C’è anche Tommaso Pini tra i talenti che hanno staccato il pass per il terzo Live di The Voice of Italy 2. Il cantante fiorentino, membro del team di Raffaella Carrà, ha iniziato a stupire fin dalle Blind Auditions, quando tutti i coach erano convinti che sul palco ci fosse una donna. Si era presentato con il brano Summertime Sadness di Lana del Rey e tutti e quattro i team leader, J-Ax, Piero Pelù, Noemi e Raffaella Carrà lo volevano nella propria squadra. Dunque la sua scelta è stata ad ampio raggio, e la motivazione che ha dato ha dimostrato ancora una volta la sua forte personalità artistica: ha infatti scelto la Carrà affermando che ognuno dei quattro coach poteva essere adatto a lui, ma che aveva intenzione di osare e sperimentare. E a questo si è attenuto, dando vita a interpretazioni che spesso hanno lasciato senza parole la sua stessa coach, la quale ha chiaramente affermato che per lei the Voice è proprio Tommaso.
Il cantante ha 24 anni ed è nato e cresciuto nel quartiere Gavinana di Firenze, ma ha già alle spalle una carriera ricca di collaborazioni importanti. Infatti, ha studiato canto moderno allAccademia di Musica di Firenze e Performing Arts al West Finland College (Finlandia). In seguito, è stato il front-man dei Crystal Crash, gruppo electroclash di Firenze. Nel susseguirsi delle puntate del programma, Tommaso si è esibito in una Battle in cui è riuscito a sconfiggere non uno, ma due concorrenti, ovvero il duo formato da Sara Gozzi e Marco Galeone, cantando il brano Counting Stars del gruppo OneRepublic. Ai knock out, ha sconfitto invece Sasha Susino cantando il brano Sweet Dreams degli Eurythmics, dandone una versione un po’ dark e sicuramente personalissima che ha lasciato tutti spiazzati.
Al primo live, che è andato in onda il 7 maggio, Tommaso ha interpretato One Day/Reckoning Song del cantautore israeliano Asaf Avidan, risultando il migliore in assoluto del team della Carrà. In seguito, al secondo live, grazie alla canzone Mentre tutto scorre dei Negramaro, si è guadagnato il diritto di proseguire nella gara, pur non avendo dato vita alla sua performance migliore in assoluto.