Questa sera tra gli ospiti che prenderanno parte alla puntata di Che tempo che fa, c’è anche Nikola Savic, il vincitore della prima edizione di Masterpiece, talent show riservato agli aspiranti autori letterari trasmesso dalla terza rete della Rai. Nato trentasei anni fa a Belgrado, Nikola Savic, è un veneziano di origine serba che vive a Oriago, una popolosa frazione del comune di Mira, dove svolge il suo lavoro di commerciante. Si è imposto sugli altri quattro finalisti (Raffaella Silvestri, Stefano Trucco, Lorenzo Vargas e Stefano Bussa) con il romanzo Vita migliore, acquisendo quindi il diritto a veder pubblicata la sua opera in ben 100mila copie con le quali potrà raggiungere ogni angolo della penisola grazie alla casa editrice Bompiani. Il suo testo ha avuto il plauso non solo della giuria, composta da Andrea De Carlo, Giancarlo De Cataldo e Taiye Selasi e del pubblico, ma anche di Elisabetta Sgarbi, l’editor di Bompiani, mettendo quindi d’accordo tutti sulla bontà della scelta.



Per arrivare alla sospirata vittoria, Savic ha dovuto dare vita a una serie di imprese non proprio facilissime, come quella derivante dal dover giocare a pallone con una squadra di ciechi. Riuscendo allo stesso tempo a diventare una vera e propria star sui social media, dove si è parlato moltissimo di Masterpiece, in particolare su Twitter, nonostante un romanzo imperfetto che alcuni hanno giudicato addirittura sgrammaticato, ma evidentemente dotato di una potenza narrativa tale da bypassare i vizi formali che sono anche la conseguenza di una mancanza della necessaria preparazione di base. Va infatti precisato che Nikola Savic è un autodidatta e che rappresenta una sorta di testimonianza vivente del miscuglio linguistico, trasformando i pensieri elaborati in serbo in un italiano colorato dal dialetto veneto.



Nikola ha raggiunto il nostro Paese quando aveva soltanto dodici anni e ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l’ateneo di Bologna. sposato con una donna bulgara e ha una figlia ballerina. Tra un impegno e l’altro non ha mancato di dedicarsi a un’altra sua grande passione, la Thai Boxe, di cui è diventato peraltro un campione. Le sue fonti di ispirazione letteraria sono Fëdor Dostoevskij e Charles Bukovski, ma il romanzo con il quale si appresta a misurarsi con il mercato letterario deve molto al suo stesso vissuto, in particolare al periodo dell’adolescenza. La vicenda narrata è infatti quella di un ragazzo, Deki, il quale snoda la sua esistenza tra Belgrado e Venezia, scoprendo infine anche l’amore.



Al termine del talent show letterario il quale ne ha fatto una piccola celebrità televisiva, in attesa di acquisire magari analoga fama letteraria, Nikola Savic non ha mancato di sciorinare una certa ironia, a differenza di Raffaella Silvestri, la quale dal canto suo ha affermato che la sua mancata vittoria rende del tutto inutile una esperienza come quella vissuta durante Masterpiece. Mentre Savic, chiedendosi in maniera retorica se all’improvviso fosse diventato uno scrittore, ha ancora una volta fatto apprezzare un lato di se stesso, la sana tendenza all’autoironia che lo aveva già spinto a indicare nella pigrizia il suo peggior difetto, aggiungendo di immaginarsi tra dieci anni ancora più pigro e stupido di quanto non si senta oggi, qualora fosse possibile.