Amanda Lear farà parte della giuria di Si può fare, il nuovo programma di Rai 1 condotto da Carlo Conti. Insieme a Pippo Baudo e Jury Chechi dovrà quindi valutare le esibizioni dei dodici concorrenti Vip. Vecchia conoscenza del pubblico italiano, Amanda Lear è nota per essere stata la musa del celebre artista Salvador Dalì. La sua vita è ricoperta da una fitta coltre di nebbia, soprattutto per gli anni dell’infanzia, tanto che non si hanno notizie certe sulla sua origine. Secondo alcune voci sarebbe figlia di un marinaio britannico e di una donna di origini russe, i quali si sarebbero separati subito dopo la sua nascita. Un mistero alimentato del resto ad arte dalla stessa Amanda Lear, che ha cambiato più volte versione su questi fatti, contribuendo ad alimentare un dibattito che è andato avanti soprattutto nel corso degli anni ’80, in contemporanea con quello sulla sua sessualità.



Il suo esordio è avvenuto nel mondo della moda, a metà degli anni ’60, quando è stata messa sotto contratto da Catherine Harle e ha posato per i più importanti fotografi a partire da Helmut Newton, sulle riviste di settore più prestigiose, tra cui Elle, Vogue e Marie France. Ha inoltre sfilato per maison come Yves Saint Laurent, Mary Quant e Coco Chanel. Tra le sue amicizie dell’epoca spicca Brian Jones, il chitarrista dei Rolling Stones, in compagnia del quale è avvenuto l’incontro con Salvador Dalì. Dopo aver recitato all’interno di alcuni film di scarsa importanza, nel 1973 ha quindi posato per la copertina di un album dei Roxy Music, For Your Pleasure, oltre ad apparire in compagnia al fianco di David Bowie. Lo stesso Bowie si è poi adoperato personalmente per introdurla nella scena musicale in qualità di cantante, aiutandola a registrare il suo album di esordio, I am a photograph, che ha avuto grande successo in Italia, Germania e Austria. Anche Sweet Revenge e Never trust a pretty face hanno avuto analoga risposta di pubblico, con una serie di brani perfettamente in tono con le atmosfere d’epoca e con la disco music a farla da padrona.



Proprio la fine della disco music ha però comportato quella del successo internazionale di Amanda Lear, che pure ha cercato di riciclarsi in chiave rock, senza grandi riscontri. Tanto da spingerla a riproporsi stavolta come conduttrice televisiva, sui canali Fininvest, prima di tornare a cantare dopo cinque anni.

Nel corso degli anni Novanta ha quindi oscillato tra musica, televisione e moda, tornando a sfilare dopo molti anni per Thierry Mugler e Paco Rabanne. Gli anni del nuovo millennio l’hanno invece vista particolarmente attiva sul piccolo schermo, con la partecipazione a programmi come “Cocktail d’amore”, “La grande notte del lunedì sera” e “Ballando con le stelle”, stavolta in qualità di concorrente. La sua ultima apparizione di rilievo è stata quella in “Tale e quale show” (2012), ove ha fatto parte della giuria. Per quanto riguarda invece la sua vita privata, Amanda Lear è stata sposata con Alain-Philippe Malagnac d’Argens de Villèle, un aristocratico francese, matrimonio apertamente sconsigliatole da Salvador Dalì, tanto da essere considerato alla base dell’allontanamento tra i due.