Nella puntata di ieri sera di Quarto Grado, Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero sono tornati su alcuni importanti casi di cronaca. Si è parlato di Roberta Ragusa, del delitto di Avetrana, ed è stato delineato anche un vero e proprio profilo psicologico del killer di Firenze. Per restare nell’ambito della cronaca nera, si è tornati a parlare anche della scomparsa di Elena Ceste, la mamma di Costigliole d’Asti della quale non si hanno notizie ormai da più di 100 giorni. Gli inquirenti sospettano che possa esserci stata un’istigazione al suicidio e indagano seguendo anche questa pista. Si teme infatti che Elena possa essere stata ricattata su Facebook per via di un video compromettente. Il cognato della donna, Danilo, ha parlato di fronte alle telecamere a nome di tutta la famiglia, facendo presente che Elena, secondo loro, si sarebbe allontanata volontariamente da casa. A questa conclusione i suoi familiari sarebbero giunti sommando una serie di elementi e la loro opinione è che la donna possa essersi accordata con qualcuno che sarebbe andata a prenderla quella mattina per portarla via. Non si sarebbe trattato necessariamente di un uomo, ma di una persona qualsiasi che l’avrebbe aiutata ad allontanarsi da casa. I vestiti lasciati vicino al cancello, sempre secondo Danilo, non sarebbero che un depistaggio voluto dalla stessa Elena, che li avrebbe messi lì appositamente perché fossero trovati. Ma la grande novità di questa settimana è un messaggio anonimo, una lettera scritta da qualcuno che si è firmato come “il consolatore” e che ha appuntato alcuni passi della Bibbia e più precisamente del Nuovo Testamento. Forse si tratta di un riferimento alla grande religiosità di Elena e dunque di un invito a guardare in quella direzione? Secondo il generale Garofano si tratta di un elemento molto utile che andrà valutato nei dettagli dagli inquirenti. Intanto, per parlare delle paure di cui può essere vittima una donna, è stata invitata in studio Anna Falchi, che ha raccontato la sua personale esperienza e come ne è uscita. A seguire si è tornati ad affrontare il caso di Melania Rea, per parlare di una figura che in tutto questo tempo è rimasta ancora avvolta nell’alone del mistero. Si tratta del telefonista, colui che fece la famosa telefonata per avvertire i carabinieri della presenza del corpo di una donna abbandonato nel bosco. Chi è quest’uomo? La sua identificazione potrebbe portare, secondo gli avvocati di Parolisi, a una vera e propria svolta nel processo. Non sono della stessa opinione, però, lo zio e il fratello di Melania. Questi ultimi, in collegamento con la trasmissione, fanno sapere che a loro giudizio anche la testimonianza diretta di questa persona non potrebbe mai portare a scagionare Parolisi. Gli avvocati dell’uomo invece spiegano che ascoltare il telefonista sarebbe fondamentale per capire se fu lui ad accendere il telefono di Melania quella mattina, oppure no. Tutto questo in relazione alla manomissione del cadavere che è stata riscontrata. L’inviato di Quarto Grado è andato anche di persona nei paesi limitrofi al bosco per cercare di capire a quale ambito geografico possa essere riferito il dialetto parlato da quell’uomo ed ha ottenuto alcune indicazioni dalle persone del posto. Ora non resterebbe che richiedere agli uomini che vivono nella zona di sottoporsi a una perizia volontaria della voce, ma non si ha di certo la garanzia che questo porterebbe all’identificazione del telefonista. Un altro Ignoto che non ha trovato ancora un nome è colui che avrebbe commesso l’omicidio di Yara Gambirasio. Per cercare di identificarlo ci si sta concentrando sull’identificazione della presunta madre. L’ultima novità, alla quale si è giunti intervistando un amico del padre di Ignoto, è che la ragazza con cui allora l’uomo ebbe una relazione era solita prendere l’autobus per tornare a casa la sera. Di certo si è ancora lontani dal darle un nome. In merito al delitto di Meredith Kercher, ieri sera a Quarto Grado ha parlato direttamente Francesco Sollecito, il padre di Raffaele, che dopo aver visionato il video in cui ci si chiede se si possa o meno riconoscere Amanda che entra nel parcheggio, ha detto di non riconoscere la ragazza e ha voluto inoltre sottolineare che in ogni caso, anche se lo fosse, Amanda era sola e non c’era Raffaele. Per quanto riguarda il delitto di Avetrana, Sabrina Misseri e Cosima Serrano continuano a difendersi dall’accusa che le ha condannate all’ergastolo in base a una serie di motivazioni recentemente rese pubbliche. Secondo gli avvocati difensori della zia e della cugina di Sarah Scazzi, infatti, le due donne sarebbero innocenti. Il movente dell’omicidio non viene infatti accettato dalla difesa, che ritiene ci sia anche una mancata corrispondenza per quanto riguarda gli orari in cui sarebbe avvenuto l’omicidio. Gli sms inviati dalla ragazza proprio in quei minuti assumerebbero in questo senso una grande importanza. Sabrina dunque, da quando è in carcere continua ad affermare la sua innocenza e i suoi avvocati ritengono che Michele abbia commesso da solo il delitto di sua nipote. Per tale ragione non andrebbero ricercati ulteriori colpevoli. Una donna rimasta “prigioniera” del suo amore è probabilmente Federica Giacomini, in arte Ginevra, che aveva una relazione con un uomo molto pericoloso, Franco Mossoni. Adesso Federica è sparita nel nulla e la sua famiglia si chiede se possa esserle successo qualcosa di brutto e se sia coinvolto lo stesso Mossoni, che nel frattempo è in carcere per essersi introdotto con violenza nell’ospedale San Bortolo di Vicenza. L’opinione pubblica intanto si chiede quante siano state effettivamente le vittime del killer di Firenze, Riccardo Viti. Le donne, come ha raccontato in diretta una di loro, venivano imprigionate e poi seviziate da quest’uomo il cui profilo ricorda molto quello di Pacciani, il mostro di Firenze.



