La puntata di lunedì 19 maggio di Report, trasmissione dinchiesta curata e presentata da Milena Gabbanelli si apre con il caso dei 508 immobili che erano di proprietà della vecchia DC e dei quali pare che si siano completamente perse le tracce o, quanto meno, chi siano i proprietari. Dopo lo scandalo di Tangentopoli la Dc si dissolve confluendo in parte nella nascita del Partito Popolare Italiano che ha visto come segretario, tra gli altri, anche Luigi Castagnetti. La prima parte dellindagine fa riferimento agli oltre 200 immobili che Romano Baccarini ex tesoriere del PPI  per conto dello stesso partito vende per una cifra di soli 3 miliardi di lire allazienda Immobiliari Europa, che fa capo allimprenditore Angiolino Zandomeneghi. Quando praticamente laffare era stato sancito con relativo pagamento della prima rata dellaccordo salta: Castagnetti rivendica il fatto di aver evidenziato che la vendita dovesse essere concretizzata soltanto in caso che fosse ottimale per lo stesso partito. Baccarini sconfessa questa ricostruzione evidenziando come laffare non fosse mai andato in porto. Se da un lato Gilli e Castagnetti fanno leva sul fatto che la cifra fosse troppo bassa per lincredibile numero di immobili messi in vendita dallaltro lato Duce (altro tesoriere) e Baccarini rimarcano come in realtà laffare sarebbe di 23 miliardi di euro in quanto limmobiliare Europa si è fatta carico anche dei debiti. Il PPI chiede il fallimento della società di Zandomeneghi per rientrare in possesso delle proprietà, o quanto meno questa è una ricostruzione della vicenda confermata anche da Giovanni Schiavone magistrato che è stato anche capo ispettorato al Ministero delle Giustizia e che è incappato nel fascicolo riguardante questa vicenda trovando molti aspetti di essa piuttosto strani come lassegnazione del caso al dottor Baccarini. Infatti, si legge come Zandomeneghi segnalò il fatto di essere venuto a conoscenza di come Nicodemo Nazzareno Oliviero si vantasse di essere in buoni rapporti con Baccarini. Schiavon rimarca come non ci fossero gli estremi per arrivare alla richiesta di fallimento della Immobiliare Europa in quanto vantava del credito per cui era nelle condizioni di pagare il tutto. Inoltre, desta molto sospetto la tempistica in quanto rapida con la richiesta avanzata il 7 agosto 2002 e con ludienza fissata già per il 14 agosto 2002. Nicodemo Oliviero smentisce il fatto di essere in buoni rapporti con Baccarini mentre Schavon rimarca come lallora Ministro Castelli gli fece presente di aver subito delle pressioni per la vicenda che era da chiudere il prima possibile ed infatti allo stesso Schiavon non venne rinnovato lincarico. Comunque la vicenda arrivò nellorbita del pm di Perugia Sergio Sottani che iniziò unindagine che ha poi portato allarresto di Baccarini e alla condanna in primo grado per corruzione per poi essere assolto in seguito. Zandomeneghi ha vissuto, come lui stesso sottolinea, una situazione paradossale per cui risulta nella stessa vicenda parte lesa a Perugia e indagato a Roma. Alla fine arriverà il fallimento per la sua azienda e la Gabbanelli riassumendo sottolinea come Gianfranco Rotondi gestisca gli immobili della Dc per conto del PPI e contemporaneamente del CDU essendone tesoriere. Viene fissata la vendita di oltre 200 immobili ma Castagnetti ci ripensa per cui si crea la situazione appena descritta e quindi parte di quelli immobili sembra che siano stati venduti ad amici di Rotondi, alla sua casa editrice e altri. Il focus viene quindi indirizzato per il grosso del patrimonio immobiliare della ex Dc con tantissime sede storiche come quella di Siena, venduta per soli 570 milioni alla moglie di Alberto Monaci ex Dc che ci tiene a sottolineare come limmobile fosse regolarmente in vendita da 3 anni e come il suo stato fosse non buono. Le sedi prese in esame sono tantissime e soprattutto si focalizza lattenzione su Palazzo Sturzo venduto nel giro di 1 ora ad un imprenditore privato che stando alla ricostruzione, dopo averlo acquistato a 34 milione di euro nellimmediato lo rivende a 52 milioni di euro ottenendone un guadagno di 18 milioni che secondo Gilli e Castagnetti sono dovuti ai lavori che lo stesso imprenditore avrebbe fatto. La cosa che viene evidenziata che nelloperazione cè un avanzo di 7 milioni di euro per lestinzione dellipoteca di cui rientrano in possesso tramite una fiduciaria il PPI e di cui non ne se ne capisce bene lutilizzo. La seconda tematica è dedicata ai candidati delle Europee con la trasmissione che rimarca come diversi candidati del M5S siano praticamente sconosciuti ai meetup di cui teoricamente dovrebbero far parte, come alcuni candidati di Forza Italia abbiano dei precedenti penali come Bonanni, Clemente Mastella e Raffaele Fitto. La cosa riguarda anche il Nuovo Centro Destra con Giuseppe Scoppelliti mentre nel PD cè Pittella che potrebbe essere al proprio quarto mandato nonostante Renzi abbia parlato di tre mandati al massimo. Infine, si cerca di chiarire non riuscendoci, chi ci sia dietro la Centrale Rischi Crif che è molto importante per il sistema creditizio e in particolare per le aziende che devono spesso fare i conti con loro. Si rimarca la mancanza di trasparenza. Intervista finale al cantante francese di origini armene Charles Aznavour che compie 90 anni e che negli anni novanta pagava con i propri soldi un aereo che consentiva il collegamento per lappunto con alcune zone dellArmenia falcidiate dalla guerra.



