fu Geotto, capace di disegnare per terra cerchi di una perfezione assoluta. In epoca moderna ricordiamo una coppia di geniali geologi gemelli georgiani, Geo & Geo, separati alla nascita, diventati geologi senza sapere l’uno dell’altro, reincontratisi e tornati a vivere da adulti insieme sotto lo stesso tetto, in un pied-à-terre (e dove, se no?).

Caratteristiche fisiche. Il geologo dovrebbe avere – almeno in teoria – due braccia rubate all’agricoltura, due mani come badili, due gambe ben piantate per terra, due scarpe grosse e un cervello fino. Ma queste, in pratica, sono le caratteristiche del contadino, che è il parente più furbo della famiglia, dal momento che, senza buttar via tempo frequentando l’università (i geologi, tra l’altro, vengono considerati dagli altri studenti come delle vere frane), è riuscito a mettere concretamente a frutto le proprie conoscenze sulla terra. I geologi sono notoriamente di bassa statura, in caso contrario avrebbero perennemente la testa tra le nuvole e non farebbero i geologi, bensì i meteorologi.

Un fitto e tremendo mistero avvolge la vita dei geologi: ma se una geologa sposasse un piromane, intorno a loro si farebbe terra bruciata?