C’è anche Gianni Riotta, uno dei più famosi giornalisti del nostro Paese, tra gli ospiti della puntata odierna di Che tempo che fa, la trasmissione condotta da Fabio Fazio su Rai Tre. Nato a Palermo nel gennaio del 1954, figlio di un redattore del Giornale di Sicilia, Gianni Riotta ha fatto il suo esordio nella carta stampata a soli diciassette anni, in qualità di corrispondente de Il Manifesto, collaborando allo stesso tempo con il giornale del padre per le pagine di cultura. Laureatosi nell’università del capoluogo siciliano, si è quindi trasferito a Roma nel 1976, iniziando a scrivere per La Stampa. Nel 1988 è quindi passato sulle colonne del Corriere della Sera, a seguito di una proposta di Ugo Stille che lo ha voluto come suo successore in qualità di corrispondente da New York. Proprio negli Stati Uniti ha inoltre conseguito in questo periodo un master alla Columbia University.



Oltre alla carriera giornalistica, ha avviato anche una parallela carriera universitaria, rivestendo incarichi all’Università di Bologna e a Princeton, dove ha insegnato comunicazione. Tra le sue collaborazioni vanno ricordate anche quelle di carattere internazionale con giornali prestigiosi come New York Times, Washington Post, Foreign Policy e Le Monde, Foreign Policy. Nel 1993 ha quindi inaugurato la sua carriera televisiva prendendo il posto di Gad Lerner alla conduzione di Milano, Italia, per poi passare il testimone a Enrico Deaglio. Una carriera che ha avuto un prestigioso seguito nel settembre del 2006, quando ha assunto la carica di direttore del Tg1, per poi passare alla direzione de Il Sole 24 Ore, carica lasciata quindi due anni più tardi, dopo essere stato sfiduciato dall’assemblea dei giornalisti anche per effetto di un drastico calo delle vendite del quotidiano di Confindustria. Nel corso dell’ultimo anno ha inoltre assunto la conduzione di Eco della storia, una trasmissione che va in onda su Rai Storia.



Sposato con due figli, trascorre molto del suo tempo negli Stati Uniti. notoria la sua passione per il calcio e, soprattutto, il suo tifo sfegatato per l’Inter, che segue appena possibile. 

Leggi anche

POLITICA & MEDIA/ Il caso Amadeus e la Rai degli appalti (nell'oligopolio)