Nella puntata di questa sera di Quarto Grado Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero tornano ad Avetrana per parlare dell’omicidio di Sarah Scazzi. Dopo la deposizione delle motivazioni della sentenza di condanna all’ergastolo, la difesa ribadisce l’innocenza di Sabrina Misseri e Cosima Serrano: orari e movente dellomicidio le scagionerebbero. Sulla pagina Facebook del programma gli utenti scrivono parole molto dure sulle due donne: Ancora questa storia ma lo vogliamo capire che queste donne hanno cercato di coprire tutto servendosi di Michele debole e senza spina dorsale era sfruttato e maltrattato e Si accusano es cagionano a vicenda! Ma non si vergognano! Riescono a dormire la notte! Dentro tutti e via le chiavi sino alla verità. Parole dure anche per Michele Misseri: Secondo me tutta la famiglia dentro… perché secondo voi è giusto, ipotizzando che non sia lui l’assassino anche se ne dubito visto che in primis appena arrestato a caldo e senza nessuna interferenza ha confessato… è giusto che se ne stia a casa tranquillo dopo aver buttato la nipote dentro un pozzo?.

Il venerdì sera di Rete 4 è come sempre dedicato alla cronaca nera di Quarto Grado, il settimanale a cura di Siria Magri e condotto dal duo Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero. Il programma, che mira a fare luce sui gialli ancora insoluti, dedicherà un ampia finestra al caso delle 276 studentesse nigeriano rapite; lo stesso titolo della puntata è Prigioniere e sarà dato spazio alla campagna #bringbackourgirls lanciata sui social nei giorni scorsi. A seguire Quarto Grado tratterà il misterioso caso della scomparsa di Elena Ceste, la madre e moglie di Costigliole DAsti che manca ormai da casa da oltre 100 giorni. Il marito, Michele Buoniconti, e la famiglia non crede alla tesi del suicidio, ma a una fuga. Gli inquirenti non escludono alcuna pista e le ricerche continuano serrate. Nuzzi e Viero torneranno dunque sul delitto di Avetrana: in seguito al deposito delle motivazioni della sentenza di condanna allergastolo per Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, i loro avvocati ribadiscono linnocenza. Ecco, infine, un approfondimento sul profilo psicologico del cosiddetto killer di Firenze: il 55enne ha violentato e ucciso e poi crocifisso Andrea Cristina Zamfir, trovata alla periferia di Firenze. Infine, un approfondimento del profilo psicologico del killer di Firenze. Quante altre aggressioni sono imputabili alluomo che dal 2000 avrebbe inflitto sevizie ad altre prostitute?

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