Manca pochissimo alla nuova puntata di Report, in onda questa sera su Rai Tre e condotta come sempre da Milena Gabanelli. Tre le inchieste che andremo a vedere: si inizierà da A pensar male a cura di Sabrina Giannini, in cui si parlerà degli immobili che in passato erano utilizzati come sedi della Democrazia Cristiana, mentre a seguire assisteremo a Il candidato di Giuliano Marrucci che ci parlerà dei personaggi più improbabili che si presentano alle elezioni europee del 25 maggio. Infine ecco La centrale rischi, a cura di Emanuele Bellano, sul grande archivio informatico della società privata Crif. Questa puntata di Report potrà essere seguita anche in diretta streaming video sul sito ufficiale della Rai cliccando qui

Questa sera nella puntata del programma Report si parlerà di Democrazia Cristiana, in particolare del patrimonio immobiliare che apparteneva allo scomparso partito. Un patrimonio valutato in oltre sette milioni di euro di cui ci si chiede che fine abbiano fatto e che cosa spetti ai legittimi eredi e ai tesserati. Si tratta infatti di ben 508 sedi di partito che gli stessi tesserati hanno finanziato per l’acquisto e il mantenimento con sottoscrizioni e vari altri metodi. Un patrimonio comune di cui risultano però ancora dei contratti di cogestione, il primo sottoscritto nel 1998 e l’ultimo nel 2002. Ci fu poi la richiesta da parte del Ccd di ottenere il 15% di quel patrimonio, ma del resto nessuno sa più nulla. Saranno intervistati diversi esponenti del partito e testimoni d’epoca. 

tutto pronto per una nuova puntata di Report, in onda questa sera a partire dalle 21.10 su Rai Tre. Tanti i servizi e le inchieste che andremo a vedere, a cominciare da quella curata da Sabrina Giannini e intitolata A pensar male, in cui si parlerà dei circa cinquecento immobili sedi della Democrazia Cristiana, comprati nella sua decennale storia e venduti in ben sette anni, dal 1998 al 2005. Dopo la fine della Dc, spiega la giornalista, gli eredi democristiani si sono ritrovati a dover gestire questa imponente ricchezza immobiliare: Come li hanno venduti gli immobili sparsi in tutta la penisola? In quali mani sono finiti?, si chiede la trasmissione condotta da Milena Gabanelli. In realtà, nascosti dietro l’alibi dei debiti dei padri da saldare, gli eredi hanno usato quegli immobili per le proprie carriere politiche, e non solo. A seguire assisteremo allinchiesta curata da Giuliano Marrucci intitolata Il candidato: per andare in Europa, Gino Trematerra dell’Udc ha lasciato un comune invaso dall’immondizia e in dissesto finanziario, mentre Franco Bonanini, nonostante sia sotto processo, ci prova con Forza Italia dopo una vita trascorsa nel centrosinistra. Cè poi Mario Pirillo del Pd che dovrebbe dirci come intende impiegare i fondi europei -crive il giornalista – visto che quelli che quando era assessore regionale all’agricoltura sono andati all’azienda del figlio sono svaniti nel nulla. I candidati del Movimento 5 Stelle, invece, nessuno sa chi siano, nemmeno i militanti del movimento.

Infine, ecco linchiesta La centrale rischi, a cura di Emanuele Bellano, sul grande archivio informatico di una società privata, la Crif, una banca dati dove confluiscono tantissime informazioni (ogni volta che chiediamo un mutuo, una carta di credito o decidiamo di acquistare un auto a rate). Basta ritardare un pagamento, si legge sul sito della trasmissione Rai, e scatta una segnalazione negativa al Crif. A quel punto ottenere altri prestiti diventa quasi impossibile. Ma qual è davvero il ruolo di Crif nel sistema di accesso al credito?