Andrea Lo Cicero, noto rugbista italiano, sarà uno dei concorrenti di Si può fare, il nuovo programma condotto da Carlo Conti in prima serata su Rai 1. Nato il 7 maggio 1976 a Catania, Andrea ha il rugby nel sangue dal momento che suo zio Michele militò da giovane nellAmatori Catania. E infatti entra a far parte dello stesso club alletà di 17 anni, facendo il suo esordio nel campionato contro il Piacenza nel 1995. Rimane in Sicilia per altri due anni, prima di approdare al Rovigo, dopo una parentesi di un anno a Bologna. Nel Rovigo conquista subito un posto da titolare, suscitando le attenzioni del Rugby Roma, il club con cui vince lo scudetto nel 2000. Lanno prima viene convocato per la prima volta in nazionale dal commissario tecnico Georges Coste, in occasione del mondiale. Lo Cicero non viene mai schierato, ma per il suo debutto in maglia azzurra si dovrà attendere soltanto un anno, quando Brad Johnstone, nuovo c.t. dellItalia, lo chiama per disputare il Sei Nazioni.
Entrato a far parte dellolimpo dei rugbisti italiani diventa titolare inamovibile nel ruolo di pilone sinistro, e termina la sua esperienza romana giocando per quasi due anni con la maglia del Tolosa, in Francia. Nel 2003 fa ritorno in patria svolgendo il duplice ruolo di allenatore-giocatore nella S.S. Lazio per due stagioni. Al termine della sua esperienza nella compagine bianco-celeste, si trasferisce a LAquila. A campionato concluso disputa un match contro i celeberrimi All Blacks, in cui si mette in evidenza con una meta. La sua prestazione gli consente di entrare a far parte del prestigioso team a inviti Barbarian Football Club, che lo tiene impegnato parallelamente per due anni.
Nel mentre la nazionale passa nelle mani del tecnico francese Berbizier, che dopo il campionato mondiale 2007 decide di portarlo con sé in Francia, entrando a far parte del team parigino Racing Métro 92. Grazie al suo contributo e allinnesto del tallonatore Carlo Festuccia, suo compagno a LAquila, il club risale nel 2009 in prima divisione. Rimane a Parigi fino al 2013, e viene convocato con la nazionale sia in occasione del mondiale 2011 che nel corso del Sei Nazioni 2013. Il 16 marzo 2013 decide di ritirarsi dallattività professionistica, disputando un match daddio il 1 giugno dello stesso anno, tra le fila dei Barbarians a Hong Kong, avversari dei British Lions.
Soprannominato il Barone, sia per la sua imponente stazza fisica che per le discendenze nobiliari, è fidanzato con la bellissima modella Roberta Di Fiore. I due sono stati pizzicati più volte dai fotografi mentre si scambiavano tenere effusioni. Cenette romantiche al centro della capitale, condite da carezze e baci, hanno più volte ridimensionato lirruenza e la fisicità mostrata sul campo, trasformandolo agli occhi della gente come una sorta di gigante buono.
Una frase esemplificativa della sua dedizione allo sport, che testimonia la grande tenacia dimostrata sul terreno di gioco, può essere quella comparsa nell’autobiografia intitolata “Il Barone”: “Cinquantacinque punti in testa, di cui ventuno solo a un orecchio. Sei dita rotte. Quattro costole. Un gomito. Spalle lussate a volontà e una clavicola fratturata. Distorsioni varie alle gambe. Un collaterale rotto e una sublussazione del ginocchio. Uscite dal campo per infortunio: nessuna”.